“UNITÀ” DI INTENTI: CORRERE IN SOCCORSO DEL VINCITORE - FATTO FUORI IL DIRETTORE-BIOGRAFO DI BERSANI, ORA È IN GINOCCHIO DA RENZI


Laura Cesaretti per "Il Giornale"

La più gran soddisfazione della settimana gliela ha data ieri la «sua» Fiorentina, umiliando la Juventus. Matteo Renzi era allo stadio, naturalmente, a godersela. Intanto, sull' Unità campeggiava una sua intervista di due pagine in cui promette: «Se vinco io, mai più larghe intese».

LANDO FIORINI E GIANCARLO LUCARIELLO - Copyright Pizzi

Una riconversione del quotidiano già bersaniano, che ora guarda al nuovo che avanza nel Pd? Più che altro, spiegano in casa renziana, un omaggio dei nuovi editori e del nuovo direttore, Luca Landò, al segretario in pectore Pd, dal quale il giornale fondato da Gramsci si aspetta un segnale di amicizia e soprattutto una mano d'aiuto per tentare di rilanciare una testata gloriosa ma assai malmessa.

Pierluigi Bersani

Tanto che, con un sibillino comunicato, gli editori hanno annunciato nei giorni scorsi che il direttore scelto da Pier Luigi Bersani, Claudio Sardo, sarebbe stato sostituito dal suo vice Landò «fino all'8 dicembre». Ossia la data delle primarie: come dire che il direttore vero lo si sarebbe cercato allora, assieme al nuovo segretario Pd. Cosa che ai renziani non è piaciuta molto: «Tipi strani questi editori, non sanno neppure che l'8 dicembre ci sono le primarie, ma il segretario verrà proclamato una settimana dopo », ironizza un dirigente vicino al sindaco.

CLAUDIO SARDO

Ma in tutto il Pd, non solo ala renziana, si guarda con sospettosa cautela alle mosse del nuovo azionista di riferimento del giornale democrat, Matteo Fago, imprenditore del web (si inventò il sito di viaggi Venere.com ) e noto alle cronache come acceso seguace dello psichiatra Massimo Fagioli, guru di Bertinotti e del regista Bellocchio. Un «fagiolino », insomma, come vengono chiamati gli adepti. I quali si sono messi alla ricerca di un gran nome (possibilmente di area Repubblica ) per risollevare le sorti dell' Unità , ma finora hanno incassato solo dei «no, grazie»: Lucia Annunziata, Massimo Giannini, Curzio Maltese, Michele Serra. E naturalmente Walter Veltroni, che aveva seriamente preso l'idea di un gran ritorno alla guida del giornale.

LUCIA ANNUNZIATA SANDRA CARRARO resize

Un ritorno che sarebbe stato ben visto anche da Renzi, ma che si è arenato di fronte alle difficilissime condizioni economiche in cui versa la testata, gravata da debiti pesanti che ne rendono difficile il rilancio. Un nome che circola in questi giorni è quello di Piero Sansonetti, ex Unità ed ex direttore di Liberazione, ora al timone del settimanale «Gli Altri». Il futuro segretario del Pd, per ora, si guarda bene dall'immischiarsi nei pasticci editoriali lasciati dai suoi predecessori. Si gode le vittorie calcistiche , si occupa della sua campagna elettorale e (via Unità ) annuncia battaglia sulla legge elettorale: «Va respinto il disegno dei nostalgici del Grande Centro: i cittadini vogliono scegliere, centrodestra o centrosinistra.

Se vinco presenteremo una proposta molto netta che imponga bipolarismo e alternanza. Se qualcuno immagina che le larghe intese siano il futuro, sappia che con noi non riuscirà». Quanto ai gossip su un ticket Renzi-Cuperlo post primarie, i due negano, pur lanciandosi segnali di stima: «Abbiamo idee diverse, il dopo si vedrà», dice Renzi.

MASSIMO GIANNINI

E rivela: «Quando dico che voglio rottamare le correnti non faccio propaganda: sono andato al mio circolo per votare come segretario uno che alle primarie sta con Cuperlo».

Curzio Maltese

 

MICHELE SERRA