TE PAREVA: GLI AMBIENTALISTI SONO DELUSI DAGLI IMPEGNI DEI LEADER DEL G20 SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO – L’EX MINISTRO EDO RONCHI: “NON C’È NESSUNA NOVITÀ RISPETTO ALL’ACCORDO DI PARIGI” – LEGAMBIENTE: “UN PATTO PER IL CLIMA SENZA IMPEGNI CONCRETI” – OXFAM: “IL VERTICE È STATO INCAPACE DI SCELTE CORAGGIOSE”
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(ANSA) - Dall'ex ministro dell'Ambiente Edo Ronchi alle ong ambientaliste e umanitarie ai politici Verdi c'è delusione sul risultato del G20 sul clima. "Nessuna novità nel documento finale rispetto all'Accordo di Parigi", commenta Ronchi a proposito del "non superare 1,5 gradi" di riscaldamento globale.
Secondo il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile alla Cop26 di Glasgow "non ci sarà alcun aumento di impegni" di taglio delle emissioni di gas serra. Sulla stessa linea Legambiente che parla di "un patto per il clima senza impegni concreti", l'Oxfam secondo cui il vertice "è stato incapace di scelte coraggiose" mentre il Wwf sottolinea la necessità "di fare molto di più".
Si tratta di un accordo "che va a formalizzare quanto già acquisito senza prevedere impegni concreti sulla finanza climatica", scrive Legambiente esprimendo l'auspicio che a Glasgow,
"i Grandi del Pianeta riescano a trovare un'intesa per arrivare a un nuovo e ambizioso accordo per il clima in grado di mantenere vivo l'obiettivo di 1.5 gradi centigradi dell'Accordo di Parigi, ma anche per accelerare l'adattamento ai cambiamenti climatici, far fronte alle perdite e ai danni delle comunità più colpite dall'emergenza, ma anche e soprattutto finanziare adeguatamente l'azione dei paesi poveri e completare il Rulebook, ossia le norme attuative dell'Accordo di Parigi, per renderlo finalmente operativo". Per il Wwf "il vertice di Roma ha fatto progressi limitati", "manda alcuni segnali importanti, ma è necessario fare molto di più per colmare i divari di ambizione su clima e natura".
Ora i 20 paesi "devono aumentare i loro obiettivi e piani nazionali (Ndc) per il 2030" rileva l'associazione del panda. Ad avviso del co-portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli "l'esito del G20 per il futuro del Pianeta è stato un tragico disastro" mentre il segretario nazionale di Sinistra italiana Nicola Fratoianni dice che dal G20 non c'è "nessun impegno certo per arrestare i cambiamenti climatici".
Loredana De Petris capogruppo di Leu al Senato sottolinea che "l'esito del G20, condizionato dai veti di Cina, Russia, India, Indonesia, Australia e Arabia Saudita, è insufficiente e deludente. Dobbiamo sperare che sia la Cop26 dell'Onu a muoversi invece con la necessaria drasticità".
Per Jorn Kalinski, coordinatore per il G20 e senior advisor di Oxfam, "la mancanza di urgenza e risolutezza è irresponsabile e profondamente deludente: questo vertice avrebbe dovuto dare risposte efficaci, innovative ed eque a un mondo che faticosamente si avvia verso la fase post-pandemica, ma i leader non sono stati all'altezza delle sfide epocali in corso".