LA VERA STORIA DEL M5S NEI TWEET DI IACOBONI: NASCE PER CONQUISTARE IL POTERE, NON PER L'OPPOSIZIONE. QUELLA È SOLO L'ILLUSIONE CREATA DAL FRONTMAN (GRILLO), MA IL PIANO DEI CASALEGGIO È GOVERNARE. ILLUDENDO I DELUSI DELLA SINISTRA E POI FACENDO POLITICHE AGGRESSIVAMENTE DI DESTRA SU IMMIGRATI, EUROPA E ''CASTA'' (DEL PD) - ORA IL PREMIER CONTE SERVE A DI TRAGHETTARE QUEL CHE RESTA DEL MOVIMENTO DENTRO MEDIOCRI MA EFFICACI RETI DI RELAZIONE ROMANO-ISTITUZIONALI-VATICANE
-Scusate, correggetemi se sbaglio:
Mattarella non aveva chiesto risposte chiare entro le 19 di ieri?
Oggi non iniziano le consultazioni?
Leggo ovunque che ci sono ancora problemi grossi.
Come mai allora l’alleanza di governo e Il nome del premier non sono ancora comunicati?
— jacopo iacoboni (@jacopo_iacoboni) 27 agosto 2019
Un thread su Twitter di Jacopo Iacoboni, autore di ''L'Esperimento'' e ''L'Esecuzione'' (Laterza), i due libri fondamentali per capire il Movimento 5 Stelle
https://twitter.com/jacopo_iacoboni
1. Il M5S nasce tanti anni fa attraverso un Esperimento di ingegneria sulle reti, prima aziendali, poi sociali, di Gianroberto Casaleggio: uno strumento per creare il consenso e eventualmente manipolarlo, e andare al potere. Lo scopo è governare. Non stare all’opposizione
2. All’inizio il M5S, specie in alcune aree, pesca tanto nell’elettorato deluso di centrosinistra, a Bologna, a Torino, con temi come la partecipazione, l’ambiente, l’accesso a Internet
Al Vday di Grillo, la piazza appare, anche a me, prevalentemente composta da gente di sinistra
3. In realtà, dietro c’è Casaleggio, la sua azienda, il Controllo che esercita su tutta l’organizzazione e la “rete delle reti”. Grillo è solo un frontman.
Le idee di Casaleggio sono un po’ nouvelle droite, un po’ filoleghiste. Lo dice lui stesso più volte: “Mai col Pd”
4. Negli anni, avendo Casaleggio capito prima di tutti in Italia le possibilità offerte dai social, anche a un uso casereccio, in politica, la propaganda del M5S si sposta sempre più su tre temi:
anticasta (dove la casta, più che Berlusconi, è il Pd)
antiImmigrati
antiEuropa
5. La straordinaria vittoria del 2013 diventa così il trionfo del 2018: ma il M5S è ormai sempre più inserito in network internazionali sovranisti, o nazionalpopulisti: sempre meno Podemos (usato all’inizio come specchietto), sempre più Russia, Brexit, giro Trump (fino a Bannon)
6. Nel 2017-2018 la scelta di fondo è chiara: convergere verso la Lega. È il testamento ideologico lasciato dall’inventore dell’Esperimento al figlio. Che lo rispetta: nel 2018, la Lega è fin dall’inizio IL “forno”, il primo forno. Dalla Lega si parte, e lì si vuole arrivare
7. La parentesi di dialogo col Pd è, come dice Di Maio, solo “un secondo forno”: aperto tatticamente, ma i capi vogliono altro.
8. Nel frattempo tutto i temi più violenti della propaganda sui social, hanno spesso congiunto è reso indistinguibili i cluster della propaganda della Bestia leghista, e dei gruppi e pagine Facebook e account coordinati pro M5S. Hanno ESATTAMENTE gli stessi temi.
9. Non so se effetto voluto da Roberto Casaleggio, sperato, o preterintenzionale, nella convergenza a destra del M5S (“Farage sarà il premier Uk”, profetizza felice Casaleggio, e sbaglia di poco: è Johnson), il M5S si dimezza, la Lega raddoppia, e più.
Voti in uscita al Pd, pochi
10. l’Esperimento, mentre si realizza nell’Esecuzione con la Lega, è compiuto. Ma, nel compiersi, finisce. Anche se la fine non significa automaticamente estinzione. Finisce perché la sua missione oggettiva è compiuta: radicalizzare, polarizzare, traghettare elettorato a destra
11. La fine viene paradossalmente accelerata dal gesto (apparentemente suicida) di Salvini: rompere l’alleanza. È la Lega, che rompe (non è tuttora chiaro il perché), non il Movimento. Il Movimento stava benissimo lì dov’è, dove avrebbe atteso la sua morte naturale
12. restano le spoglie di una spaventosa, feroce battaglia di potere interna, tuttora in corso, per decidere cosa è meglio per la sopravvivenza. Il figlio di Casaleggio è nave in tempesta, e non sa dove andare, anche se istintivamente preferisce la Lega
13. Il premier Conte gli offre di traghettare quel che resta del M5S dentro mediocri ma efficaci reti di relazione romano-istituzionali-vaticane. In attesa della morte certa, significa un altro giro di valzer e di potere. La morte poi verrà, e non sarà bella
14. Vedremo se il figlio sceglie il padre, o compie il parricidio finale. Cercar (e trattare) la bella morte leghista o una morte ritardata, col Pd?
In entrambi i casi, resta l’Aggregato elettorale: umori, vizi, rabbia, estremismo, populismo, creato e coltivato dall’Esperimento
15. Un Pd forte potrebbe inoculare dentro di sé il virus, per immunizzarlo. Escludo che questo Pd ne sia in grado.
È più facile che succeda il contrario, e assuma dentro di sé i tratti del nemico. Fine