VINCI A NAPOLI. E POI? – PER LA CANDIDATURA A SINDACO DELLA CITTÀ PARTENOPEA SI FANNO I NOMI DI LUIGI DI MAIO E ROBERTO FICO. POTREBBERO ANCHE COMPATTARE LA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA, MA CHI GLIELO FA FARE? DOPO AVER VINTO LA LOTTERIA A CINQUE STELLE, UNO È LA TERZA CARICA DELLO STATO, L’ALTRO MINISTRO DEGLI ESTERI. E DOVREBBERO RINUNCIARE A TUTTO E ROMPERSI LE CORNA CON LE BEGHE PARTENOPEE PER FAR CONTENTI LETTA E CONTE?
-Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”
Il tavolo del centrosinistra per le Comunali a Napoli è ancora un cantiere aperto e ora sullo scacchiere delle candidature spuntano anche i nomi di Luigi Di Maio e Roberto Fico. Se sulla linea unitaria della coalizione non ci sono i dubbi, sul nome del candidato i dubbi invece rimangono. In pole resta l'ex ministro, ed ex rettore della Federico II, Gaetano Manfredi, che non ha ancora sciolto la riserva.
Per convincerlo ad accettare la candidatura, il segretario del Pd Enrico Letta e il leader in pectore dei 5 Stelle Giuseppe Conte si sarebbero impegnati a salvare il capoluogo partenopeo dal default finanziario (il passivo supera i 5 miliardi di euro). Il passo di lato di Manfredi nei giorni scorsi, infatti, sarebbe motivato proprio dal dissesto del Comune. Se il debito è un freno, i 200 milioni in arrivo per le casse comunali - previsti dal decreto Sostegni bis - sono però una boccata d'ossigeno per ripartire.
E il fatto che il centrodestra sia prossimo ad annunciare la candidatura del magistrato Catello Maresca impone un'accelerazione a dem e Cinque Stelle. Anche se tutti negano che al momento ci siano piani B rispetto all'ex ministro, Pd e Movimento si stanno attrezzando in caso di un suo rifiuto definitivo. E proprio il Movimento, in questo caso, potrebbe tentare di esprimere il candidato sindaco.
Nelle ultime ore, da parte della base pentastellata napoletana, si è intensificato il pressing nei confronti del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. L'ex capo politico è cresciuto a Pomigliano d'Arco e nel capoluogo campano ha trascorso gli anni universitari. Sul suo nome il Movimento potrebbe compattarsi, così come resta sempre alla finestra l'ipotesi del presidente della Camera Roberto Fico.
Ieri, poco prima dell'inaugurazione della Biennale di Architettura a Venezia, il ministro Dario Franceschini e Fico hanno avuto un colloquio di circa 40 minuti. E il tema delle amministrative è stato argomento del faccia a faccia. «Nulla di definitivo», fanno sapere fonti parlamentari.
Napoli rimane, con Bologna, l'unica delle grandi città dove l'asse Pd-M5S può andare in scena al primo turno: a Roma Roberto Gualtieri ieri è sceso ufficialmente in campo per le primarie e a Torino l'intesa tra Pd e M5S è al momento esclusa anche ai ballottaggi. Il primo cittadino uscente Luigi de Magistris, dal canto suo, guarda alla nuova sfida della candidatura alla presidenza della Regione Calabria, e non è interessato a partecipare alle primarie del centrosinistra. Una sfida lanciata dala sottosegretaria 5 Stelle Dalila Nesci, che ha invocato primarie di coalizione per le regionali in Calabria: sarebbe la prima M5S a partecipare ai gazebo di centrosinistra.
«La Calabria può essere il laboratorio dell'alleanza con il Pd», ha detto intervistata dal Corriere. «Noi non partecipiamo al patto fra Partito democratico e M5S», le ha ribattuto de Magistris. Al quale ha risposto Francesco Boccia, responsabile Enti locali dem: «Le primarie sono l'occasione per una grande partecipazione democratica utile a costruire una proposta condivisa sul futuro della Calabria. Chi non le accetta favorisce la destra».