È TORNATA LA DISINFORMAZIA DELLA GUERRA FREDDA - ACCUSE AMERICANE ALLA RUSSIA: ''MANIPOLATE I DATI SULL'EPIDEMIA''. NON C'È SOLO IL FRONTE WASHINGTON-PECHINO, MA PURE QUELLO CON MOSCA, CHE PER I SERVIZI USA AVREBBE L'OBIETTIVO DI SCREDITARE GLI USA NEL MODO, INTACCARNE LA SUPERIORITÀ SCIENTIFICA, DIVIDERLI AL LORO INTERNO, E INDEBOLIRE LA POPOLAZIONE. COME QUANDO L'AIDS ERA UN'ARMA DEL GOVERNO CONTRO I NERI...
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Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
«Non stiamo combattendo solo un' epidemia, ma anche una "infodemia"». Il direttore generale dell' Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus, finito nel frattempo nel mirino del presidente Trump che minaccia di tagliargli i fondi, non aveva specificato a chi si riferiva, quando il 15 febbraio scorso aveva lanciato questo allarme alla conferenza di Monaco per la sicurezza.
Nel frattempo però l' Oms ha creato una piattaforma chiamata WHO Information Network for Epidemics, proprio per diffondere il più possibile notizie corrette sul coronavirus. «Noi sappiamo che ogni epidemia - ha detto al giornale «The Lancet» Sylvie Briand, direttrice dell' Infectious Hazards Management all' Oms - viene accompagnata da uno tsunami di informazioni. Ma anche all' interno di queste informazioni, trovi sempre falsità, voci, eccetera. Sappiamo che questo fenomeno esisteva anche nel Medioevo. La differenza è che ora, con i social media, tutto ciò viene amplificato, e va molto più veloce e lontano».
La disinformazione sul Covid-19 è arrivata da più parti. La Cina ha prima nascosto la sua esistenza, e poi ha accusato i militari americani di averlo portato nel suo territorio. Lo stesso Trump ha detto dalla Casa Bianca cose poi smentite o corrette dagli esperti. Parecchie notizie sbagliate vengono da singoli individui, gruppi o media, in buona e cattiva fede, o per pura ignoranza. Un' inchiesta del «New York Times», però, è arrivata alla conclusione che la Russia sta sfruttando l' epidemia in maniera sistematica, per attaccare gli Usa, indebolire la loro immagine nel mondo, e seminare il sospetto e la divisione nella società americana.
Un po' come aveva fatto nel 2016 con le elezioni presidenziali, ma stavolta prendendo di mira il sistema sanitario. Il punto di partenza dell' inchiesta, che aiuta a capire la genesi di queste operazioni, sta nel passato di Putin. Nessuno sa con precisione quale fosse la sua missione quando era colonnello del Kgb, ma secondo il Times la sua ascesa nei servizi era coincisa con un' operazione lanciata per distrarre l' attenzione dal fatto che l' Urss aveva creato un arsenale segreto di armi biologiche, in violazione di un trattato firmato nel 1972 con gli Usa.
Per raggiungere il suo scopo, l' intelligence sovietica aveva diffuso con successo la bufala secondo cui l' Aids era un' arma razziale sviluppata dai militari americani per decimare i neri. La campagna aveva avuto successo, nel senso che aveva macchiato la reputazione di Washington, e reso gli afroamericani diffidenti. Putin continua a ripetere questa strategia ogni volta che si presenta l' occasione, come aveva già fatto con l' influenza H1N1, quando RT mandava in onda Wayne Madsen per accusare Washington di aver fabbricato il virus a Fort Detrick. Lo stesso era accaduto con l' ebola nel 2014, e le teorie cospirative di Cyril Broderick.
Mosca poi alimenta le campagne contro i vaccini, anche se il Cremlino li promuove in Russia. Gli obiettivi di queste campagne sono molteplici: screditare gli Usa nel modo, intaccarne la superiorità scientifica, dividerli al loro interno, e indebolire la popolazione facendo rifiutare assistenza sanitaria essenziale. Putin non poteva lasciarsi sfuggire l' occasione del Covid-19, come ha denunciato Lea Gabrielle, leader del Global Engagement Center del dipartimento di Stato che combatte la disinformazione.
Già il 3 febbraio, ad esempio, l' account di Twitter «The Russophile» aveva iniziato a diffondere la notizia che il Covid era un' arma disegnata per uccidere. E' un' offensiva che costa poco ma porta grandi frutti, e quindi continuerà.