VANNACCI FARA' ESPLODERE LA LEGA? – PER I DIRIGENTI LEGHISTI, IL GENERALE È PEGGIO DELLA KRYPTONITE, E FORZA ITALIA E FDI NE APPROFITTANO. IL NEO-FORZISTA FLAVIO TOSI CHIAMA A RACCOLTA I DELUSI DA SALVINI PER FARE “ACQUISTI”. E LA RUSSA PRENDE LE DISTANZE: “COME FA UN MILITARE, A CONTESTARE IL PROPRIO MINISTRO DELLA DIFESA? È PIÙ GRAVE DI TUTTO IL RESTO!” – SALVINI SE NE FREGA E DOMANI PRESENTERÀ IL SUO LIBRO A ROMA CON VANNACCI: È CONVINTO CHE IL MILITARE PORTERA' MOLTI VOTI...
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1 - TOSI CHIAMA A RACCOLTA GLI EX LEGA: FI UNICO PARTITO DEL NORD
Estratto dell’articolo di Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”
«Torniamo alle origini. Forza Italia è l’unico vero partito del Nord».
Flavio Tosi, un lungo passato da leghista (già sindaco di Verona) e un presente da deputato e coordinatore regionale veneto degli azzurri, avvia la corsa per un posto a Bruxelles lanciando il comitato Forza Nord con un gruppo di ex leghisti.
Al battesimo a Sesto San Giovanni ci sono ex enfant prodige del Carroccio come Marco Reguzzoni […] e Roberto Cota […]che hanno risposto positivamente alla richiesta di aderire al progetto lanciato da due ex consiglieri regionali lombardi della Lega come Max Bastoni e Gian Marco Senna e sposato dal segretario regionale di Forza Italia Alessandro Sorte.
[…] l’obiettivo dei promotori è far leva su antiche tematiche per portare nell’alveo azzurro chi non si ritrova più nel nuovo corso leghista. Tosi, che in Veneto è impegnato in una agguerrita campagna acquisti di assessori e consiglieri regionali anche per fare terra bruciata intorno al suo eterno rivale Luca Zaia, dice che «se l’autonomia non è arrivata finora è perché qualcuno quando ha governato con “Giuseppi” se n’è dimenticato...».
Sorte si augura di estendere il modello Lombardia nel Paese. C’è anche Letizia Moratti […], che assicura impegno sulle infrastrutture. In platea Mario Borghezio: «Ho appena rinnovato la tessera della Lega, ma sono curioso...».
2 - IL CAPITANO CON IL GENERALE, PROVE DI FEDELTÀ I VERTICI DEL CARROCCIO PRONTI A DISERTARE L'EVENTO
Estratto dell’articolo di Federico Capurso per “la Stampa”
Il libro di Matteo Salvini è alla seconda ristampa. Prima tiratura: 45 mila copie, quasi tutte prenotate. Ma la fortuna letteraria del segretario della Lega non riesce a far sorridere i parlamentari leghisti. A provocare l'ennesimo mal di pancia nel partito è soprattutto l'appuntamento di domani, al Tempio di Adriano, a Roma, dove il leader presenterà il suo libro al fianco del generale Roberto Vannacci. Come se niente fosse successo.
[…] «Potremmo dover essere in Aula», altrimenti «ci sono i lavori nelle commissioni parlamentari», «devo controllare l'agenda», «non sono sicuro di poterci essere». Mettono già le mani avanti, tanti parlamentari contattati da La Stampa.
Si tengono vaghi, per non indispettire il capo che però sa bene quanto il generale sia inviso ai più. […] Difficile che si presentino al Tempio di Adriano i due capigruppo, ad esempio. Il presidente dei deputati Riccardo Molinari e quello dei senatori, Massimiliano Romeo, non hanno mai nascosto la loro contrarietà alla candidatura del militare.
Così come Gian Marco Centinaio, Massimo Garavaglia, Erika Stefani, i ministri Giancarlo Giorgetti, Alessandra Locatelli, Giuseppe Valditara, europarlamentari come Susanna Ceccardi. Vannacci sta assumendo i poteri della kriptonite per uomini e donne del Carroccio. […]
L'incompatibilità delle idee di Vannacci con quelle dei militanti storici del Carroccio è evidente. Eppure, Salvini continua a sostenerlo. E da qui nascono adesso le paure dei leghisti in Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, perché la loro distanza dal generale, manifestata con interviste, dichiarazioni e post sui social, quanto può valere se il capo gli resta vicino?
[…] Potrebbe non essere sufficiente, perché intanto Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno entrambe messo in campo una strategia per provare a cannibalizzare il consenso leghista nel Nord. E se Salvini lo appoggia, parte degli sforzi rischiano di essere vanificati: «Gli elettori potrebbero decidere, semplicemente, di non votare noi e votare qualcun altro».
Quanti voti farà guadagnare e quanti ne farà perdere il generale? Prima c'era scetticismo, ora invece c'è la paura sempre più forte che il saldo finale possa anche essere negativo.
3 - VANNACCI STRAPPO A DESTRA
Estratto dell’articolo di Francesco Spini per “la Stampa”
Da Pescara a Milano, da FdI a Forza Italia, fin dentro la Lega: a destra scoprono un problema di nome Vannacci. Nemmeno Ignazio La Russa, la seconda carica dello Stato dalle mille polemiche sul 25 Aprile e col busto del Duce sul comò, si tiene più. Di fronte allo scivolone del generale sulle classi differenziate per i ragazzi diversamente abili, il presidente del Senato, alla conferenza programmatica di FdI di Pescara, parte a valanga.
«Buon per lui che non ha un bambino portatore di handicap, altrimenti capirebbe di avere detto una sciocchezza - sbotta sul palco -. Gli auguro di non avere figli, nipoti, parenti portatori di handicap», ripete.
Di qui a criminalizzarlo, però, per la Russa ne passa. «Bisognerebbe dirgli: caro Vannacci alcune cose che dici non mi piacciono». La cosa più terribile, secondo La Russa, non va però ricercata nelle frasi sui gay («Su questo ho già detto che non ho condiviso le sue dichiarazioni!», precisa) o nel vasto campionario (su aborto, manganelli, fascismo) dell'ex capo della Folgore.
«Una cosa che proprio non mi piace di Vannacci - dice - è: come fa un generale, un militare, a contestare il proprio ministro della Difesa? Non appartiene alla logica dei militari, per me questo è più grave di tutto il resto!», afferma.
Detto ciò, «non mi permetto di esprimere opinioni sul fatto che lui si candidi o meno. È un diritto che se va riconosciuto alla Salis, va riconosciuto anche a Vannacci».
[…] Anche a Sesto San Giovanni, al convegno di presentazione di Forza Nord, il nuovo raggruppamento "nordista" dentro Forza Italia, pieno di ex leghisti, non si parla d'altro. Il leader del comitato, Flavio Tosi, ritiene che «Vannacci da una parte porterà voti alla Lega, perché va a pescare in mondi come quello dei No-Vax o nostalgici del nazi-fascismo, perché le cose che dice fanno pensare a quello. Però, dall'altra, perderà anche i voti di chi cerca affidabilità, credibilità, serietà, competenza».
Quella di Vannacci, secondo Tosi, è «la candidatura di una persona impresentabile che dovrebbe indurre Salvini a una riflessione. Il generale dice delle cose mostruose, disumane. Non si capisce se lo fa apposta o se lo pensa davvero». Dice anche che Mussolini è uno statista, ad esempio. «Appunto - dice Tosi -. Invece Mussolini ha distrutto l'Italia, provocato un milione di morti, promulgato le leggi razziali. E in effetti Vannacci con le leggi razziali...». […]