UE, CHE SCAZZO! – ORMAI L’UNICA PRIORITÀ DI CHARLES MICHEL È FARE I DISPETTI A URSULA VON DER LEYEN. L’ULTIMO? È ANDATO A PECHINO A INCONTRARE XI JINPING, DA SOLO E SENZA COINVOLGERE LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA – IL VIAGGIO HA CREATO SGOMENTO TRA I DIPLOMATICI EUROPEI, ANCHE PERCHÉ (COME AL SOLITO) MICHEL NON HA PORTATO A CASA NESSUN PASSO AVANTI NEI MOLTI DOSSIER APERTI CON LA CINA – IL SOFAGATE E IL G20 DI BALI: I PRECEDENTI
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Francesca Basso per il “Corriere della Sera”
L'incontro a Pechino tra il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il presidente cinese Xi Jinping ha suscitato più di qualche dubbio a Bruxelles, specie fra gli Stati membri, tra cui Francia e Germania. Sono stati sollevati interrogativi sullo scopo del viaggio e sul mandato. E non ha aiutato il timing, nel pieno delle proteste anti-lockdown.
È stata notata anche l'assenza della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Un diplomatico Ue ieri riferiva che alla riunione degli ambasciatori di mercoledì c'è chi ha chiesto se la Commissione fosse stata coinvolta nei preparativi tenuto conto dei dossier rilevanti legati al trade.
La risposta è arrivata ieri durante il consueto briefing di mezzogiorno: «Non ci sono stati coinvolgimenti o scambi» per la preparazione del viaggio in Cina, ha spiegato Dana Spinant, portavoce della Commissione, aggiungendo che «a Bruxelles ci sono varie istituzioni, ciascuna delle quali ha un suo ruolo e mandato molto specifico. A volte ci incontriamo assieme coi leader o li riceviamo separatamente a seconda di diversi fattori, partendo dai temi in agenda e di cosa vogliamo parlare».
La rivalità tra i due presidenti è ormai cosa nota e nel tempo non è migliorata. Il problema stavolta non è però il format (come fu il caso del Sofagate) ma la missione in sé, il metodo con cui è stata portata avanti. Un altro diplomatico Ue ieri osservava che in questo momento la Cina è un competitor e in Ucraina non si sta distinguendo per il sostegno a Kiev. «Il presidente cinese ha chiarito che la Cina non fornisce armi alla Russia e che la minaccia nucleare non è accettabile», ha riferito Michel al termine delle tre ore di incontro. Ma veri passi avanti sui diversi dossier pare non ce ne siano stati.