I VERDI VICINI ALL’INTESA CON URSULA PER L’OK ALLA SUA RIELEZIONE:LA COSA IMPORTANTE È COSTITUIRE UNA MAGGIORANZA SENZA L’ECR, IN MODO CHE VON DER LEYEN NON ABBIA PRESSIONI PER CONCEDERE QUALCOSA AI CONSERVATORI” - I VERDI HANNO 53 VOTI CHE PERMETTEREBBERO A URSULA DI EVITARE IL TRAPPOLONE DEI FRANCHI TIRATORI, CHE POTREBBERO ESSERE 40-50 - IL COPRESIDENTE DEI VERDI, BAS EICKHOUT, SPINGE PER TENERE FUORI GIORGIA MELONI: “NON CI DEVE ESSERE COOPERAZIONE STRUTTURALE TRA LA PRESIDENTE E L’ECR” - MOLTO DIPENDERÀ DALLE LINEE PROGRAMMATICHE CHE VON DER LEYEN PRESENTERÀ LA PROSSIMA SETTIMANA E DAL DISCORSO CHE PRONUNCERÀ IN PLENARIA…

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Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”

 

ursula von der leyen giorgia meloni g7 borgo egnazia

La presidente designata della Commissione, Ursula von der Leyen, uscendo dall’incontro con i Verdi al Parlamento europeo, ha commentato con un sintetico «bene». Ma il sorriso fin troppo evidente alcuni minuti dopo dei due copresidenti, Bas Eickhout e Terry Reintke, ha fatto capire che era andata davvero così: «Uno scambio molto costruttivo sulle priorità che abbiamo presentato, a partire dal Green Deal, che von der Leyen ha riconfermato».

 

La presidente non ha ancora in tasca i 53 voti dei Verdi che le servono per mettere in sicurezza la sua rielezione il 18 luglio a Strasburgo, ma è sulla buona strada. Tutto dipenderà dalle linee programmatiche che von der Leyen presenterà la prossima settimana e dal discorso che pronuncerà in plenaria, ma l’obiettivo dei Verdi è garantire un sostegno a livello di gruppo, che sarebbe molto più solido.

Bas Eickhout

 

Ed è questo che hanno lasciato intendere: «La cosa importante è che costituiamo una maggioranza senza l’Ecr, in modo che von der Leyen non abbia pressioni affinché conceda qualcosa ai conservatori», ha chiarito Reintke.

 

Però «niente è ancora chiuso, decideremo giovedì», si è affrettato a mettere le mani avanti Eickhout, che ha tuttavia espresso soddisfazione per l’ordine scelto dalla presidente per incontrare i gruppi, con buona pace di una parte del Ppe che non vorrebbe alcun appoggio dai Verdi […]

 

URSULA VON DER LEYEN - GIORGIA MELONI - OLAF SCHOLZ

«Dobbiamo avere chiarezza sul fatto che non c’è cooperazione strutturale tra la presidente e l’Ecr», ha aggiunto Eickhout. Von der Leyen è intenzionata a lasciare aperta ogni opzione che preveda il sostegno di partiti pro Ue, pro Ucraina e pro Stato di diritto e dunque non rifiuterà l’aiuto, se arriverà, di Fratelli d’Italia o dei belgi di N-Va o del partito Ods del premier ceco Fiala, che ha votato per lei anche al Consiglio europeo.

 

Bas Eickhout

Il voto in plenaria è a scrutinio segreto e questo fa una grande differenza. Ma «non votarla getterebbe l’Ue nell’instabilità e sarebbe un regalo a Orbán», avvertono dal Ppe. Per essere rieletta von der Leyen ha bisogno di 361 voti su 720: la maggioranza che la sostiene — popolari, socialisti e liberali — vale 401 deputati (Renew è salita a 77 e ora dista di un solo deputato dai conservatori dell’Ecr di Meloni).

 

I franchi tiratori saranno, secondo i calcoli 40-50. La Sinistra e il nuovo partito dei Patrioti per l’Europa hanno già annunciato che voteranno contro. […] Intanto ieri si è formato il nuovo gruppo di «impresentabili» dell’estrema destra «L’Europa delle nazioni sovrane» attorno al partito Alternativa per la Germania: 25 deputati di 8 Paesi […] Oltre all’AfD ne fanno parte Mi Hazánk (Nostra Patria, Ungheria), Rinascita (Bulgaria), Konfederacja (Polonia), Republika (Slovacchia), Reconquête (Francia), Unione di popolo e giustizia (Lituania), Spd (Rep. Ceca).