È TORNATA LA "GELIDA MANINA" DEL MEF – LA SORA GIORGIA VEDE COMPLOTTI OVUNQUE E ACCUSA I TECNICI DEL MINISTERO DELL’ECONOMIA E IL RAGIONIERE DELLO STATO, BIAGIO MAZZOTTA (GIÀ MESSO NEL MIRINO DAL GOVERNO IN ESTATE), DI “REMARE CONTRO”: NON AVREBBERO FATTO ABBASTANZA PER TOGLIERE DAL TESTO FINALE DELLA MANOVRA L’AUMENTO DELLA TASSA SU PANNOLINI E ASSORBENTI, UNA MISURA MEDIADICAMENTE SUICIDA – MA A FAR INCAZZARE LA DUCETTA SONO STATE SOPRATTUTTO LE ANTICIPAZIONI SULLA NORMA SUL PIGNORAMENTO DEI CONTI CORRENTI – LOTITO MINACCIA UNA PIOGGIA DI EMENDAMENTI IN COMMISSIONE BILANCIO: “DECIDIAMO NOI. SE SERVONO CORREZIONI SI FANNO”


Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto Quotidiano”

 

antonio tajani giorgia meloni giancarlo giorgetti

A Giorgia Meloni non è piaciuta la gestione della legge di Bilancio del ministero dell’Economia. Con Giancarlo Giorgetti c’è un ottimo rapporto e in questi giorni, per frenare le richieste di Antonio Tajani e Matteo Salvini, si è parlato di un “asse” con il ministro leghista. Ma l’approvazione della manovra non è stata così lineare.

 

La premier, nei suoi colloqui privati, ha attaccato i tecnici del ministero dell’Economia e il Ragioniere dello Stato Biagio Mazzotta, rei di non aver fatto abbastanza per togliere dal testo finale l’aumento della tassa su pannolini, alimenti per bambini e assorbenti che raddoppieranno dal 5 al 10%.

 

GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI

[...] Meloni ha chiesto più volte di togliere la misura che avrebbe avuto un impatto mediatico molto forte soprattutto sulle donne, ma alla fine non ci è riuscita. Secondo quanto risulta al Fatto, la premier si è sfogata così rivolgendosi ai tecnici del ministero dell’Economia: “Remano contro il governo”.

 

A causare lo scontro è stata anche la norma sul pignoramento dei conti correnti che attuava la legge delega sul Fisco: dopo le polemiche di giovedì, la premier da Bruxelles ha fatto sapere che così la norma non sarebbe passata e che sarebbe stata cancellata. Ma anche su questa ha dovuto lasciar perdere.

 

BIAGIO MAZZOTTA - RAGIONIERE GENERALE DELLO STATO

Sulle due misure, dunque, Meloni ha accusato i tecnici del ministero dell’Economia di agire contro il governo. Il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, sabato in un’intervista al Messaggero ha fatto riferimento a una “manina sinistra per farci litigare”. Ora il presidente dei deputati, parlando col Fatto, rilancia la tesi del complotto dei tecnici: “Qualcosa è successo – spiega – un mix tra chi ha voluto far uscire anticipazioni sbagliate e i media che le hanno rilanciate”.

 

In questa manovra, la Ragioneria dello Stato si è mossa in un contesto difficile sui conti pubblici: per accontentare ogni richiesta dei partiti di governo, si dovevano trovare le coperture con misure anche impopolari, in grado di portare nuovi incassi. È stato il caso delle tasse per gli alimenti per bambini che raddoppieranno dal 5 al 10%, mentre per i seggiolini arriveranno al 22%. Misura che costa 120 milioni: per cancellarla i tecnici avrebbero dovuto trovare le coperture alzando altre tasse. [...]

 

CLAUDIO LOTITO DORME IN SENATO

Ieri la legge di Bilancio è arrivata in commissione Bilancio al Senato. L’accordo di maggioranza è quello di non presentare emendamenti (la dote sarà di 100 milioni), ma l’ala ronzulliana di Forza Italia non ci sta e adesso la battaglia politica si sposta sul maxi emendamento del governo. I numeri in Senato sono ballerini e in commissione lo scarto è di due voti: quelli dei forzisti Claudio Lotito e Dario Damiani.

 

Così Lotito, incontrando il presidente La Russa alla buvette, scherza: “Con Lotito, risultato garantito”. Poi avverte la premier: “Io sono corretto, so leggere, scrivere e far di conto. Il quadro ce l’abbiamo noi e lo stabiliamo noi. Se servono correzioni si possono fare”, dice sconfessando la premier. A chi gli fa notare che Meloni lo teme, lui aggiunge: “Io sono libero, non devo niente a nessuno”.

 

claudio lotito

Quindi qualche emendamento sarà presentato: “Se servono delle correzioni si possono fare senza problemi, per me se riguardano l’interesse collettivo possono passare anche emendamenti dell’opposizione”. E se non ci sono le coperture? “Quelle si trovano – conclude il senatore di Forza Italia – io partirei dai crediti di imposta che ci costano 37 miliardi. Vi ricordo quello che è successo lo scorso anno: tutti mi attaccavano per lo spalma-debiti per le società di calcio, ma oggi Meloni dovrebbe ringraziarmi, se lo ricordi...”.

TOMMASO FOTI 2
MELONI LOTITO
CLAUDIO LOTITO ANTONIO TAJANI
biagio mazzotta