URSULA E MALE ACCOMPAGNATA – LA VON DER LEYEN RISCHIA DI FINIRE UCCELLATA DAI SUOI STESSI SPONSOR: FRA I PIÙ SCETTICI SUL SUO SECONDO MANDATO CI SONO I PREMIER POPOLARI PLENKOVIC (CROATO) E MITSOTAKIS (GRECO), OLTRE ALL’ARCI-NEMICO WEBER - SE I SOCIALISTI SI OPPONGONO ALL’INGRESSO IN MAGGIORANZA DELLA MELONI, UNA PARTE DEL PPE NON VUOLE L’INGRESSO DEI VERDI, CHE INSIEME A S&D METTEREBBE IN “MINORANZA” IL PARTITO DI CENTRODESTRA – MOLTI SI CHIEDONO: SE URSULA NON È IN GRADO DI GARANTIRE UNA MAGGIORANZA AMPIA, PERCHÉ INSISTERE?

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Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

 

URSULA VON DER LEYEN KYRIAKOS MITSOTAKIS

[…] il muro alzato dai socialisti sta aprendo una crepa dentro il Ppe. Perfino nei confronti della loro "Spitzenkandidat", von der Leyen. I "negoziatori" popolari — altri due premier — il polacco Tusk e il greco Mitsotakis, di fronte all'aut aut socialista hanno iniziato a registrare più di una perplessità dentro il loro gruppo e dentro la loro nutrita truppa di capi di governo. Dubbi che si riflettono sulla "corsa" al secondo mandato intrapresa dalla presidente uscente della Commissione.

 

URSULA VON DER LEYEN ANDREJ PLENKOVIC

Tra gli scettici figurano ad esempio il premier croato, Andrei Plenkovic, lo stesso greco Mitsotakis, e il potente presidente del Ppe, il tedesco Weber. […] Il motivo formale è che l'ingresso degli Ambientalisti nella coalizione di comando esporrebbe i popolari ad una condizione di minorità: ossia la somma degli eurodeputati ecologisti e socialisti supera il gruppo del Ppe. Sostanzialmente da vittoriosi delle ultime elezioni non vogliono diventare la "minoranza della maggioranza".

 

ursula von der leyen giorgia meloni g7 borgo egnazia

In più c'è un altro aspetto: la concorrenza interna. I tre nomi prima citati — Plenkovic, Mitsotakis e Weber — riservatamente non nascondono di poter essere la carta giusta per rimettere in equilibrio la situazione. Sono, insomma, gli "avversari" domestici di von der Leyen. Una battaglia intestina che va avanti da mesi. Dall'ultimo congresso di Bucarest in cui l'elezione a "spitzenkandidat" di Ursula non fu certo unanime.

 

[…] Il ragionamento che inizia a emergere tra i popolari è però questo: se la presidente uscente non è in grado di garantire una maggioranza ampia, perché insistere su di lei? In effetti la coalizione "classica" Ppe-Pse-Renew non offre garanzie. Il sogno di convergenza a destra è stata cancellata dai numeri (nonostante la propaganda il gruppo Ecr è cresciuto di poche unità). La "maggioranza Ursula" può contare su 402 eurodeputati. Il quorum è fissato a quota 361 ma il tasso di franchi tiratori è tradizionalmente molto alto. 402 insomma non bastano.

ursula von der leyen manfred weber

 

Da tenere presente anche che la procedura prevede prima la designazione del candidato alla guida della Commissione da parte del consiglio europeo con una maggioranza assoluta che deve rappresentare almeno il 65% della popolazione del Vecchio Continente.  E quindi senza un'intesa con Germania, Spagna, Francia e alcuni dei leader popolari […] difficilmente si arriverebbe a quella soglia. […]

GIORGIA MELONI - URSULA VON DER LEYEN - OLAF SCHOLZ - G7 BORGO EGNAZIA
CHARLES MICHEL - RISHI SUNAK - JUSTIN TRUDEAU - URSULA VON DER LEYEN - JOE BIDEN GIORGIA MELONI - G7 BORGO EGNAZIA
ursula von der leyen manfred weber illustrazione di politico
ursula von der leyen
ursula von der leyen giorgia meloni g7 borgo egnazia