VARSAVIA NON È CLÉMENT COI GAY - IL CASO DIPLOMATICO DEL POLITICO FRANCESE OMOSESSUALE CLÉMENT BEAUNE, TENUTO FUORI DALLE ZONE "ANTI-LGBT" PROCLAMATE NEGLI ULTIMI ANNI IN POLONIA, DOVE SI TROVAVA IN VISITA UFFICIALE IN QUALITÀ DI SEGRETARIO DI STATO PER GLI AFFARI EUROPEI - IL RACCONTO DELL'IMBARAZZANTE RIFIUTO: "A QUEL PUNTO AVEVO TRE OPZIONI, E HO DECISO DI..."
-Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"
Un ministro europeo che non è libero di spostarsi dove preferisce in un Paese membro è una vicenda non frequente. Ma è successo in questi giorni a Clément Beaune, segretario di Stato per gli Affari europei, nel corso della sua visita ufficiale in Polonia.
Beaune avrebbe voluto andare in una delle quasi 100 zone «Lgbt-free», le città che hanno adottato misure ostili alla tutela dei diritti degli omosessuali, ma le autorità polacche glielo hanno impedito. «Motivi sanitari legati al Covid», è la motivazione di facciata, ma secondo fonti di Varsavia citate dalla radio Europe 1 la sicurezza fisica di Beaune non era garantita.
Lo scorso dicembre Beaune, a lungo consigliere per gli Affari europei di Macron, ha fatto coming out con un'intervista al periodico francese di cultura Lgbt Têtu. In quell'occasione Beaune ha parlato della sua omosessualità, e del fatto che avrebbe cercato di difendere i diritti degli omosessuali non solo in Francia ma anche nel resto dell'Unione.
Per questo aveva intenzione di fare visita a una delle zone «Lgbt-free» proclamate negli ultimi anni in Polonia, e definite dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, «zone senza umanità».
Lunedì è cominciata la visita in Polonia, ma non è stato possibile mantenere quell'impegno per decisione del governo polacco. «A quel punto avevo tre opzioni - ha spiegato il segretario di Stato in un'intervista all'Obs - annullare il viaggio, ma penso che il dialogo debba sempre prevalere in Europa; rinviarlo, ma credo che le difficoltà sarebbero state le stesse; oppure avrei potuto andare in una di queste zone senza l'autorizzazione del governo polacco, ma non è così che ci si comporta con uno Stato membro della Ue. Ho deciso di mantenere la visita e di centrarla sulla questione dei diritti».
Beaune ha incontrato il sindaco di Varsavia Rafal Trzaskowski, figura importante dell'opposizione, e alcuni militanti per i diritti delle donne e degli omosessuali.
«Vergogna al governo polacco che ha impedito al ministro francese di entrare nelle indegne zone anti-Lgbt», ha detto ieri Dacian Ciolos, presidente del gruppo Renew Europe al parlamento europeo, annunciando una risoluzione per proclamare tutta l'Europa una «zona di libertà Lgbt». Clément Beaune sarà domani e venerdì a Roma per contatti con il nuovo governo italiano.