IL TRIBUNALE DI GENOVA REVOCA I DOMICILIARI A MATTEO COZZANI, EX BRACCIO DESTRO DEL GOVERNATORE LIGURE GIOVANNI TOTI, ACCUSATO DI CORRUZIONE E VOTO DI SCAMBIO – PER I GIUDICI, LE SUE DIMISSIONI DA CAPO GABINETTO DELLA REGIONE LIGURIA RAPPRESENTANO “UN COMPORTAMENTO POSITIVO” – MA PER IL MOMENTO COZZANI, CHE È L'“INDAGATO ZERO” DA CUI È PARTITA L'INCHIESTA SULLA "TANGENTOPOLI AL PESTO", RESTA AGLI ARRESTI PERCHÈ AVEVA UN’ALTRA MISURA CAUTELARE ALLA SPEZIA...
-Estratto dell’articolo di Matteo Indice per “la Stampa”
Le dimissioni rappresentano un «comportamento positivo» e per questo gli arresti domiciliari possono essere trasformati in obbligo di dimora a Genova, con divieto di uscire dalle 19 alle 8 del mattino successivo, e di presentazione a una caserma dei carabinieri tre volte alla settimana. Con queste motivazioni la giudice dell'indagine preliminare Paola Faggioni si è pronunciata sull'ex capo di Gabinetto della Regione Liguria Matteo Cozzani, per anni braccio destro del governatore Giovanni Toti e insieme a lui accusato di corruzione e voto di scambio.
Cozzani, tramite il proprio legale Massimo Ceresa Gastaldo, aveva presentato un'istanza al tribunale di Genova chiedendo la revoca dei domiciliari, […] Va a questo punto precisato un aspetto non secondario. Ancora Cozzani, nonostante il pronunciamento parzialmente favorevole di ieri, resta comunque ai domiciliari nella sua casa di Genova.
Era stato infatti destinatario di due diversi ordini d'arresto, emessi da due tribunali differenti ovvero genovese e spezzino, e finora ha fatto ricorso soltanto per annullare quello partito dal capoluogo ligure. […] Non è escluso che Cozzani attraverso il proprio difensore scelga la medesima strada pure alla Spezia, riducendo così progressivamente la durezza delle misure cautelari, forte di quelle dimissioni che evidentemente rappresentano per le toghe un elemento nodale.
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