VIENI AVANTI, MARINO! BASTA IL SOLITO ACQUAZZONE PER MANDARE LA CITTÀ IN TILT, MA IL COMUNE SI PREOCCUPA DEL REGOLAMENTO ANTI-MOZZICONI DI SIGARETTE! “CHI FUMA DOVRÀ MUNIRSI DI POSACENERE IN TASCA”
1. SIGARETTE A TERRA, ARRIVA LA STANGATA
Lorenzo De Cicco per “Il Messaggero – Roma”
A Parigi la sanzione è di 35 euro, a Rotterdam arriva a 100 euro. Ora anche a Roma potrebbe arrivare una multa per chi getta le sigarette a terra. Nella bozza di regolamento della Polizia urbana allo studio della giunta infatti è stata inserita, all’articolo 4, una norma che potrebbe diventare un forte deterrente per chi sporca la città con i mozziconi. «Nei luoghi pubblici o aperti al pubblico - si legge nel testo - a salvaguardia della sicurezza e del decoro della città, non è consentito gettare mozziconi o, comunque, avanzi di tabacco».
I COSTI
La sanzione dovrebbe aggirarsi intorno ai 150 euro, anche se la cifra potrà essere ritoccata, verso l’alto o verso il basso, quando il provvedimento verrà messo ai voti in giunta.
Insieme alla stretta anti-mozziconi, il nuovo regolamento dovrebbe produrre, nelle intenzioni del Campidoglio, un giro di vite a tutto campo sul decoro, con l’introduzione, anche in vista del Giubileo, del divieto di accattonaggio molesto, di bivaccare in luoghi pubblici, di sedersi sui monumenti, di lavare i vetri delle macchine ai semafori.
Una mission difficile ma chiara: provare a mettere all’angolo il degrado, che passa anche dalle centinaia di migliaia di cicche che ogni giorno si affastellano sui marciapiedi o nei grandi parchi pubblici.
Quante? Secondo un’indagine di Ecoitaliasolidale, a Roma ogni giorno si producono circa 11 milioni di cicche, pari a circa 4 miliardi l’anno. E almeno il 50% viene abbandonato in strada. Il calcolo è facile: se si considera che ogni mozzicone è lungo circa tre centimetri, messi l’uno accanto all’altro coprirebbero il percorso di 51 mila chilometri, più della circonferenza terrestre.
«OBBLIGO DI POSACENERE»
Anche per questo nel testo al vaglio della giunta potrebbe essere prevista una misura ancora più dura: «L’obbligo ai fumatori di fare uso di posacenere tascabile/portatile». In pratica, se questa versione hard del provvedimento diventasse realtà, qualunque fumatore venisse fermato dai vigili senza avere con sé l’apposito raccoglitore potrebbe rischiare una contravvenzione.
I PRECEDENTI
Roma in ogni caso non sarebbe la prima città italiana a prevedere una sanzione specifica per chi getta a terra i mozziconi (per chi abbandona i rifiuti ne esistono già, anche nella Capitale). Una ricerca di IdeaGreen di qualche mese fa ha messo il comune di Trento in cima ai capoluoghi di provincia con le sanzioni più salate: qui la multa infatti è di 500 euro. Subito dopo Milano, dove la contravvenzione arriva a 450 euro, poi Parma (300 euro), Firenze (150 euro) e Lucca (dai 30 ai 150 euro). Ma il record è di un piccolo comune in provincia di Salerno, dove la sanzione può arrivare a mille euro. Ai romani abituati a buttare le cicche a terra, in fondo, andrebbe bene.
2. IL FLOP DEL PIANO “TEMPORALI”: 70MILA CADITOIE DIMENTICATE. TOMBINI E SQUADRE DI PULIZIA SULLE STRADE: TUTTI GLI ANNUNCI MANCATI DELLA NUOVA GIUNTA
L. Bog. Per ''Il Messaggero – Roma”
Più di 200 persone per pulire 70 mila caditoie, spazzamento delle strade con altri 300 operatori da settembre. L’annuncio era stato dato dal sindaco Ignazio Marino nel giorno della presentazione della nuova giunta, il 28 luglio. Ecco i buoni propositi della cosiddetta «fase 2» dopo il rimpasto estivo. Si era parlato di «obiettivi concreti» nel lanciare il programma di midterm, mentre si avvicina sempre di più l’avvio del Giubileo della Misericordia (8 dicembre). Ma intanto, un semplice temporale, un acquazzone come quello di ieri continua a dimostrare la debolezza della città, con strade allagate, caditoie incapaci di far defluire l’acqua perché intasate da foglie e sporcizia.
LE PROMESSE
Pulizia e manutenzione delle strade che continuano a essere flagellate dal problema delle buche, l’annoso problema della rimozione di foglie e sporcizia dalle caditoie. Tra le promesse non mantenute, la riapertura di un tratto della Galleria Giovanni XXIII prevista per fine agosto, dove ieri tra l’altro c’è stato un incidente. Problemi che restano insoluti, che esplodono quando Roma viene colpita dai temporali.
A giugno l’assessore ai lavori pubblici e coordinatore del Giubileo per Roma Capitale, Maurizio Pucci, aveva annunciato un piano da un milione di euro per la pulizia di caditoie e fogne, un piano da completare a ottobre a cui si sarebbe aggiunta «nei mesi estivi un’opera straordinaria di pulizia di tombini e caditoie». L’obiettivo era proprio quello di essere pronti ad affrontare al meglio le piogge autunnali.
“SOTTOMARINO”
Non si placano le polemiche sui problemi ancora aperti di Roma a tre mesi dall’apertura del Giubileo e non solo sui social network dove è riemerso l’hashtag “sottomarino”. «Si prevede un inverno disastroso per i cittadini romani - affermava ieri in una nota il presidente del Codacons Carlo Rienzi - Ancora una volta è bastato un forte temporale per creare pesanti disagi alla collettività, con allagamenti, alberi caduti, automobilisti rimasti bloccati lungo le strade.
E se tutto ciò si è verificato alla prima pioggia di settembre, non osiamo immaginare cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi, quando cioè i temporali saranno più frequenti». Rienzi ha parlato della «manutenzione delle strade» che «lascia molto a desiderare» e del problema della pulizia delle caditoie e dei tombini. Polemiche ovviamente anche dal mondo della politica.
I COMMENTI
«Trenta minuti di pioggia e Roma è di nuovo allagata - il commento ieri di Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio - Ora Marino si può divertire come ai Caraibi con le immersioni. Il piano straordinario di pulizia delle caditoie e dei tombini è rimasto a parole, come avevamo denunciato tempo fa».
«Scarsa manutenzione motivo per cui Roma si allaga con un acquazzone. #sottoMarino si immergerà anche in centro?» scriveva ieri su Twitter Dario Rossin, vice capogruppo Forza Italia, pubblicando la foto di un tombino sommerso. «Come sempre il maltempo ha causato danni e disagi ovunque, con alberi caduti e perfino una donna ferita» il commento di Gianni Sammarco, deputato e coordinatore di Roma dell'Ncd. Barbara Saltamartini, deputato della Lega Nord, ieri su Facebook scriveva: «“Lavoriamo perché un acquazzone non metta in ginocchio la citta”. Era il 27 agosto del 2013 quando il sindaco palombaro lanciava la sua ennesima promessa ai romani».