VIDEO! “LA MAFIA NON E’ INVINCIBILE. SCONFIGGERLA È POSSIBILE” – MATTARELLA CITA FALCONE A CASAL DI PRINCIPE - PRIMA L'OMAGGIO SULLA TOMBA DI DON PEPPE DIANA, IL SACERDOTE UCCISO DALLA CAMORRA, POI L’INCONTRO CON GLI STUDENTI ALL'ISTITUTO CARLI: “I MAFIOSI TEMONO PIÙ LA SCUOLA DEI GIUDICI”. IL PRANZO CON LA PASTA ALLA NORMA E LA MOZZARELLA DI BUFALA DONATA AL CAPO DELLO STATO – VIDEO

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Da video.corriere.it

mattarella a casal di principe

«Battere la mafia è possibile. Lo diceva Giovanni Falcone: 'La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine'. Casal di Principe lo ha dimostrato». Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all'Istituto Guido Carli di Casal di Principe per le celebrazioni in occasione della Giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

 

Durante la cerimonia, il presidente della Repubblica ha reso omaggio anche alla tomba di don Peppe Diana nel cimitero di Casal di Principe (il sacerdote ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994 prima di celebrare messa)

 

MATTARELLA A CASAL DI PRINCIPE

Estratto da corriere.it

 

mattarella a casal di principe

«La mafia è violenza ma, anzitutto, viltà. I mafiosi non hanno nessun senso dell'onore né coraggio. Si presentano forti con i deboli. Uccidono persone disarmate, organizzano attentati indiscriminati, non si fermano davanti a donne e a bambini. Si nascondono nell'oscurità». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo l’omaggio reso alla tomba di don Peppe Diana nel cimitero di Casal di Principe (il sacerdote ucciso dalla camorra il 19 marzo 1994 prima di celebrare messa) varca l’ingresso dell’istituto tecnico Guido Carli dove ad attenderlo vi sono gli alunni e i docenti che per il capo dello Stato hanno preparato una serie di doni.

 

Tra cui i prodotti tipici della zona, come la mozzarella di bufala, ed alcuni profumi igienizzanti realizzati dal corso sperimentale in biotecnologia dello stesso istituto scolastico. Ad accogliere Mattarella il sindaco Renato Natale, il presidente della Regione Vincenzo De Luca, il presidente della provincia di Caserta Giorgio Magliocca. Uno scrosciante applauso accoglie Mattarella all’ingresso della palestra della scuola. Dopo, invece, il Capo dello Stato si reca prima nella parrocchia di San Nicola di Bari (dove fu ucciso Don Diana il 19 marzo del 1994) e poi nel ristorante Nco (Nuova cucina organizzata), attività retta da una cooperativa che impegna anche ragazzi disabili.

 

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mattarella a casal di principe

 

L'appello

«Prima di venire qui, nella vostra scuola, mi sono recato al cimitero, davanti alla tomba di Don Peppino Diana, dove ho incontrato i suoi familiari. Don Peppino era un uomo coraggioso, un pastore esemplare, un figlio della sua terra, un eroe dei nostri tempi, che ha pagato il prezzo più alto, quello della propria vita, per aver denunciato il cancro della camorra e per aver invitato le coscienze alla ribellione. - dice il Capo dello Stato - Don Diana aveva capito, nella sua esperienza quotidiana, che la criminalità organizzata è una presenza che uccide persone, distrugge speranze, alimenta la paura, semina odio e ruba il futuro dei giovani. Usava parole cariche di amore come ha ricordato Maria. Parole chiare, decise, coraggiose. Dopo l'uccisione di un innocente scrisse: "Non in una Repubblica democratica ci pare di vivere ma in un regime dove comandano le armi. Leviamo alto il nostro No alla dittatura armata». 

 

«Le mafie temono la libertà»

Mattarella poi continua: «Le mafie temono i liberi cittadini. Vogliono persone asservite, senza il gusto della libertà. Le mafie sono presenti in tutte le attività più turpi e dannose per la comunità: la prostituzione, il traffico di esseri umani, di rifiuti tossici, il caporalato, il commercio di armi, quello strumento di morte che è la droga, lasciando nel territorio povertà e disperazione.  Oltre a reclamare una maggiore e più efficace presenza dello Stato, don Peppino Diana aveva rivolto il suo forte e accorato appello al coraggio, alla resistenza, per liberarsi dalla camorra, proprio ai suoi parrocchiani, ai cittadini, alla società civile, alle coscienze delle persone oneste.

 

mattarella a casal di principe

Aveva capito che la mafia è anche conseguenza dell'ignoranza, del sottosviluppo, della carenza di prospettive, e che quindi la repressione - indispensabile - non è sufficiente e che la mafia si sconfigge definitivamente sviluppando modelli fondati sulla legalità, sulla trasparenza, sulla cultura, sull'efficienza della macchina pubblica Mattarella poi cita Falcone: la mafia può essere sconfitta. La politica sia autorevole nel dare risposte alle emergenze e ai problemi socio-economici dei territori. L'amministrazione sia efficiente, rapida nelle soluzioni e trasparente La politica sia autorevole nel dare risposte alle emergenze e ai problemi socio-economici dei territori. L`amministrazione sia efficiente, rapida nelle soluzioni e trasparente».

 

 

«I mafiosi temono più la scuola che i giudici»

don giuseppe diana

«Dovete essere fieri di essere concittadini di don Diana e ricordate sempre che siete la generazione della speranza cui don Diana ha passato il testimone della legalità. Un grande magistrato Caponnetto amava ripetere che i mafiosi temono più la scuola che i giudici», e la palestra dell'istituto di Casal di Principe esplode in un fragoroso e lungo applauso.

 

 

La pasta alla norma ma con ricotta di bufala

A tavola arriva, in onore del siciliano Mattarella, la pasta alla Norma. Ma, scusandosi, dicono al presidente di aver usato la ricotta di bufala al posto della salata siciliana. Mattarella sorride: «Non vi preoccupate, sarà buona lo stesso».

 

DON GIUSEPPE DIANA - ARTICOLO DI REPUBBLICA