VATICANO-ANO-ANO - NON DITE A BERGOGLIO CHE L'EX CAPO DELLE GUARDIE SVIZZERE RILANCIA LA STORIACCIA DELLA LOBBY GAY NELLA SANTA SEDE: “È PERICOLOSA ANCHE PER LA SICUREZZA DEL PAPA”


Franco Zantonelli per "Repubblica.it"

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"Una lobby gay talmente potente da essere pericolosa per la sicurezza del Pontefice". Parola di Elmar Maeder, 51 anni, svizzero del Canton San Gallo, che dal 2002 al 2008 comandò le guardie del Papa. Maeder, in un'intervista apparsa oggi sul settimanale elvetico, Schweiz am Sonntag, non va per il sottile nel denunciare il potere degli ambienti omosessuali, in Vaticano.

"Dell'esistenza di quella lobby gay- afferma - posso parlare per esperienza personale". Tanto che l'ex-comandante delle Guardie Svizzere dichiara di aver messo in guardia i suoi uomini, dalle attenzioni di taluni esponenti della curia particolarmente "lascivi". "Il problema - dice ancora Maeder -è che questa rete è composta di persone talmente fedeli, l'una all'altra, da costituire una sorta di società segreta".

Una società segreta più forte, ancora, della stessa istituzione vaticana, lascia intendere Elmar Maeder. "Per questo motivo - rincara - se avessi scoperto che uno dei miei uomini era gay, mai e poi mai gli avrei consentito di fare carriera".

guardie svizzere

"Anche se, per me, l'omosessualità non costituisce un problema, il rischio di slealtà, sarebbe stato troppo elevato", sostiene l'ex-ufficiale degli alabardieri. Dichiarazioni molto pesanti le sue che, peraltro, erano state anticipate, due settimane fa, sullo stesso settimanale, da una delle guardie svizzere che avevano servito ai suoi ordini.

L'uomo, che nel frattempo ha smesso la divisa, aveva raccontato di aver subito vere e proprie molestie, sia da parte di un esponente della Segreteria di Stato vaticana che da parte di un Cardinale. Quest'ultimo lo avrebbe chiamato di notte, sul cellulare, mentre il militare stava rientrando da una libera uscita, invitandolo nella sua stanza.

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BERTONE-BERGOGLIO

Contrariamente all'ex-comandante Maeder l'attuale portavoce delle guardie vaticane, Urs Breitenmoser, ha tuttavia, minimizzato quelle accuse di molestie.". "Le voci di una rete gay, all'interno del Vaticano- ha precisato -non sono un nostro problema. Le preoccupazioni dei nostri uomini sono, esclusivamente, di natura religiosa e militare".

 

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