TUTTI SOTTO LA POMPETTA - LA GALASSIA DI CENTRODESTRA NOMINA BERLUSCONI CAPO DELLA COALIZIONE: UN’INVESTITURA CHE GLI CONSENTE DI ESSERE A TUTTI I PROSSIMI DUELLI TELEVISIVI - LA LEGA S’INCHINA E RITIRA IL SIMBOLO “MARONI PRESIDENTE” - PER IL SENATO, DOVE SI GIOCA LA PARTITA PER IL GOVERNO, IL BANANA METTE IN CAMPO DUE LISTE ANTI-FISCO (“BASTA TASSE” E “LIBERI DA EQUITALIA”), LA “LISTA DEL POPOLO” E “RINASCIMENTO ITALIANO” DI ARTURO ARTOM…
Dal "Sole24Ore.com"
Berlusconi è ufficialmente il capo della coalizione del Centrodestra. Silvio Berlusconi, Roberto Maroni, Angelino Alfano, Francesco Storace (La Destra), Giuseppe Fallica (Grande Sud), Saverio Romano (Pid), Rino Piscitello (Mpa), Giampiero Catone (Intesa popolare), Gianpiero Samorì (Mir), Arturo Artom (Rinascimento Italiano), Carlo Fatuzzo (Pensionati) sono fra coloro che hanno sottoscritto il documento che indica Silvio Berlusconi capo della coalizione.
Il centrodestre presenta altri 4 partiti al Senato
Le novità non finiscono qui. La coalizione di centrodestra al Senato si presenta con altri 4 partiti minori "radicati nel territorio". Si tratta del: "Basta tasse", "Liberi da Equitalia", "Lista del popolo" e "Rinascimento italiano". Lo ha detto il responsabile dell'Ufficio elettorale del Pdl Ignazio Abrignani, uscendo dall'ufficio elettorale al Viminale dove ha appena depositato il simbolo del Pdl.
Una mossa per partecipare ai duelli in tv?
Abrignani ha confermato che è Silvio Berlusconi il capo unico della coalizione così come è indicato nel programma collegato a tutti i partiti dello schieramento presentato contestualmente al simbolo. «Il ruolo di capo unico - ha aggiunto - va indicato per legge ma non corrisponde al ruolo di premier. Io però sono del Pdl e quindi per me Berlusconi dovrebbe essere il premier. La coalizione così numerosa che abbiamo presentato - ha concluso - può vincere». Il nuovo ruolo riconosciuto a Berlusconi potrebbe chiarire il giallo su chi dovrà partecipare ai duelli tv. Lo spiega lo stesso Maroni, intervenendo sul tema.
Maroni: in tv ci va chi ci vuole andare
A chi gli domanda chi, a suo giudizio, tra gli esponenti della coalizione di cui fa parte, dovrebbe partecipare ai dibattiti televisivi con gli avversari del centrosinistra, dopo che Pier Luigi Bersani ha detto "no" a Silvio Berlusconi, Maroni ha risposto: «Ci va chi ci vuole andare, la legge prevede il capo della coalizione». «C'é un regolamento, fatto per i duelli televisivi, e, quindi, si applichi quel regolamento, che parla chiaro», ha proseguito.
Maroni, Berlusconi presidente: sì, ma del Pdl
«Berlusconi è il presidente del Pdl», ha aggiunto il segretario federale della Lega nord, Roberto Maroni, commentando il simbolo del Pdl per le prossime elezioni politiche in cui compare la scritta "Berlusconi Presidente", benché dagli accordi presi fra Pdl e Lega non sia ancora emerso chi sara' il candidato alla presidenza del Consiglio per il centrodestra. Maroni è intervenuto a margine della presentazione del suo ultimo libro a Melegnano.
Letta (Pd): restiamo di sapere chi sarà il candidato premier
«Non ci sono dubbi e sono stati inutili le difese d'ufficio. Le parole di Maroni confermano che Silvio Berlusconi non é il candidato premier della coalizione di destra ma solo il presidente del Pdl. Rimaniamo in attesa di sapere chi sarà la persona indicata dalla coalizione come Presidente del Consiglio». Lo dice Enrico Letta, vicesegretario del Partito Democratico.
La lega ritira il secondo simbolo
Roberto Calderoli e Gianni Fava hanno fatto ritorno al Viminale per ritirare il simbolo con la scritta «Maroni presidente». Salvo sorprese, resterà dunque depositato solo il contrassegno tradizionale della Lega, dopo il "restyling" che ha visto comparire nel simbolo il nome di Maroni e quello, in carattere molto piu' minuto, di Giulio Tremonti.
Un solo simbolo per il carroccio
Alle elezioni politiche 2013 il Carroccio, coalizzato con il Pdl, correrà dunque solo con il simbolo tradizionale della Lega Nord con Alberto da Giussano in bella vista. «Abbiamo ritirato il simbolo Maroni presidente - spiega Fava all'Adnkronos - presentato per tutelare il marchio, perché temevamo che qualcuno si presentasse con un "Maroni presidente" traendo in inganno l'elettorato leghista o vicino al nostro segretario federale». Un escamotage, dunque, per evitare brutte sorprese con liste civetta in agguato. «Avevamo avuto dei segnali - spiega il deputato del Carroccio - e abbiamo deciso di tutelarci».