I TEDESCHI NON IMPARANO MAI DAI PROPRI ERRORI: DOPO AVER RESO L’EUROPA DIPENDENTE DALLA RUSSIA, ORA VOGLIONO LEGARSI MANI E PIEDI ALLA CINA! – OLAF SCHOLZ STA PER VENDERE IL PORTO DI AMBURGO AL GRUPPO CINESE “COSCO”, NONOSTANTE LA CONTRARIETÀ DI MEZZA MAGGIORANZA E DELLA COMMISSIONE EUROPEA. IL TUTTO PRIMA DELL’INCONTRO CON XI JINPING, IL PROSSIMO 4 NOVEMBRE – COMMENTO TRANCHANT DI DRAGHI: “CON LA CINA NON DOBBIAMO RIPETERE GLI ERRORI FATTI CON LA RUSSIA”

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XI JINPING OLAF SCHOLZ

DRAGHI, CON LA CINA EVITARE GLI ERRORI FATTI CON LA RUSSIA  

(ANSA) - Con la Cina "non dobbiamo ripetere gli errori della Russia. Questo è stato detto in Consiglio. La preoccupazione è evitare questo pericolo". Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa.

 

GERMANIA, BUFERA SU SCHOLZ: VUOLE VENDERE IL PORTO DI AMBURGO ALLA CINA

Tonia Mastrobuoni per www.repubblica.it

 

Sei ministeri e mezza maggioranza si sono espressi contro, ma il cancelliere Olaf Scholz va avanti a testa bassa. Vuole vendere ai cinesi di Cosco una quota del Porto di Amburgo (HHLA) e il 35% dell'azienda Tollerort che gestisce il terminal dei container. Probabilmente per portare in dote il clamoroso affare a Xi Jinping, quando il 4 novembre il cancelliere socialdemocratico sarà il primo leader occidentale a tornare a Pechino dopo la pandemia.

 

PORTO AMBURGO

Ma nel suo governo il barometro segna bufera. E persino la Commissione europea sarebbe irritata per la cessione del secondo maggiore porto europeo a Pechino e per la fretta di Scholz di tornare a stringere la mano a Xi Jinping, secondo i media tedeschi. È appena il caso di sottolineare che il cancelliere arriverà a Pechino dopo un congresso storico del Partito comunista che ha cementato la stretta autoritaria interna e la postura militare più aggressiva di Xi Jinping.

 

XI JINPING OLAF SCHOLZ

Tra i sei ministeri tedeschi che secondo indiscrezioni avrebbero formulato la loro contrarietà alla cessione del porto al suo cliente principale c'è anzitutto quello dell'Economia, retto dal leader dei Verdi Robert Habeck. Che personalmente aveva già sollevato dubbi sull'accordo. Attraverso il suo dicastero è arrivato ora il "no" ufficiale all'ipotesi che un pezzo di infrastruttura strategica venga venduta alla Cina. E dopo le modifiche alle leggi sulle aziende strategiche decise negli ultimi anni proprio per respingere gli assalti cinesi all'industria tedesca, Habeck può chiedere il veto.

 

PORTO AMBURGO.

All'Economia preoccupa l'idea che l'intesa possa sprigionare in futuro un "potenziale di ricatto", soprattutto se Cosco metterà le mani sul terminale dei container, essendone allo stesso tempo il più importante. Ma, dettaglio incredibile, quando il ministero ha presentato la sua bocciatura a Scholz, il cancelliere ha evitato di metterla all'ordine del giorno del consiglio dei ministri. Per scongiurare un voto che avrebbe sicuramente affossato l'intesa. Il leader Spd ha dunque chiesto un supplemento di riflessione ai ministeri per trovare un compromesso. I suoi partner della maggioranza, però, sono sulle barricate.

 

PORTO AMBURGO 2

I sei ministeri coinvolti - tutti contrari - per ora tacciono pubblicamente. Dietro alle quinte, i due discateri più importanti governati dai verdi, l'Economia e gli Esteri, stanno cercando da mesi di cambiare la strategia della Germania sulla Cina. Annalena Baerbock, in particolare, sta sviluppando un documento strategico per cambiare traiettoria alla Germania nei suoi rapporti con Pechino, per costringere le aziende a diversificare di più.

xi jinping video call con macron e scholz

 

Tra i verdi e i liberali della Fdp l'irritazione è palese. La responsabile della Difesa dei liberali, Marie-Agnes Strack-Zimmermann ha twittato: "cosa deve accadere nel mondo perché la Germania smetta di inchinarsi ai nemici del mondo libero e democratico? Vendere infrastrutture critiche alla Cina è un errore clamoroso. Chi consiglia il cancelliere?". E per il verde Anton Hofreiter ha sottolineato che "la Germania non deve ripetere con la Cina l'errore fatto negli ultimi anni con la Russia". Soltanto il sindaco della città anseatica, Peter Tschentscher Spd), spinge per l'intesa con Pechino, e supporta il suo predecessore. Olaf Scholz è stato primo cittadino di Amburgo fino al 2018.

PORTO AMBURGO.