TRUMP-CLINTON, SFIDA INFINITA - SI RICONTANO I VOTI NEL WISCONSIN - SOSPETTI DI HACKERAGGIO E MANIPOLAZIONI ANCHE IN PENNSYLVANIA E MICHIGAN - SE IL RICONTEGGIO FOSSE ACCETTATO ANCHE IN QUESTI 2 STATI TORNEREBBE IN GIOCO TUTTO - -
Giuseppe Sarcina per il Corriere della Sera
Si ricontano i voti. La Commissione elettorale del Wisconsin ha deciso di accogliere il ricorso presentato dalla candidata dei Verdi, Jill Stein, non senza aver prima incassato i 5 milioni di dollari necessari per coprire le spese.
In questo Stato del Nord industriale, Donald Trump ha vinto di misura, e a sorpresa, l' 8 novembre, raccogliendo 1.409.467 preferenze contro 1.382.210 di Hillary Clinton.
Stein ha ottenuto solo 31.006 consensi e l' altro candidato che ha firmato la petizione, Rocky Roque De La Fuente, del partito riformista, ancora meno: 1.514.
I due, però, sollevano una questione di regolarità generale, chiedendo la revisione anche in Michigan e in Pennsylvania. La tesi del duo Stein-De La Fuente è che ci siano state manipolazioni interne o intrusioni di hacker nei computer degli uffici elettorali.
Prove? Nulla di stringente, per ora. Solo analisi elaborate da esperti e accademici, tra i quali J. Alex Halderman, dell' Università del Michigan. Con un sospetto cardine: nei distretti in cui si è proceduto alla vecchia maniera, urne e schede di carta, l' esito è stato più favorevole a Clinton rispetto ai collegi in cui si è adottato il voto elettronico. Ieri mattina, però, un comunicato della Casa Bianca ha stroncato l' iniziativa: «I risultati del voto dell' 8 novembre riflettono accuratamente la volontà del popolo americano».
Il meccanismo prevede la ripartizione di 538 grandi elettori Stato per Stato, sulla base della somma dei deputati e senatori espressi da ogni singolo territorio. Diventa presidente chi raggiunge la soglia di 270 rappresentanti. Trump ne ha totalizzati 290; Clinton 232.
Mancano i 16 grandi elettori del Michigan, dove però «The Donald» è già dato vincente. Il Wisconsin esprime 10 seggi.
Da solo, non basterebbe a ribaltare il risultato finale. Ma se il riconteggio fosse accettato anche in Michigan (16 grandi elettori) e in Pennsylvania (20), tornerebbe in gioco un pacchetto decisivo di 46 rappresentanti. A quel punto, se in tutti e tre gli Stati il verdetto finale a favore di Trump fosse capovolto, Hillary si ritroverebbe nello Studio Ovale con 278 rappresentanti.
Ma prima che intervenisse lo staff di Obama, Marc Elias, consigliere generale della campagna di Hillary, aveva precisato: «Non ci risultano indizi di hackeraggio». Tuttavia Elias annuncia che gli esperti della sua squadra parteciperanno al nuovo scrutinio in Wisconsin ed eventualmente in Michigan e in Pennsylvania. Le regole consentono a tutte le parti in causa di assistere al ricalcolo e impongono a chi presenta ricorso di pagare le spese. Stein ha raccolto i fondi per cominciare dal Wisconsin e, sembra di capire, lo staff di Hillary assisterà, ma senza versare un dollaro. Non resta molto tempo. Il 19 dicembre 2016 si riuniranno i 538 delegati per ratificare la nomina di Trump.