VIDEO! MEJO DI TOTO’ IN VERSIONE AMBASCIATORE DEL CATONGA! RONCONE SULLA TELEFONATA BEFFA ALLA MELONI – “È STATO QUALCOSA IN PIÙ DI UNO STUPIDO ‘SCHERZO’ TELEFONICO. IMPRESSIONA LA FACILITÀ CON CUI VOVÀN & LEXUS, UNA COPPIA DI NOTI COMICI RUSSI SIANO RIUSCITI A INGANNARE LA RETE DIPLOMATICA E BUCARE I FILTRI DI SICUREZZA" - LE IPOTESI: I DUE COMICI O HANNO GODUTO DELL’APPOGGIO ESTERNO DI QUALCUNO (INTENSA PUZZA DI SERVIZI) O SONO STATI… - VIDEO

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Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

Storia complicata da raccontare. Pessimo tanfo. Cominciamo stretti sulla cronaca.

MEME SULLO SCHERZO A GIORGIA MELONI - BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

Ci sono poche certezze. Punto primo: è stato qualcosa in più di uno stupido «scherzo» telefonico. Punto secondo: impressiona la facilità con cui Vovàn&Lexus, una coppia di noti comici russi — chiamiamoli così, sebbene in Russia oggi anche le barzellette abbiano un tragico peso politico — siano riusciti a ingannare la rete diplomatica, a bucare i filtri di sicurezza, a violare l’invisibile e speciale barriera con cui andrebbe protetta la presidente del Consiglio.

 

Dei contenuti dell’audio parleremo tra qualche capoverso (intanto, per chi non l’avesse ancora sentito: potete trovarlo ovunque sul web, sono 13 minuti, spesso già sezionati in pillole con i passaggi più significativi).

Adesso, però: proviamo una ricostruzione verosimile di ciò che può essere accaduto.

meme sullo scherzo telefonico dei comici russi vladimir kuznetsov e aleksej staljerov a giorgia meloni 1

Dovete fidarvi.

 

E lavorare di immaginazione.

 

Allora: Giorgia Meloni è nel suo ufficio al primo piano di Palazzo Chigi, seduta alla scrivania. Bandiera tricolore, cellulare sempre acceso, dossier. Patrizia Scurti — la sua potente segretaria — che entra e che esce. Dal finestrone filtra la luce forte di un settembre pieno ancora d’estate: è il 18, un lunedì. Sull’agenda, tra i tanti impegni, istituzionali e di partito, è fissata una telefonata con il presidente della Commissione dell’Unione Africana.

 

Non è, non dovrebbe essere facile prendere un appuntamento telefonico con la premier. Ma i due comici, Vladimir Kuznetsov e Alexey Stolyarov, la trappola l’hanno studiata bene: nei giorni seguenti, infatti, la Meloni dovrebbe avere importanti incontri con molti leader africani, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu.

meme sullo scherzo telefonico dei comici russi vladimir kuznetsov e aleksej staljerov a giorgia meloni 3

 

I due sono sicuramente passati per l’ufficio diplomatico della presidenza del Consiglio. Lo guida l’ambasciatore Francesco Talò: uomo di grande esperienza (curriculum di rango, un passato alla Nato di Bruxelles, perciò considerato autorevole tassello atlantista della Farnesina) che può contare sulla totale fiducia del sottosegretario Giovanbattista Fazzolari — il quale, essendo figlio di un diplomatico, certe figure le sa valutare, e scegliere.

 

Prassi consolidata: quando l’ufficio coordinato da Talò riceve la richiesta di un colloquio telefonico con la premier (obbligata citazione di «Totòtruffa ’62», in cui Totò si finge ambasciatore del Catonga), automaticamente, avvia un lavoro di dossieraggio.

meme sullo scherzo telefonico dei comici russi vladimir kuznetsov e aleksej staljerov a giorgia meloni 2

 

Chi è il soggetto in questione, chi non è, cosa vuole, se è utile parlarci, se è rischioso. Di questo, solitamente, si occupa la «cellula» preposta; nel caso specifico, l’esperta dell’area africana. Il lavoro prevede un’inevitabile scambio di email e telefonate.

 

A questo punto, perciò, le ipotesi non possono che essere due: i due comici o hanno goduto dell’appoggio esterno di qualcuno (intensa puzza di Servizi, lo avvertirebbe anche un neonato) o sono stati particolarmente abili e fortunati — mai dimenticare che il 9 luglio del 1982, un uomo di 41 anni, Michael Fagan («A piedi nudi, trasandato e anche un po’ brillo», come raccontò l’ Independent ) entrò di nascosto a Buckingham Palace, la residenza ufficiale a Londra della famiglia reale britannica, e arrivò fino alla camera da letto della regina Elisabetta II.

 

GIORGIA MELONI AL TELEFONO

Che lo salutò e, senza scomporsi, dopo essersi infilata la vestaglia, uscì in corridoio per andare a fare colazione.

 

(…) Comunque: quando uno dei due telefona a Palazzo Chigi, la Meloni sa che, in linea, c’è un leader africano. È probabile che la telefonata sia «ascoltata» da un «note taker», un addetto dell’ufficio diplomatico incaricato di prendere appunti. Lei parla un buon inglese (certo Mario Draghi era uno capace di «sognare» in inglese, però abbiamo pure avuto presidenti del Consiglio che l’inglese lo parlavano tipo Alberto Sordi in Un americano a Roma ).

 

Anche l’inglese del leader farlocco è abbastanza improbabile: più che un africano sembra Šhevchenko, l’ex calciatore. Contenuti, in sintesi: niente di clamoroso (per fortuna). La Meloni fa considerazioni note sul problema immigrazione, dice che Macron fatica a capire le nostre posizioni, conferma pieno sostegno all’Ucraina aggiungendo la consapevolezza — già espressa in altre occasioni — «che sia necessario trovare una via d’uscita», segnalando una certa «stanchezza».

 

LO SCHERZO TELEFONICO DEI COMICI RUSSI VLADIMIR KUZNETSOV E ALEKSEI STOLIAROV A GIORGIA MELONI

Evitata, qua e là, qualche tagliola. Lo scherzetto è rimasto segreto fino a ieri. Poi la registrazione della telefonata è stata postata sulla piattaforma online canadese Rumble e ripresa dall’agenzia russa Ria Novosti . Striscia la notizia , stavolta, non c’entra niente.

fabrizio roncone foto di bacco
VLADIMIR KUZNETSOV E ALEKSEI STOLIAROV - SCHERZO A GIORGIA MELONI