TUSK, IL MASTINO ANTI-GIORGIA – IL PREMIER POLACCO STRONCA SUL NASCERE OGNI AMBIZIONE DELLA MELONI DI ENTRARE NELLA MAGGIORANZA IN UE: “ABBIAMO GIÀ UNA MAGGIORANZA”. IL MESSAGGIO È DUPLICE: INTERNO, PERCHÉ LA DUCETTA È ALLEATA CON IL PIS, IL PARTITO RIVALE DELLA PIATTAFoRMA CIVICA DI TUSK IN POLONIA. MA ANCHE UN MONITO A VON DER LEYEN E POPOLARI TEDESCHI: TUSK È IL PREMIER DEL PPE CHE CONTA DI PIÙ (SCHOLZ È SOCIALISTA E MACRON È LIBERALE, ED ENTRAMBI SONO ANATRE ZOPPISSIME)
-Estratto dell'articolo di Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”
È bastata una frase di Donald Tusk per trasformare i ruggiti di Roma in miagolii. Perché se c'è uno che conta, nella traumatizzata Europa post-europee, è il premier polacco. Non solo perché il 9 giugno ha battuto per la prima volta gli arcinemici del Pis con un travolgente 37% dei voti (alle elezioni politiche di ottobre era arrivato secondo e aveva dovuto cercarsi degli alleati per mandare a casa l'autocratico governo di Mateusz Morawiecki).
Ma soprattutto, perché i 21 seggi conquistati per il Parlamento europeo, Tusk li porta in dote al Ppe, alla famiglia politica che sulle nomine e sulla Commissione futura sta dando le carte. E il leader di Piattaforma civica è arrivato dunque al Consiglio europeo informale di ieri sera come la punta più robusta dell'ammaccato triangolo franco-tedesco-polacco di Weimar e ha esordito nella nuova Europa con un sonoro schiaffo a Giorgia Meloni.
Per ragioni interne, ma anche per far sentire il suo peso al tavolo del negoziato […] «Non è il mio compito convincere Meloni, abbiamo già una maggioranza con Ppe, Liberali e Socialisti e altri piccoli gruppi. La mia sensazione è che sia più che sufficiente», ha sottolineato il premier polacco […]. […] il messaggio è duplice: il più banale è che la maggioranza pro-von der Leyen si può trovare anche senza la premier sovranista, […]
Secondo, dare spazio a Meloni, per il premier polacco, comporta il rischio enorme che anche i suoi arcinemici sconfitti a ottobre, gli autocrati del Pis, tornino ad avere voce in capitolo, in Europa. «Per Tusk — spiega la fonte — Meloni potrebbe essere il cavallo di Troia del Pis». La leader di Fratelli d'Italia, a Varsavia è vista più come […] un fattore di rischio, che come un'opportunità. E a Tusk non è sfuggito […] che la premier italiana abbia incontrato ieri a Bruxelles il predecessore di Tusk, Morawiecki. Un dito nell'occhio, per il leader di Piattaforma civica.
[…] lo schiaffo a Meloni è stato anche un monito a von der Leyen e ai suoi compagni di banco della Cdu/Csu che per primi hanno aperto alla premier italiana. Ai tedeschi, Tusk ha voluto ricordare ieri che la Polonia partecipa alle trattative non come junior partner della Germania, ma come un Paese con un premier del Ppe in carica. Che conta anche al Consiglio, insomma, e non solo al Parlamento.