VI SIETE LAGNATI PER LE SCUOLE CHIUSE? E ADESSO CI TORNATE! – DRAGHI RISPEDISCE IN CLASSE GLI STUDENTI ANCHE IN ZONA ROSSA: DAL 26 APRILE ANCHE LE SCUOLE SUPERIORI POTRANNO RIPRENDERE LE LEZIONI TOTALMENTE IN CLASSE IN ZONA GIALLA E ARANCIONE MENTRE IN ROSSO POTRANNO TORNARE SUI BANCHI TUTTI FINO ALLA TERZA MEDIA E DAL 50 AL 75% ALLE SUPERIORI – UNA SCELTA SIMBOLICA CHE PREOCCUPA I PRESIDI: MANCANO LE AULE, IL TRACCIAMENTO E' INESISTENTE…
-Gianna Fregonara per il "Corriere della Sera"
Insieme al ritorno delle zone gialle, il 26 aprile ricomincia la scuola in presenza per tutti. Anche gli studenti delle scuole superiori - che al momento sono in classe per il 50-75 per cento nelle regioni in arancione - potranno riprendere le lezioni totalmente in classe, come è già successo per i loro compagni più piccoli, quelli di elementari e medie che sono già di nuovo a scuola da dopo Pasqua. Questo riguarda le regioni in zona gialla e arancione. Ma anche nelle zone rosse, al momento Val d'Aosta, Puglia e Sardegna, potranno tornare in classe tutti fino alla terza media e dal 50 al 75 per cento alle superiori. Insieme alle scuole possono riaprire le aule anche le università.
Era una promessa fatta dal premier Mario Draghi nell'ultima conferenza stampa e ieri è stata confermata: poco più di un mese insieme in presenza. Lo ha ribadito anche il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, che ha subito incontrato i sindacati: «Con la scelta di oggi mandiamo un messaggio di speranza e di responsabilità. Dobbiamo progressivamente tornare a una nuova normalità e dobbiamo farlo a partire dalla scuola. Nei prossimi giorni lavoreremo con i nostri Uffici territoriali, gli Enti locali, le scuole, i tavoli prefettizi».
Nel mondo della scuola l'annuncio del ritorno a quella che era la situazione dello scorso settembre è stata accolto come un segnale di speranza ma non senza preoccupazione. Il presidente dell'Associazione dei presidi Antonello Giannelli per esempio, pur apprezzando la decisione del premier Draghi e il suo «indubbio valore simbolico», chiede di «prendere in considerazione il trasporto pubblico e risolvere la questione dello screening con i tamponi rapidi». Sul tema dei trasporti Draghi ha ricordato che sono già stati stanziati 390 milioni e che sui mezzi resta il limite di capienza al 50 per cento: «C'è ancora una parte dei fondi che deve essere spesa, poi sentiremo le iniziative delle Regioni».
I prefetti riconvocheranno anche i tavoli per la scuola che erano stati istituiti lo scorso dicembre. Ma le incognite restano, anche se ormai il 73 per cento degli insegnanti è stato vaccinato, almeno con la prima dose. E soprattutto c'è la questione delle aule: all'inizio dell'anno ne mancavano circa 20 mila, nelle scuole superiori soprattutto. «Tornare al 100 per cento in classe è impossibile con la regola del metro di distanza - spiega Cristina Costarelli, numero due dei presidi del Lazio -, già lo scorso settembre moltissime scuole hanno dovuto completare l'orario con la didattica a distanza per mancanza di spazi».
E questo problema si riproporrà alla ripresa a settembre: «Le nuove classi alle superiori sono ancora numerose come gli scorsi anni, il rischio è che l'anno prossimo non riusciremo a portare, nei fatti, tutti in classe ma dovremo continuare a fare i turni». Per ora infatti le regole restano quelle del protocollo approvato lo scorso agosto: distanziamento di un metro almeno, mascherine, lavaggio delle mani, aerazione tra una lezione e l'altra.
Per quanto riguarda il tracciamento e i tamponi, sono attive alcune sperimentazioni ma non sono previsti obblighi. L'apertura avrà comunque un impatto limitato - dal 26 aprile mancheranno sei settimane alla fine dell'anno scolastico - e quest' anno gli scrutini potranno eccezionalmente essere anticipati al primo giugno (è in arrivo l'ordinanza) per evitare sovrapposizioni con gli esami di Stato che cominciano il 16.