TRUMPATE! - ''ABBIAMO SCONFITTO L'ISIS, È TEMPO DI RITIRARE LE TRUPPE DALLA SIRIA''. MA IL PENTAGONO SI OPPONE (CI SONO 2MILA SOLDATI AMERICANI IN SERVIZIO AL MOMENTO) - LA FONDAZIONE TRUMP VIENE SCIOLTA DALLA PROCURATRICE DI NEW YORK: ''USATA PER GLI INTERESSI PRIVATI DELLA FAMIGLIA'' - IL VERDETTO SUL GENERALE FLYNN SLITTA A MARZO: IL PROCURATORE MUELLER VUOLE SPREMERE ALTRE INFORMAZIONI E USARE LA SENTENZA COME CONTROPARTITA
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- WSJ, USA PREPARANO RITIRO FORZE DA NORD EST SIRIA
(ANSA) - Gli Stati Uniti stanno preparando il ritiro totale delle loro forze dal nord-est della Siria. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali i funzionari americani hanno iniziato a informare i partner dell'area del loro piano.
- TRUMP, ABBIAMO SCONFITTO L'ISIS IN SIRIA
(ANSA) - - "Abbiamo sconfitto l'Isis in Siria": lo afferma Donald Trump su Twitter, spiegando che la lotta all'Isis era "l'unica ragione di essere lì".
- SIRIA: PENTAGONO SI OPPONE A RITIRO TRUPPE USA
(ANSA) - Il Pentagono starebbe cercando di dissuadere il presidente americano Donald Trump intenzionato a ritirare completamente le truppe Usa dalla Siria. Un annuncio che potrebbe arrivare già nelle prossime ore. Lo riporta il New York Times, spiegando come i vertici del Dipartimento della difesa cerchino di convincere la Casa Bianca che una mossa del genere sarebbe un tradimento degli alleati curdi le cui truppe da anni operano a fianco di quelle Usa in Siria e che rischierebbero di essere attaccate da un'offensiva della Turchia.
- SCIOLTA LA FONDAZIONE TRUMP, 'HA AGITO ILLEGALMENTE' - SLITTA SENTENZA FLYNN, PRONTO A COLLABORARE ANCORA SU RUSSIAGATE
(di Ugo Caltagirone) (ANSA)
Nuova tegola su Donald Trump: la fondazione di famiglia, accusata di essere stata usata dal tycoon e dai suoi figli per scopi personali e politici, sarà costretta a chiudere i battenti e a rinunciare a tutti i soldi ancora in cassa. Ma per il tycoon le brutte notizie non finiscono qui, perché a sorpresa un giudice della corte federale di Washington ha rinviato a marzo il verdetto sull'ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn, in attesa di veder completata la sua collaborazione nell'ambito delle indagini sul Russiagate. Si tratta di un doppio colpo che agita il presidente americano alla vigilia della sua partenza per la Florida, dove passerà le feste di fine anno.
Trump sente sempre di più il fiato sul collo, con il cerchio delle varie indagini aperte che va sempre più stringendosi sulla sua persona, il suo entourage e la sua famiglia. Mentre le ultime rivelazioni indicano come anche Robert Mueller sia finito nel mirino della propaganda russa, con falsi account creati su Facebook e Twitter per screditare e gettare fango sul procuratore speciale che indaga sulle interferenze russe. Ad annunciare lo scioglimento della Trump Foundation - guidata da Trump e dai suoi tre figli maggiori e il cui quartier generale si trova nella Trump Tower sulla Fifth Avenue di Manhattan - è stata la procuratrice generale dello stato di New York Barabara Underwood, che ha usato parole durissime.
La fondazione infatti viene descritta come un'organizzazione che ha agito "in un quadro di scioccante illegalità", coordinandosi anche con la campagna elettorale del tycoon e fungendo di fatto da "libretto di assegni" per operazioni a vantaggio personale della famiglia del presidente. Per fare luce fino in fondo su questa "condotta illegale persistente" l'inchiesta andrà avanti, con la procura generale dello stato di New York ferma nella sua richiesta di restituzione di oltre 2,8 milioni di dollari da parte della fondazione. Mentre a Trump e ai suoi tre figli maggiori - Donald Jr, Eric e Ivanka - sarà vietato servire nel board di altre organizzazioni no profit.
Drammatica infine l'udienza che avrebbe dovuto portare alla sentenza su Michel Flynn, accusato di aver mentito all'Fbi sui suoi incontri con l'ex ambasciatore russo in Usa durante il periodo di transizione seguito all'elezione di Trump. Oltre che di aver nascosto la sua azione di lobby al servizio della Turchia, in pressing sugli Usa soprattutto per ottenere l'estradizione del dissidente Fetullah Gulen. Il giudice ha accusato Flynn di "reati gravissimi", per aver "svenduto" il suo Paese e aver agito come "un agente di un paese straniero mentre era consigliere per la sicurezza nazionale".
Dicendosi "disgustato" da tale comportamento, il magistrato ha però accettato la richiesta di un rinvio della sentenza di fronte alla disponibilità di un'ulteriore collaborazione di Flynn che rischia fino a sei mesi di carcere e ha ammesso di sapere che stava mentendo agli uomini dell'Fbi, contraddicendo la versione di Trump che fino ad oggi ha sempre difeso il suo ex consigliere.