IN UMBRIA LA SINISTRA SPERA IN UN MIRACOLO – I FRATI DEL CONVENTO DI SAN FRANCESCO, “BENEDICONO” LA SINDACA DI ASSISI, STEFANIA PROIETTI, CATTOLICA PRATICANTE, CHE “HA DIMOSTRATO DI INCARNARE TUTTI I VALORI FRANCESCANI” – RONCONE: “QUESTA STUPENDA BANDA DI FRANCESCANI È DA SEMPRE SINISTROIDE PER DOTTRINA E CULTO, SEMPRE CON GLI ULTIMI E I POVERI, SEMPRE CON IL SAIO, PERCIÒ FORSE NON ESATTAMENTE IN SINTONIA CON ELLY, CHE MAGARI CHIEDE ALLA SUA ARMOCROMISTA SE SUL FOLIAGE UMBRO VANNO BENE CERTE TONALITÀ PASTELLO. SI SCHIERARONO ANCHE CINQUE ANNI FA. MA INUTILMENTE…”
-Estratto dell’articolo di Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”
È sempre un’emozione varcare il portone del Sacro Convento: c’è questa concreta sensazione di pace e di bene diffuso, c’è il silenzio con il profumo dei fiori freschi, le mura di pietra, fratello sole e sorella luna, una campana che suona lontano, i frati francescani vestiti ancora da frati francescani che accolgono i pellegrini e, volendo, confessano e si confessano.
In una stanza illuminata fiocamente, la libreria colma di testi sacri, sul tavolo un piatto con due mele rosse. «È forse peccato stimare una persona?». Continui, reverendo padre. «Conosciamo Stefania molto bene. È la sindaca di Assisi ormai da oltre sette anni e ha dimostrato di incarnare, con sincerità e slancio, tutti i valori francescani».
Voterete per lei? «Fratello, che domande scabrose fai? Vuoi indurmi nella tentazione della risposta...». La governatrice uscente, la leghista Donatella Tesei, avversaria della vostra Stefania, secondo l’ultimo sondaggio, sembra essere di poco avanti. «Ma Stefania non deve avere alcun timore... Lei sa che occorre sempre attingere forza nel Signore e nel vigore della sua potenza, perché ogni cosa difficile diventerà facile».
Questa non è di Elly Schlein, vero? «Vieni, ti accompagno giù, alla tomba di Francesco...
Poi cerchiamo al cellulare anche fra Giulio Cesareo, è lui il portavoce ufficiale della nostra comunità» (e così, sgranocchiando una mela ciascuno, imbocchiamo le scale).
Il pensiero, allora, va a Roma, a un altro convento, il Nazareno, sede del Pd: dove s’erano tutti convinti che, dopo una passeggiata in Liguria, sarebbe stata una vacanza andarsi a prendere l’Emilia-Romagna e venirsi a riprendere l’Umbria. Sapete, invece, cos’è successo tra domenica e lunedì: è per questo che qui, di colpo, la partita elettorale del 17 e 18 novembre è diventata fondamentale (e complicata).
Le due candidate, Donatella Tesei e Stefania Proietti, nei sondaggi sono abbastanza incollate. Del resto, già alle ultime Europee, l’intero centrodestra prese 187 mila voti, mentre il centrosinistra si fermò a 183 mila.
Su questi numeri, s’incastrano però un paio di clamorose variabili: Stefano Bandecchi, il ruvido, nerastro sindaco di Terni, che […] può portare in dote alla Tesei tra gli 8 e i 9 mila voti (lui dice il doppio, ma provateci voi a contraddirlo) e — appunto — questa stupenda banda di francescani, comunità circondata da autorevolezza planetaria, da sempre sinistroide per dottrina e culto, sempre con gli ultimi e i poveri, sempre con il saio, perciò forse non esattamente in sintonia con Elly, che magari chiede alla sua armocromista se sul foliage umbro vanno bene certe tonalità pastello.
Si schierarono anche cinque anni fa. Ma inutilmente. Matteo Salvini era nel pieno della forza attrattiva, e venne ogni pomeriggio, un comizio, un bar dietro l’altro: e, grazie anche al formidabile lavoro del coordinatore Stefano Candiani, raggiunse il 37%. Ora la Lega è precipitata intorno all’8% […]
«Non lasciatemi sola», dice la Tesei, accigliata, tesa, tutt’altro che sollevata dallo scampato pericolo, dall’essere uscita indenne — perché l’abuso d’ufficio, come deciso in Parlamento, non è più reato — dal cosiddetto «Tartufo gate», brutta storia scoperta dalla Procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone, con 10 milioni di euro assegnati alla filiera del tartufo, dove — casualmente, as usual — spadroneggia l’azienda del marito di Paola Agabiti Urbani, assessore al Bilancio, e dove viene pure assunto il figlio della governatrice.
Il Pd polemizza. Ma con misura. Un po’ perché […] ha capito che un certo giustizialismo esalta l’elettorato avversario, e un po’ perché è stato deciso di puntare su temi reali […].
Stavolta, poi, l’alleanza è ampia: Giuseppe Conte, si suppone per puro capriccio, ha evitato di dettare le sue condizioni a Elly, e così ci sono tutti, compresi i renziani, sebbene li abbiano infilati nella lista civica della Proietti (la Boschi, affilata: «Ci tengono nascosti, speriamo bene»). Sembra esclusa, comunque, una festicciola finale: quella organizzata l’ultima volta, sul palco di Narni, con l’allora segretario dem Nicola Zingaretti, tutto felice insieme a Luigino Di Maio (capito? Di Maio), portò una sfiga pazzesca.
Dettagli: lasciate stare. Anche perché la campagna elettorale di Stefania Proietti — 49 anni, sposata, due figli — è, finora, molto personale, e in linea con il suo identikit di pacifista e cattolica militante (alcune sue dichiarazioni hanno già fatto venire le bolle alle femministe perugine), docente universitaria che fa catechismo in parrocchia e va in processione con la benedizione dei vescovi di Assisi, Domenico Sorrentino, e di Perugia, Ivan Maffeis: inevitabile […]il potente affetto dei frati […].
Comunque lei, la Proietti, con il Papa si scrive proprio. Mentre «con Zuppi — come ha raccontato al Fatto — ci telefoniamo». Poi, appena può, ripete: «Il mio programma elettorale è dentro il Cantico delle Creature ».
«Stanno arruolando il Poverello di Assisi?», chiede Margherita Scoccia, portavoce del centrodestra. È dovuto intervenire monsignor Renato Boccardo, presidente della Conferenza episcopale umbra: «I vescovi, sia chiaro, non hanno candidati».
Ogni volta che si vota in Umbria, c’è sempre la suggestione che possa un po’ trattarsi del nostro Ohio. Ma nell’Ohio non ci sono in campo così tanti preti .