TRUMP NON HA ANCORA VINTO LE PRIMARIE REPUBBLICANE, MA GLI EFFETTI GIÀ SI VEDONO – AL CONGRESSO, SI ALLONTANA L’ACCORDO PER I NUOVI AIUTI ALL’UCRAINA: A CERTIFICARLO È IL LEADER DEI SENATORI REPUBBLICANI, MITCH MCCONNELL, CHE HA DETTO CHE IL TEMPO PER LEGARE IL DOSSIER A QUELLO SUL CONFINE CON IL MESSICO È SCADUTO. È LA DIMOSTRAZIONE DI COME ANCHE MCCONNELL, IL PIÙ FIERO OPPOSITORE INTERNO A TRUMP, SI È “PIEGATO”: IL TYCOON HA IL PIENO CONTROLLO DEL PARTITO…

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Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per www.lastampa.it

 

DONALD TRUMP

L’effetto delle primarie del New Hampshire bussa al Congresso di Washington. E innesca un effetto domino sul processo legislativo. È il capo dei senatori repubblicani Mitch McConnell, il più fiero degli oppositori di Donald Trump, […] a rompere gli indugi.

 

Il sito Punchball News […] ha svelato il contenuto di una riunione a porte chiuse fra i repubblicani sull’Ucraina nella quale il senatore ha detto che è scaduto il tempo per passare una legge di finanziamento (106 miliardi di dollari, di cui 60 per Kiev) che lega appunto gli aiuti all’Ucraina al rafforzamento del confine Usa con il Messico.

 

ZELENSKY TRUMP

Secondo McConnell la questione dell’immigrazione unisce i repubblicani, che invece hanno uno spettro di posizioni diverse sul fronte di Kiev. È tempo – il ragionamento del leader repubblicano – di pensionare i tentativi di trovare un accordo e procedere separando il dossier immigrazione da quello ucraino.

 

La questione sembra procedurale, ma in realtà ha una dose altissima di impatto politico e manda a monte il lavoro bipartisan che da settimane conducono tre senatori. Oltre che bocciare la strategia della Casa Bianca che da ottobre spinge per un’intesa che tenga insieme i finanziamenti legati alle minacce all’estero e alle crisi geopolitiche.

 

Da una parte infatti McConnell ha riconosciuto che l’ex presidente Trump vuole impostare la campagna elettorale contro Biden sulla sicurezza ai confini […]. Dall’altra parte, il senatore ha invece ribadito che serve un percorso ad hoc per finanziare gli aiuti all’Ucraina che però a questo punto trovano un cammino ancora più complesso.

MITCH MCCONNELL

 

L’ostacolo principale viene dalla Camera dei deputati dove i repubblicani hanno una maggioranza esigua (appena 219 voti contro i 216 dell’opposizione) e la riluttanza a dare soldi a Zelensky è palpabile fra i deputati che fra poco più di nove mesi chiederanno la riconferma agli elettori nei loro collegi. Lo Speaker Michael Johnson rischierebbe in caso di intesa su questo tema con i democratici di essere sfiduciato e fare la fine del predecessore Kevin McCarthy.

 

[…] La presa di posizione di McConnell è la dimostrazione – sottolinea lo stesso Punchbowl News – di come “si sia piegato a Trump” e di come l’ex presidente abbia il totale controllo del Partito repubblicano e dei suoi eletti pur non ricoprendo nessuno ruolo ufficiale.

donald trump new hampshire

 

La prospettiva di un altro pacchetto di aiuti per l’Ucraina è a questo punto incerta. Come il Congresso possa dare il via libera a fondi di emergenza non è chiaro. Una delle ipotesi è legare al budget 2024 la voce Ucraina, ma al Senato servono 60 voti (su 100) per far avanzare la finanziaria e non è detto che i democratici trovino dieci repubblicani disposti a firmare […].

 

L’Amministrazione ha inviato gli ultimi 250 milioni di aiuti alla fine di dicembre. Il Pentagono dieci giorni fa ha annunciato di non aver più soldi da investire. Le armi continuano ad arrivare a Kiev poiché sono quelle che sono state prenotate e costruite attingendo ai fondi in passato. Ma senza nuovi stanziamenti anche questo flusso nei prossimi mesi finirà.

MITCH MCCONNELL