TRIA E MOLLA – IL MINISTRO DELL’ECONOMIA RISPONDE ALLA LETTERA DELLA COMMISSIONE EUROPEA PROMETTENDO CHE L’ITALIA SPENDERÀ MENO PER QUOTA 100 E REDDITO DI CITTADINANZA – POI ACCENNA ALL'IVA: “IL PROGRAMMA DI STABILITÀ PREVEDE UN AUMENTO DELLE IMPOSTE INDIRETTE PARI A QUASI L’1,3% PER CENTO DEL PIL, MA I PARTITI…" – DI MAIO FRENA: "NON NE SAPPIAMO NULLA"
-Da www.ansa.it
"Il Governo sta avviando una nuova revisione della spesa e riteniamo che sarà possibile ridurre le proiezioni di spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020-2022". Lo scrive il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, nella lettera di risposta inviata, come previsto entro oggi, alla Commissione europea.
In un altro passaggio della lettera le nuove politiche di welfare vengono esplicitate come reddito di cittadinanza e quota 100. "In linea con la legislazione in vigore - scrive il ministro - il programma di stabilità prevede un aumento delle imposte indirette pari a quasi l'1,3 per cento del Pil, che entrerebbe in vigore nel gennaio 2020. I partiti politici hanno espresso riserve circa il previsto aumento dell'Iva, ma abbiamo comunque un ventaglio di misure alternative onde garantire il suddetto miglioramento strutturale".
"La lettera preparata dal ministro Tria con la Lega? Il M5S non ne sa nulla, non ce ne siamo occupati noi, non è stata condivisa con noi. Sicuramente noi non tagliamo le spese sociali, ne' il reddito ne' quota 100". Lo dice Luigi Di Maio.