“TORNATENE IN AFRICA COL BARCONE” - INSULTI RAZZISTI ALL'EX CANDIDATO M5S A PALERMO CHE SI ERA RITIRATO CRITICANDO I GRILLINI - I VERDI GLI CHIEDONO DI CANDIDARSI CON LORO - M5S PRENDE LE DISTANZE DAGLI AUTORI DELLE OFFESE -
Emanuele Lauria per la Repubblica
"Vai a combattere per il tuo Paese e non rompere i c... nel nostro". "Rimettiti sopra un barcone". "Tornatene in Africa". "Alì babà". Sono alcuni dei commenti apparsi su Facebook alla notizia che Alì Listi Maman, volto simbolo dell'integrazione e delle politiche dell'accoglienza, si è ritirato dalla lista di M5S per le Comunali di Palermo. Due giorni fa Listi Maman, originario del Niger ed ex presidente della fondazione Gange onlus, aveva dato forfait criticando 5 Stelle:
"A nulla è valso l'entusiasmo e la partecipazione che hanno accompagnato la presentazione delle mie proposte, frutto di tanto lavoro e dedizione - aveva scritto l'attivista - Desidero esprimere tutta la mia delusione per un Movimento che di fatto mi ha emarginato, ignorando il contributo possibile offerto con le mie proposte e mostrando un sostanziale disinteresse verso un mio fattivo coinvolgimento nel programma politico da presentare ai cittadini palermitani.
Un programma politico che necessariamente, specie per una città piena di problemi come Palermo, deve rivelarsi innovativo e articolato in proposte precise e fattibili e che, a poco più di due mesi dal voto, paradossalmente non c'è, ridotto e sostituito in slogan banali e di debole significato".
Di lì la raffica di commenti sui social: "Non credo neppure a una parola di quello che ha detto e scritto, chissà perché è stato emarginato". Un altro utente attacca l'ex candidato scrivendo: "Ogni scusa è buona per screditare il M5S ma ormai solo i boccaloni credono alle illazioni di regime pilotate dai poteri forti". Un altro ancora lo insulta: "Ma vai a cag... e vatti a fare prendere in giro dal Pd".
"E' vergognoso quello che è accaduto ad Alì Listi Maman che, dopo avere rinunciato a candidarsi per il Movimento 5 Stelle a Palermo, è stato bersagliato sui social da insulti razzisti": è il commento del portavoce dell'esecutivo nazionale dei Verdi Angelo Bonelli. "Credo che le tematiche e il lavoro fatto finora da Alì Listi Maman debbano essere valorizzati - sottolinea Bonelli - per questo gli propongo di candidarsi nella lista dei Verdi che stiamo costruendo in queste ore per il consiglio comunale di Palermo".
Interviene anche il Pd. "Sono pienamente solidale con Alì Listì Maman, vittima - dice il presidente regionale del partito Giuseppe Bruno - di attacchi ed offese razziste provenienti da sedicenti attivisti del Movimento 5 stelle a seguito della sua decisione di non candidarsi più con quella lista al consiglio comunale di Palermo. Sono certo che Ugo Forello ed i vertici nazionali e locali del Movimento prenderanno immediatamente le distanze da quelle offese".
Solidarietà da parte del sindaco Leoluca Orlando: "Ancora una volta, in vista della campagna elettorale, quello che potrebbe essere un dibattito ed un confronto anche dai toni accesi, scade nella più bieca fiera degli insulti, adesso anche a sfondo dichiaratamente razzista. Così come qualche giorno fa ho voluto esprimere solidarietà e vicinanza a chi ha subito violenti attacchi e minacce persino rivolti ai propri familiari, oggi sento il dovere, anche come sindaco della città, di esprimere la mia più totale solidarietà ad Alì Listi Maman, avvocato palermitano oggetto in queste ore di insulti razzisti sui social network".
M5S: noi non c'entriamo. In serata M5S ha preso le distanze dagli autori delle offese: "Esprimiamo piena e incondizionata solidarietà ad Ali Listì Maman per gli insulti a sfondo razzista ricevuti a mezzo social. Chiunque adoperi un linguaggio discriminatorio e violento non offende soltanto Alì, ma lede l’immagine stessa del MoVimento 5 Stelle, che ha sempre fatto del rispetto della persona una sua bandiera. E' vergognoso tirare in ballo il M5S su una questione grave come quella che ha coinvolto Alì strumentalizzando le parole di persone in alcun modo collegate al MoVimento, ed è altrettanto vergognoso che quei commenti non siano ancora stati rimossi da Facebook".