VOLANO STRACCI BAGNATI TRA TAJANI E CALDEROLI - IL MINISTRO DEGLI ESTERI HA SCRITTO AL RESPONSABILE DELLE RIFORME PER FRENARE L'AUTONOMIA DIFFERENZIATA: "TALUNE RICHIESTE FUORIESCONO DAL PERIMETRO DELLA COSTITUZIONE" - ALLE EUROPEE FORZA ITALIA HA PESCATO VOTI SOPRATTUTTO AL SUD E SA CHE, SE IL PROVVEDIMENTO PASSASSE, SAREBBE UN GUAIO PER IL MERIDIONE - LA LETTERA DI TAJANI: "NON VEDO MARGINI DI MEDIAZIONE"
-Estratto dell'articolo di Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”
Nella forma è una lettera fra colleghi di governo, ma la missiva che il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha inviato martedì, in via riservata, al collega responsabile delle Riforme Roberto Calderoli conferma le riserve di Forza Italia sulla legge che ha istituito l’Autonomia differenziata e pone questioni che rischiano di imprimere un deciso colpo di freno all’iter previsto.
Il primo rilievo rivolto al «caro Roberto» non è una semplice questione di tempi. Il leader azzurro scrive che ritiene «problematico separare le materie “non Lep” da quelle “Lep”» perché, osserva, «si raddoppia il numero delle intese, con un aggravio di lavoro per il governo e per il Parlamento, la cui agenda è già densa di priorità». [...]
Ma ci sono anche altri aspetti che riguardano le materie di competenza specifica del ministero degli Esteri. La sottolineatura di Tajani è forte: «Talune richieste fuoriescono dal perimetro del secondo comma dell’articolo 116 della Costituzione» e sono di competenza statale. Ergo, non possono essere trasferite a nessuno. «Non vedo margini di mediazione» scrive il leader azzurro.
«Ne va dell’efficacia e della coerenza dell’azione internazionale del nostro Paese». C’è una terza fonte di osservazioni e concerne le cosiddette materie «di competenza concorrente». Nella lettera si legge: «Esprimo una forte cautela sui rapporti con l’Unione europea: la partecipazione delle Regioni nella definizione e attuazione della legislazione europea è ben codificata sia nel diritto nazionale che in quello europeo.
Al Consiglio dell’Ue partecipano gli Stati e sono gli Stati a rispondere delle violazioni del diritto europeo». Preoccupazione anche per la gestione del commercio estero. [...]