VANNACCI, MA LI MORTACCI! NEL MOVIMENTO DEL GENERALE CI SONO GIA’ LITI, ESPULSIONI, QUERELE E USCITE COME SE FOSSE UN PARTITO VERO -  L’ACCUSA RIVOLTA DALL'ESPULSO BELVISO AI PIÙ STRETTI COLLABORATORI DEL GENERALE: “HO SUBITO MINACCE E VIOLENZA” - FILOMENI, PRESIDENTE DE IL MONDO AL CONTRARIO, ANNUNCIA UNA CONTROQUERELA: “VA ESTIRPATO IL MODO DI FARE DA POLITICI”. IL 23 NOVEMBRE A GROSSETO L’ASSOCIAZIONE DA CULTURALE DIVENTERA’ POLITICA…

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Claudio Bozza per corriere.it - Estratti

 

roberto vannacci

Quello di Roberto Vannacci non è ancora diventato un partito, ma al suo interno ci sono già scontri, dimissioni e addirittura querele. Come nei partiti veri e propri, cioè quelli che Roberto Vannacci e i suoi fedelissimi contestano e vorrebbero superare. Il generale, oggi eurodeputato in quota Lega, dopo la grande scalata di visibilità e le oltre 560 mila preferenze raccolte alle Europee deve fare i conti con le prime spine. E non sono poche. Negli ultimi giorni, i vertici della «macchina» vannacciana hanno dovuto registrare due addii pesanti.

 

Le dimissioni più eclatanti, anche se meno rumorose, sono quelle di Norberto De Angelis, ex atleta paralimpico ma soprattutto amico d’infanzia del generale, che dell’associazione Il mondo al contrario era vicepresidente. Il passo indietro arriva poche settimane prima del grande salto, fissato per il 23 novembre a Grosseto, quando l’associazione si trasformerà da culturale a politica. 

 

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Gli «ultimi avvenimenti» menzionati da De Angelis rimandano all’espulsione di Marco Belviso, giornalista e coordinatore della «macchina» di Vannacci in un’area enorme per la raccolta di consensi e tesserati: Veneto, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige. I motivi della cacciata? Belviso, in un’intervista a Il Tempo, ha espresso posizioni politiche che per i vertici «sono in palese contrasto con il regolamento dell’associazione». Così, l’altro giorno, il «triumvirato maximo» al fianco del generale è arrivato a Udine da Belviso per consegnargli il provvedimento.

Fabio Filomeni Norberto De Angelis Roberto Vannacci

 

A suonare il campanello di casa per notificare l’espulsione c’erano: Fabio Filomeni, presidente de Il mondo al contrario, con il segretario Bruno Spatara e il tesoriere Gianluca Priolo. Per Belviso i tre avrebbero agito con «minacce e violenze», tanto da averli denunciati. Per Filomeni, invece, non sono «stati posti in essere comportamenti aggressivi, minacciosi e violenti». Ora il «triumvirato» annuncia una controquerela. Intanto, però, la frattura è tutta politica.

 

La domanda che rivolgiamo a Filomeni, la figura più rilevante subito dopo Vannacci, è la seguente: presidente, alla fine state litigando come in tutti gli altri partiti, che voi contestate. Non le pare? «Ha ragione — risponde Filomeni al Corriere —. Fino a 6 anni fa io ero operativo nelle forze armate e non ho alcuna esperienza politica. Rilevo però che si stanno verificando le medesime dinamiche dei partiti tradizionali».

MARCO BELVISO CON ROBERTO VANNACCI

 

E poi: «Evidentemente coloro che hanno esperienze politiche precedenti si comportano con questo modus operandi, che credo vada estirpato — aggiunge —. Le dinamiche della vecchia politica non ci appartengono». E sulle voci di mal di pancia interni, riguardo questioni di trasparenza sui fondi raccolti dall’associazione, Filomeni ribatte così: «Abbiamo un tesoriere, Gianluca Priolo, che tiene i conti al centesimo. Lui documenta qualsiasi spesa. Nego in maniera assoluta problemi di questa natura».

Marco Belviso roberto vannacci
ROBERTO VANNACCI - FOTO LAPRESSE