I VELENI DI FERRONI/2 - CHI SARÀ MAI QUEL POLITICO CHE AMBISCE A SALIRE AL QUIRINALE CHE HA UN GROSSO DEBITO SUL GROPPONE? SI PARLA DI UNA SOMMA PARI A UN MILIONE DI EURO, CHE GLI FU GENTILMENTE CONCESSA DA UN SUO “ESTIMATORE”. IL MALLOPPO NON È MAI STATO RESTITUITO E IL CREDITORE, A CUI NON MANCA LA PAZIENZA, È IN ATTESA DI TORNARE IN POSSESSO DELLA CIFRA. MAGARI PRIMA DELL'INIZIO DELLE VOTAZIONI PER ELEGGERE IL PROSSIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA…
-Estratto dell’articolo di Gianfranco Ferroni per “Il Tempo”
DRAGHI, LA BANCA CENTRALE UE E LE CASE DEGLI ITALIANI
Le case degli italiani tremano, per colpa del testo della “direttiva green” europea che rischia di mettere fuori mercato gli immobili ritenuti colpevoli di “spreco energetico”. Chi si occupa di finanza sottolinea che “tutto è cominciato molto tempo fa, con l'idea di creare gli 'stress test climatici' della Bce da applicare alle banche dell’eurozona”, argomento a conoscenza del premier Mario Draghi.
Si parla di punteggi denominati Srep, con categorie di rischio legate al credito, al mercato, alla liquidità e all’operatività: in pratica, in futuro nessuna banca concederà mutui a chi vuole comprare case situate agli ultimi posti della classificazione energetica, ovvero E, F e G, per non incorrere nelle ire della Bce.
La cosiddetta “direttiva green” aiuterà il comparto del credito, che potrà trincerarsi dietro al vecchio detto “lo chiede l’Europa” per negare un mutuo. Chi ora vuole acquistare una casa in montagna, magari sull’Appennino, in posti dove il gas non arriva e l’unica fonte di riscaldamento dell’abitazione è il camino, prima di andare dal notaio farà bene a dire la frase che il presidente della regione Veneto Luca Zaia ha copiato a Maurizio Crozza: “Ragioniamoci sopra”.
Anche se, commentano alcuni fini giuristi, “una casa non vendibile, quindi di valore pari a zero euro, diventa automaticamente non pignorabile”. Forse, quando parlava del catasto, Draghi pensava a questo?
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ALLA COLIVA PIACE IL TEATRO DELL’OPERA
Guidare il Teatro dell’Opera di Roma è un’ambizione di molti personaggi del mondo della cultura, anche se i problemi sono numerosi: oltre alle serate con i vip alle prime degli spettacoli c’è da considerare che la gestione quotidiana di un’istituzione del genere provoca non pochi grattacapi (chiedere informazioni a Carlo Fuortes, ora numero uno della Rai).
In Campidoglio, indirizzata al sindaco Roberto Gualtieri, era arrivata anche una lettera di una protagonista della scena artistica romana, già alla guida di un museo di fama internazionale come la Galleria Borghese, disponibile a occupare la più alta carica del teatro: la firma era quella di Anna Coliva. Pare che qualcuno abbia sollevato dubbi circa l’autenticità della missiva, tanto da accantonarla. Comunque, alla Coliva è sempre piaciuto il Teatro dell’Opera.
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ALL’AMBRA JOVINELLI C’E’ IL MINISTRO SPERANZA
La stagione del teatro Ambra Jovinelli è da segnalare, e merita l’abbonamento: nel cartellone ci sono spettacoli con Drusilla Foer, che tra qualche giorno darà vita a “Eleganzissima”, e poi “Paradiso XXXIII” con Elio Germano e Teho Teardo, “Storia di 1” con Stefano Accorsi, per esempio.
Per non parlare di “Mine vaganti” di Ferzan Ozpetek con Simona Marchini, Francesco Pannofino, Iaia Forte ed Edoardo Purgatori. Ma ecco un altro show che andrà in scena, dopodomani, giovedì mattina, fuori abbonamento: ci sarà il ministro della Salute Roberto Speranza, grazie al congresso della Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche, intitolato “Ovunque per il bene di tutti”.
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NELLA CORSA AL COLLE QUALCUNO HA UN DEBITO
Tra i numerosi partecipanti nella corsa al Quirinale c’è chi ha, da tempo, un debito da restituire. Anzi, come si diceva una volta, da onorare. Si parla di una somma pari a un milione di euro, che un protagonista della politica italiana deve da anni a un suo estimatore di un'epoca fa.
Il malloppo che era stato prestato non è mai stato restituito e il creditore, a cui non manca la pazienza, è in attesa, un giorno o l’altro, di tornare in possesso della cifra gentilmente concessa al politico. Magari prima dell'inizio delle votazioni per eleggere il prossimo presidente della Repubblica. Chi sarà?
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LE GUERRE DI CINGOLANI CON LA SCUOLA
Il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani non molla l’osso, e continua a parlare di scuola: “Sono stato criticato per aver detto di non studiare le guerre puniche 3-4 volte. Io sono figlio di un insegnante di storia e filosofia, lungi da me dire qualcosa contro la storia.
Volevo dire però che, siccome le ore di insegnamento sono quelle e le cose da imparare sono sempre di più, pensate all'Islam, alla storia contemporanea, alla digitalizzazione, alla computer science, voi dovreste fare molte più ore e qualche scelta va fatta. Io non ho detto non studiamo le guerre puniche, ho detto: caso mai eliminiamo qualcosa e in quell'ora studiamo la computer science o la questione islamica”. Amen.