I VELENI DI FERRONI – “MI RACCOMANDO, LAVORATE SUL PATTO PER CONTE SINDACO DI ROMA. CI TENIAMO MOLTO”: TRA GLI SHERPA DI PD E CINQUE STELLE SI STA PENSANDO A UNA VIA D’USCITA PER “GIUSEPPI”, CHE IERI HA FATTO IL SUO ANNUNCIO DAL PREDELLINO E NON VUOLE TORNARE A FARE L’AVVOCATO - IL PRIMO PROBLEMA È: RIUSCIREBBE A VINCERE? IL SECONDO: CHI LO DICE A VIRGINIA RAGGI?
-Gianfranco Ferroni per “Il Tempo”
Patto per Conte sindaco (ma la Raggi non deve sapere)
Da una parte c’è Mario Draghi impegnato a incontrare i vertici dei gruppi parlamentari per costruire il governo. Dall’altra ci sono tavoli riservati tra i partiti, dove per esempio Pd e M5s parlano di altri temi: per esempio, la poltrona del Campidoglio.
Ecco così che tra alcuni degli sherpa impegnati a trattare su una serie di fronti delicati per continuare a tenere vivo il rapporto tra i due gruppi che hanno tenuto in piedi governo giallorosso (l’abbinamento dei colori ricorda casualmente a Roma), in un bar del centro viene evocato uno degli obiettivi: “Mi raccomando, lavorate sul patto per Conte sindaco. Ci teniamo molto”.
Che poi potrebbe essere una geniale via d’uscita per il premier uscente: Giuseppe Conte è ambizioso, ha ottimi rapporti con il Vaticano (e nella capitale quei voti servono), e resterebbe in città. Altro che la Farnesina, a fare il commesso viaggiatore per conto di uno come Draghi che già conosce tutti. I problemi comunque sono due: basterà un’alleanza tra Pd e M5s per essere eletto? E, soprattutto, chi lo va a dire a Virginia Raggi?
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Draghi con un occhio guarderà il Forex
Ora ha a che fare con la politica, che di grattacapi ne crea cento al giorno: però Mario Draghi non dimentica che le danze vengono dettate dalla finanza e dall’economia. Oggi in agenda ci sono due appuntamenti che interessano da sempre Draghi, e ai quali dedicherà un’occhiata: nella mattinata il tradizionale incontro del Forex, in modalità streaming, sotto la guida dello storico banchiere Imi Massimo Mocio e del vicedirettore generale della Banca d’Italia Alessandra Perrazzelli. Nel pomeriggio, conference call del numero uno di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, per i risultati di bilancio dello scorso anno: ottimi, come da tradizione del banchiere romano. Nessuna sorpresa: per Draghi, una garanzia.
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“Piano con Navalny, o lo Sputnik si ferma”
Un politico che non pratica il cinismo ha sbagliato mestiere: la conferma proviene dalla conversazione di due parlamentari del Partito democratico, intercettati nel pomeriggio di ieri a pochi passi dai palazzi della politica: “Bisogna dirlo a Enzo Amendola, qua bisogna andarci piano con il caso di Alexei Navalny, altrimenti poi da Mosca non ci mandano il vaccino Sputnik”, ha detto uno. “E si”, commentava l’altro, “ora non ci conviene andare contro Vladimir Putin, pensiamo alla salute, anche perché alcuni dicono che quello russo è il vaccino migliore, non possiamo privarcene”. La politica e anche questa...
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A Sanremo pure l’Afi è contro Salini
Se non c’è scandalo non è Sanremo. E così, appena dopo aver approvato i protocolli di sicurezza, la kermesse canora, vero simbolo dell’Italia insieme alla nazionale di calcio, immediatamente crea polemiche.
Dopo settimane a discutere sul pubblico in sala, dopo la nave da ormeggiare al porto per mettere “sotto vuoto” i pochi eletti che avrebbero avuto accesso al teatro Ariston, ora è la volta dei fonografici di Afi di attaccare Amadeus, e non solo, accusati di scarsa democrazia per non aver fatto pervenire il protocollo per tempo alle associazioni di categoria, considerato che le restrizioni toccano sempre gli stessi artisti, gli accompagnatori e i discografici.
Non risparmiano nessuno, i fonografici, prendendosela anche con l’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini e col supercommissario Domenico Arcuri. Il tutto a scapito dei lavoratori, dei cantanti, degli sponsor che, inevitabilmente, paventano i fonografici, non investiranno più le cifre considerevoli degli anni scorsi. Insomma, Sanremo è proprio come la politica.
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Dall’Italia mascherine al Kenya
Dall’Italia mascherine al Kenya. L’iniziativa fa parte del progetto “Tuko Pamoja”, che in lingua swahili vuol dire letteralmente "noi stiamo insieme", realizzato da Fondazione Fontana onlus in collaborazione con altre tre organizzazioni kenyane: Saint Martin Csa (capofila del progetto), L'Arche Kenya e Talitha Kum Children’s Home. L'iniziativa è stata concepita in seguito allo scoppio della pandemia Covid-19 in Kenya: nelle contee di Laikipia e Nyandarua sono state aiutate migliaia di uomini e donne con la donazione di generi alimentari mentre per le piccole imprese è stato previsto un sostegno di tipo economico. Il progetto ha permesso anche di garantire l’acquisto di medicine essenziali, l’accesso all’assistenza sanitaria e la copertura assicurativa alle persone colpite dalla malattia. Donate anche postazioni per il lavaggio delle mani e dispositivi di protezione personale come disinfettanti, mascherine e sapone. “La partecipazione alla raccolta fondi è stata sorprendente”, racconta Pierino Martinelli, direttore di Fondazione Fontana onlus, “dall’Italia, pur in presenza di grandi preoccupazioni per il lavoro e l’economia che toccano tutti, è arrivato un sostegno importante a dimostrazione del gran cuore delle persone”.