1. TE LO DO IO IL SESSISMO! - A PROPOSITO DELLA SENATRICE MAIORINO CHE SI METTE A FARE LEZIONI DI MORALE ED ETICA, ACCUSANDO DAGOSPIA DI ESSERE RESPONSABILE DEL "DECADIMENTO DELL'INFORMAZIONE IN ITALIA" (MA ERA GIA' DECADUTA ANCHE SENZA IL NOSTRO AIUTO), RICORDIAMO COSA USCIVA DI INSULTI E OFFESE ALLE DONNE DALLA BOCCA DI GRILLO
2. L'ELEVATO (DE CHE?) DIEDE DELLA ''VECCHIA PUTTANA'' A RITA LEVI MONTALCINI E DELLA "PUTTANACCIA, VECCHIA, SCHIFOSA" ALLA SCIENZATA INFORMATICA MURRAY HOPPER
3. DA PARTE SUA IL DEPUTATO GRILLOZZO DE ROSA APOSTROFO’ LE COLLEGHE DEL PD COSÌ: "SIETE QUI PERCHÉ BRAVE SOLO A FARE I POMPINI" - PER ARGINARE MINACCE E SCONCEZZE CHE PROSPERAVANO SUL BLOG DI GRILLO, LA VICEPRESIDENTE DELLA CAMERA, MARA CARFAGNA, SI RIVOLSE ALLA MAGISTRATURA – E SULLA BOSCHI E LA PINA PICIERNO... - VIDEO
Messaggio:
Caro Dago, trovo grottesca l'indignazione dei grillini per il fatto che tu abbia definito le sacre terga del ministro (sono all'antica e scrivo al "maschile") Azzolina come «chiappone impiegatizio da lavoro sedentario». Eppure, il loro para-guru Beppe Grillo aveva definito la grandissima Rita Levi Montalcini come una «vecchia puttana» e l'altrettanto grande scienziata informatica Grace Murray Hopper come una «puttanaccia, vecchia, schifosa».
Per non dimenticare:
https://www.youtube.com/watch?v=BG_Lw-h8lOo
[Il Gatto Giacomino]
Carmelo Caruso per il Giornale - articolo del 10 luglio 2019
Ferisce una donna la parola «sbruffoncella» o ci indigna ancora tutti «la vecchia p» che Beppe Grillo rivolse a Rita Levi Montalcini?
Ed è sgradevolissimo essere costretti a ricordare l' oltraggio di Massimo Felice De Rosa, deputato del M5s, che, in aula, coprì le colleghe del Pd con questa sporcizia: «Siete qui perché brave solo a fare i pom».
Convinto di trovare nel sessismo «il lato debole» di Matteo Salvini, il sottosegretario alle Pari Opportunità del M5s, Vincenzo Spadafora, ha rilasciato ieri a La Repubblica l' intervista più maldestra dell' estate, un vero sfogo da Tartufo: «Parole come quelle di Salvini hanno aperto la scia all' odio maschilista contro Carola». Ingiustificabili e intollerabili, va innanzitutto detto che gli insulti finora filmati e rivolti alla Rackete, appena sbarcata a Lampedusa, sono stati rivendicati da un uomo che si è prontamente dichiarato «elettore del M5s».
Non si discute dunque l' urgenza di rispetto e di decoro nei confronti dell' altro sesso, ma va messa in discussione l' autorevolezza della cattedra.
Lo scorso novembre, sul blog ufficiale del M5s, è stata infatti consentita la pubblicazione di ogni tipo di oscenità contro la deputata di Forza Italia, Matilde Siracusano, perché, scriveva un utente evidentemente sfuggito alla sensibilità di Spadafora, «senza offendere la categoria delle prostitute, c' è chi lo fa per soldi, ma questa p lo fa per lei». La colpa della Siracusano era di aver aspramente criticato il decreto anticorruzione a firma del M5s e aver alzato il tono in aula.
Per i cecchini digitali del M5s avrebbe così «indirettamente gridato al mondo quanto desidera farsi sfon». A esercitarsi nel M5s in indecenza era stato per primo proprio Grillo che, in occasione delle Europee del 2014, lanciò la sua campagna elettorale paragonando le candidate avversarie a «quattro veline» «e la loro scelta è una presa per il culo ma tinta di rosa».
In verità, Grillo, si era già distinto per garbo anche con le sue stesse donne. Di Federica Salsi, consigliera M5s di Bologna ed espulsa, disse che la televisione era «per lei il punto G». A Spadafora sarà evidentemente fuggito dai ricordi il referendum promosso intorno a Laura Boldrini, ancora una volta da Grillo, arbitro di maniere, e che ha favorito un concorso di ignobili risposte: «Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?». Alla domanda rispose Claudio Messora, ex capo della comunicazione del M5s: «Cara Laura anche se noi del blog fossimo dei potenziali stupratori tu non corri nessun rischio». Era lo stesso Messora che, in un post, rivelò che tipo di fantasie avesse: «Ho fatto una cosetta a tre con la Carfagna, la Gelmini e la Prestigiacomo».
Per arginare minacce e sconcezze che prosperavano sul blog di Grillo, la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, è stata costretta, in passato, a rivolgersi alla magistratura. Ma le attenzioni di Grillo si sono concentrate anche a sinistra.
Contro Maria Elena Boschi, il fondatore, lanciò l' hashtag #boschidovesei e per infiammare gli incappucciati condivise il commento «la Boschi è in tangenziale con la Pina», dove per Pina si intendeva l' altra deputata del Pd, Pina Picierno, mentre tangenziale era parola figurata.
In questo speciale campionato ha giocato anche il senatore Nicola Morra che, agli attivisti, con relativa foto, chiese se la Boschi sarebbe stata ricordata più «per le forme o le riforme».
Nel Lazio, il consigliere Davide Barillari ha pensato di fare opposizione a Zingaretti intimandogli di smettere di «fare la donniciola che piagnucola».
E forse il commento più spiacevole rimane quello di una donna del M5s a Giorgia Meloni che quotidianamente è oggetto di odio trasversale. Si tratta di Roberta Lombardi del M5s che della Meloni, candidata e futura madre, disse: «Strumentalizza la gravidanza».
Mai come oggi è quindi tanto indispensabile il testo di Filippo Maria Battaglia, Stai zitta e va' in cucina (Bollati Boringhieri). Racconta di quanto il maschilismo sia un ritardo italiano, un nodo autentico, e non lo sgambetto di Spadafora a Salvini. Ieri, è invece tornato a essere l' argomento per una zuffa fra soli uomini.