ALTRO CHE QUARANTENA: A MOSCA SONO ARRIVATE DECINE DI MIGLIAIA DI CINESI PER FESTEGGIARE IL CAPODANNO, CON IL SINDACO CHE HA PROLUNGATO LE LUMINARIE E I NEGOZI CHE ESPONGONO SCRITTE IN CINESE. NESSUNA FOBIA, DA QUESTE PARTI SOTTOLINEANO CHE IL VIRUS HA UNA MORTALITÀ SIMILE ALL'INFLUENZA STAGIONALE (3%). LA DRAMMATIZZAZIONE SAREBBE RICONDUCIBILE A UNA SCELTA DI XI JINPING, PER DUE MOTIVI FONDAMENTALI…
Igor Pellicciari per Dagospia
Non esiste città europea più asiatica di Mosca. Qui prima che altrove da sempre si respirano le tendenze dell’estremo oriente.
E’ una familiarità culturale che negli anni recenti è diventata anche politica, dopo il riavvicinamento strategico Russo-cinese, contromossa alle sanzioni dell’Occidente contro Mosca, che ha sorpreso molti analisti soprattutto americani, convinti che un accordo del genere fosse improbabile in quanto contro natura (geo-politica).
Ed invece negli ultimi anni la presenza cinese è aumentata a vista d’occhio nella quotidianità moscovita, a partire dai numerosissimi turisti alto/spendenti che, stimolati dal nuovo clima di amicizia tra i due paesi, vengono nella capitale Russa, attratti dal notevole lifestyle e shopping.
Per chi vive in Russia ma legge le cronache nostrane, colpisce che in questi giorni, con l’arrivo di decine di migliaia di turisti cinesi festanti in occasione delle celebrazioni del loro anno nuovo, ad attenderli ci fosse una Mosca illuminata a festa (il sindaco Sobjanin ha prolungato le luminarie natalizie fino ai primi di Febbraio e molti negozi espongono scritte ed auguri in lingua cinese) ma nessun segno della fobia crescente nel resto del mondo per il Corona virus. Nè, a quanto è dato sapere, le autorità Russe hanno previsto alcun tipo di precauzione al di fuori di quelle standard per i voli provenienti dalla Cina.
Mosca, che date le sue dimensioni e il clima non mite in genere non sottovaluta le crisi meteorologiche e sanitarie che le si presentano, sembra dare questa volta poco peso al Corona virus il cui tasso di mortalità dei contagiati (sul 3 %), si dice in Russia, è in linea con quello di altri ceppi di influenza e molto lontano da quanto minacciava anni fa la terribile SARS.
A sentire Mosca, la drammatizzazione del virus questa volta sarebbe riconducibile ad una chiara scelta in tal senso della leadership a Pechino, dove il Presidente Xi Jinping vuole evitarsi le critiche di debolezza rivolte al suo predecessore Hu Jintao in occasione della SARS.
Questa prova di forza tornerebbe utile al Presidente Xi sia come segnale e deterrente da giocare sul piano della crisi di Hong Kong, tutt’altro che sfiammata, sia come diversivo e giustificazione al rallentamento della economia cinese, molto più serio di quanto venga percepito da noi.