VANNACCI, MA LI MORTACCI - RONCONE: "IL GENERALE SI SFILA LA VESTAGLIETTA FRU FRU E CONVOCA LA PRIMA FESTA NAZIONALE DEL SUO PARTITO. A VITERBO, IL PROSSIMO 19 E 20 SETTEMBRE (È GRADITA LA CAMICIA NERA)" - "A FURIA DI RIPETERE CHE È OMOFOBO E PURE UN BEL PO' FASCIO, CI SIAMO DIMENTICATI DI RICORDARE QUANTO ASTUTO SIA VANNACCI. PRIMA SI È ACCUCCIATO A SALVINI, POI RASTRELLATI 500 MILA VOTI (CHE GRAN COSA LA DEMOCRAZIA, NO?), HA DECISO DI PROCEDERE CON IL SUO PIANO. A BRUXELLES, I LEPENISTI, NON MAMMOLETTE QUALSIASI, VANNO IN GIRO DISGUSTATI..."
-Fabrizio Roncone per “Sette – Corriere della Sera” - Estratti
Camerata Vannacci, allora: cos'hai deciso?».
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Un partito. Un vero partito di estrema destra. Che furbastro con i fiocchi, l'ex incursore con il mito della X Mas, quelli che strappavano le unghie ai partigiani e poi li impiccavano agli alberi. Prima si è accucciato a Matteo Salvini, che per salvare – provvisoriamente – la pelle, cioè l'incarico di segretario del Carroccio, l'ha scelto come pupillo, candidandolo alle Europee contro il parere indignato di tutta una certa Lega, da Zaia a Giorgetti, da Fedriga a Romeo.
Poi, rastrellati addirittura 500 mila voti (che gran cosa la democrazia, no?), il generale ha deciso di procedere con il suo piano: mettersi alla testa di un piccolo esercito di arditi, pronto a dar battaglia – in nome di un sovranismo tricolore – contro tutto e tutti. Considerate che, a Bruxelles, i lepenisti, dico i lepenisti, non mammolette qualsiasi, vanno in giro disgustati dicendo che «questo Vannacci ce l'ha davvero troppo con gli omosessuali…». Lui gongola.
Si sfila la vestaglietta frufru che, con un clamoroso corto circuito, mandò in estasi molti siti gay friendly, e si tuffa nel olimpico estivo. Intervenendo sulla pugile algerina Imane Khelif, chicchissimo scrive: «Si presenti la signora che in tv pretendeva mi slacciassi i pantaloni: sarà per me un piacere…».
Poi, invece di inchinarsi e chiedere scusa a Paola Egonu, nata a Cittadella e formidabile campionessa della squadra di pallavolo azzurra medaglia d'oro a Parigi, si ostina a ragionare sul colore della sua pelle. Vannacci, insomma, fa Vannacci. Spregiudicato. E tosto. Salvini trema, ma prova a rassicurare: «Tranquilli, non si mette in proprio». Si, certo. Infatti il generale ha già convocato la prima festa nazionale del suo partito. A Viterbo, il prossimo 19 e 20 settembre (è gradita la camicia nera).