LA TV BILAMA: CAMERON VA A FARE IL GRADASSO DA LETTERMAN E RIFILA UNA FIGURA DI MERDA - “COME SI TRADUCE MAGNA CARTA?” E IL PREMIER VA IN TILT (MENO MALE CHE HA STUDIATO A ETON E OXFORD) - IL SUO ALLEATO-RIVALE BORIS JOHNSON, SINDACO DI LONDRA, SE LA CAVO’ MEGLIO - IN INGHILTERRA LA FIGURACCIA DI DAVID E’ LA NOTIZIA DEL GIORNO - LUI PROMETTE DI RIPASSARE UN PO’ DI STORIA…


1 - CAMERON E LA FIGURACCIA DA LETTERMAN...
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LETTERMAN E CAMERON

Deborah Ameri per Il Messaggero
Bocciato in storia e in educazione musicale. Se il primo ministro inglese David Cameron dovesse sostenere il test a quiz per diventare cittadino britannico probabilmente non lo passerebbe. Che imbarazzo per il leader dei conservatori, che in diretta tv al Late Show di David Letterman si è impappinato sulle domande scivolose del noto anchorman americano. Nel suo salotto televisivo, sulla Cbs, si è incrinata più di una carriera. Ma Cameron si è salvato in corner, anche se alla fine dell'intervista era paonazzo.

LETTERMAN E CAMERON

«Chi ha composto Rule, Britannia?», gli ha chiesto Letterman riferendosi a una popolare canzone patriottica inglese? Panico di Cameron e poi una risposta sbagliata: «E' stato Edward Elgar?». No, si tratta del poeta James Thomson. «Lo conosce?», punzecchia il presentatore? «Ora sì», abbozza il premier.

Altra domanda: a quando risale la Magna Carta? Cameron si ringalluzzisce e risponde esattamente: al 1215. E' in questa data che il re d'Inghilterra Giovanni Senzaterra la concesse ai propri feudatari per proteggere i loro diritti. Con un aiutino azzecca anche il luogo dove è stata firmata (Runnymede). Ma poi quando Letterman butta lì, in modo quasi innocente, «Come si traduce in inglese Magna Carta?»

LETTERMAN E CAMERON

Cameron fa scena muta Neppure una parola. Great Charter, la risposta esatta, non gli viene proprio in mente. E sì che ha studiato nelle migliori scuole del Paese, prima a Eton e poi a Oxford. «Eppure sono un grande appassionato di storia», commenta. I tre milioni di americani all'ascolto si saranno fatti grasse risate.

Ieri, durante la sua spedizione in Brasile a caccia di nuovi investimenti per il Paese, il premier ha ammesso che dovrà dedicarsi al ripasso: «Quando tornerò a casa e aiuterò i miei figli nei compiti magari dovrei farne un po' anche io», ha ammesso. Ma tutto sommato l'America lo ha approvato. Si è dimostrato spiritoso e onesto anche se meno brillante del suo alleato-rivale Boris Johnson, sindaco di Londra, che si è seduto sulla poltrona del Letterman Show a giugno.

BORIS JOHNSON

A colpi di battute era riuscito a schivare le domande più insidiose, come quella sul suo potenziale futuro da primo ministro. «Le possibilità che lo diventi sono tante quante quelle che mi possa reincarnare in un'oliva», aveva scherzato. E non si era neppure imbarazzato per la presa in giro sulla sua zazzera ribelle. In patria la gaffe di Cameron è stata amplificata ed è diventata la notizia di giornata. I siti dei quotidiani, anche dei più seri come il Guardian, si sono sbizzarriti con quiz e titoli come «E voi passereste il test di Letterman?».

A Downing Street ammettono che far partecipare Cameron allo show (è stato il primo premier britannico in carica ad accettare) era rischioso. Ma il governo voleva capitalizzare il successo riscosso dalle Olimpiadi di Londra. Tenendo bene in mente che la maggior parte degli investimenti stranieri arriva dagli Stati Uniti.