TI RENDI CONTO? I GRILLINI ORA NASCONDONO GLI SCONTRINI: DEI 127 ELETTI IN PARLAMENTO SOLO 38 IN REGOLA CON I RENDICONTI ON LINE (TRA I BIG OK DI BATTISTA E SIBILIA, DI MAIO E FICO FERMI A MAGGIO) - -


Brunella Bolloli per “Libero Quotidiano”

 

GRILLINI SCONTRINI BY BENNY

In principio era il Restitution day, il grande giorno in cui i parlamentari del Movimento Cinquestelle srotolavano a piazza Montecitorio un assegno gigante frutto di parte dei loro stipendi da parlamentari e delle eccedenze della diaria. Proposito nobile, visto che l' ammontare veniva destinato a un fondo per le imprese o a obiettivi utili per la collettività.

 

Ora, non è che la restituzione dei rimborsi non avvenga più, ma la solerzia dei primi tempi è un antico ricordo, se è vero che dei 127 eletti pentastellati che siedono in Parlamento solo 38 sono in regola con la rendicontazione.

 

Un ritardo nell' aggiornamento dei dati sulla piattaforma stellata tirendiconto.it che, fa notare l' Espresso, fino a pochi mesi fa poteva costare l' espulsione dal gruppo con pubblica gogna.

 

DI MAIO

Tutti severi con chi sgarrava, allora, perché sui soldi pubblici non si scherza e il Movimento di Beppe Grillo ha sempre fatto dell' onestà il suo cavallo di battaglia in contrapposizione ai partiti tradizionali.
 

E invece, adesso, si scopre che perfino tra i cinque membri del Direttorio, cioè i big M5S, soltanto Alessandro Di Battista e Carlo Sibilia sono in regola con il conteggio degli scontrini, mentre l' aspirante leader, nonché attuale vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, è indietro come la maggior parte dei colleghi deputati, tra cui il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico.

 

grillo movimento 5 stelle italia cinque grillini m5s

Quest' ultimo ha tra le voci di spesa più alte l' alloggio a Roma (oltre 2.300 euro), vitto oltre mille euro al mese, trasporti intorno ai 700 e 400 di spese telefoniche. La sua indennità di parlamentare è pari a 5.246,55 euro, ma in virtù dell' applicazione del codice di comportamento, gli restano in tasca "appena" 3.227,43 euro, il che vuol dire che Fico ha restituito, a febbraio 2015, un' indennità pari a 2.019,12 euro, ma da allora non si ha più notizia dei suoi bonifici.
 

La più indietro di tutti, ironia della sorte, risponde al nome di Giulia Grillo. Nessuna parentela con il fondatore, la deputata da febbraio non aggiorna il suo profilo da rendicontare. In ritardo anche la collega Silvia Benedetti che invece, con i suoi 7.833 euro si piazza al secondo posto nella classifica dei grillini che spendono di più per assistenti, mentre il primo è Paolo Romano che a maggio ha dichiarato di avere speso 8.329 euro per i collaboratori ma appena 16,14 euro per la gestione dell' ufficio.

GRILLINI IN PARLAMENTO

 

Tra i senatori M5S più in arretrato con la rendicontazione ci sono gli ex capigruppo Nicola Morra e Michele Giarrusso, oltre a Serenella Fucksia in passato critica con il Movimento.
 

Tuttavia, dallo staff pentastellato fanno sapere che non intendono commentare «la storia dei rimborsi», ma di sicuro c' è stata una strigliata nei riguardi dei più lenti e in futuro verrà stabilita una deadline oltre la quale non sarà più possibile attendere. Tutti, comunque, si difendono così: «Guai a confonderci con il caso scontrini di Ignazio Marino. Noi siamo diversi dal Pd».
 

DI BATTISTA DI MAIO

La rivalità con il Partito democratico avrà nella città di Roma uno dei principali terreni di scontro: da ieri e fino al 4 dicembre al via le primarie del Movimento per cercare il candidato sindaco. «Possiamo riprenderci Roma da 20 anni ostaggio degli interessi di politici corrotti» è il grido di battaglia che lancia in rete il leader Grillo.

 

Nessun volto noto, neppure dei 5 Stelle: parteciperanno alla corsa cittadini attivisti, nessun «riciclato» dagli altri partiti, tutte persone conosciute dai meet up locali e residenti sul territorio.

DI MAIO FICO 1
DI MAIO FICO