UNITED STATES OF MARIO - DRAGHI A BRUXELLES VEDE BIDEN E CON I GIORNALISTI PARLA AL PLURALE: “IL GAS IN RUBLI? NOI LA CONSIDERIAMO UNA VIOLAZIONE DEI CONTRATTI. LA CINA HA UN PESO DIPLOMATICO NON INDIFFERENTE, NOI STIAMO ASPETTANDO CHE LO USI”. QUEL NOI, RIPETUTO PIÙ VOLTE, STA A RIMARCARE L’UNITÀ DI NATO, UE E USA DI FRONTE A PUTIN - LE FORNITURE DI ARMI A KIEV E IL TEMA ENERGETICO: “L’EUROPA VUOLE DIVENTARE INDIPENDENTE DAL GAS RUSSO, MA L’AIUTO DEVE VENIRE DAL CANADA E DAGLI USA”

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Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera

 

mario draghi punto stampa a bruxelles

Mario Draghi arriva a metà pomeriggio nel palazzo che ospita un Consiglio europeo straordinario per la partecipazione del presidente degli Stati Uniti. Ha appena partecipato al G7 e al vertice Nato.

 

Si ferma prima con i cronisti italiani, quindi con i giornalisti stranieri e per la seconda volta in pochi minuti ripete quello che appare un messaggio che tutta la comunità internazionale sta mandando in queste ore a Pechino: «Alle autorità cinesi io voglio dire questo, la Cina è un grande Paese, può essere cruciale in un percorso che porti alla pace, ha un peso diplomatico non indifferente, noi stiamo tutti aspettando che lo usi».

 

mario draghi punto stampa a bruxelles

Quel «noi» è riferito a tutti i membri della Nato, a tutti gli Stati dell'Unione Europea. Nello stesso momento anche il presidente francese Macron fa un appello simile.

 

Dell'atteggiamento della Cina, che si è appena astenuta a New York nell'ultima risoluzione che isola Mosca sia sul conflitto che sulla crisi dei profughi, si è discusso a lungo fra i capi di Stato e di governo presenti a Bruxelles: «E non c'è stata nessuna condanna della Cina», aggiunge il presidente del Consiglio.

 

joe biden mario draghi

C'è un altro messaggio che appare concordato a livello europeo, nel parla anche il Cancelliere Scholz, la richiesta di pagamento in rubli delle forniture del gas verso l'Unione Europea è al momento sotto esame delle compagnie di energia di entrambi i fronti ma difficilmente verrà osservata.

 

Ancora una volta Draghi usa il plurale: «Noi la consideriamo una violazione dei contratti esistenti, è bene capirlo, i contratti sono considerati violati se questa clausola viene applicata dalla Russia».

 

mario draghi a bruxelles.

Ovviamente, anche con Biden, «con il quale ho parlato brevemente, anche per quello che l'Italia può fare», si è discusso di un ulteriore gruppo di sanzioni. L'ipotesi è nel comunicato finale del G7, si dice pronta anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, mentre Draghi rimarca l'efficacia di quelle esistenti: «Tanto dobbiamo essere fermi e proattivi con le sanzioni, tanto dobbiamo cercare assolutamente, disperatamente la pace.

 

ZELENSKY ALLE CAMERE

Sia il summit della Nato sia quello del G7 hanno mostrato una unità straordinaria di tutti gli alleati nel condannare l'aggressione all'Ucraina, nel mantenere le sanzioni e nel decidere di inasprire se fosse necessario. Le sanzioni sono state descritte come straordinariamente efficaci. L'economia russa è fortemente indebolita».

 

Quindi una rassicurazione sulla nostra economia e quella europea: «Questa è una guerra, quindi dobbiamo combattere contro una possibile recessione, dobbiamo reagire, ma io non credo che andremo in recessione, avremo un rallentamento del ciclo e dovremo fare di tutto per sostenere le nostre economie».

 

E uno scenario sulle tappe di una diversificazione parallela, sia sulle fonti di energia che in materia alimentare: «Dobbiamo affrontare, tutti quanti, il problema della sicurezza energetica e la sicurezza agroalimentare.

 

mario draghi a bruxelles

In entrambi i casi la risposta è una combinazione di diversificazione, cosa che noi stiamo facendo per l'uno e per l'altro, quindi cambiare le fonti di approvvigionamento. In altre parole l'Europa vuole diventare indipendente dal gas russo. Il terzo pilastro di questa strategia è l'aiuto che deve venire dal Canada, dagli Usa, dai grandi produttori di gas liquido, e anche su questo c'è stata estrema collaborazione da parte di tutti».

 

Draghi ha anche avuto un bilaterale con il premier olandese, Mark Rutte, e uno con il presidente turco: con Erdogan sono definitivamente superate le incomprensioni dei mesi scorsi, tanto che «si è deciso di ripristinare il foro di collaborazione fra noi, Francia e Turchia, presto avremo un incontro dei tre Paesi».

joe biden mario draghi