VOLETE LO SCOSTAMENTO? FATEVELO! – I PARTITI PRESSANO DRAGHI PERCHÉ VOGLIONO CHE SI INTESTI UN NUOVO EXTRADEFICIT PER AFFRONTARE LA MAZZATA DEL GAS, MA A PALAZZO CHIGI CI VANNO MOLTO CAUTI. SERVIREBBE UNO SCOSTAMENTO DI BILANCIO DA 30 MILIARDI, CHE PERÒ RISCHIEREBBE DI AGITARE I MERCATI. E POI C’È IL DATO POLITICO: PERCHÉ IL PREMIER DIMISSIONARIO DOVREBBE ACCONTENTARE I PARTITI CHE L’HANNO FATTO CADERE, PRENDENDOSI QUESTA RESPONSABILITÀ, INVECE CHE LASCIARE LA PATATA BOLLENTE A LORO?
-Estratto dell’articolo di Serenella Mattera per “la Repubblica”
Passa anche dalla tassa sugli extraprofitti delle società energetiche la possibilità per il governo di Mario Draghi di varare un nuovo decreto di sostegno all'economia da almeno 10 miliardi. Perché finora la gran parte delle imprese ha deciso di non pagare, fare ricorso.
Ma il decreto Aiuti di agosto ha inasprito, di molto, controlli e sanzioni e ha anticipato al 31 agosto il termine per mettersi in regola con l'acconto, pagando una sanzione limitata. Nelle stime del Tesoro quell'acconto doveva portare a giugno 4,2 miliardi: se n'è incassato soltanto uno, ne mancano più di 9 dei 10,5 stimati.
Se ora tutte le aziende si 'ravvedessero', potrebbero portare allo Stato - sanzioni incluse - oltre 3,5 miliardi. Difficile si arrivi a tanto. Ma nella caccia alle risorse per tamponare la crisi, gli extraprofitti promettono di essere oggi e nei prossimi mesi - il saldo a dicembre dovrebbe portare altri sei miliardi circa - una parte importante. Di qui anche l'attenzione di partiti e sindacati sul balzello. A destra vogliono modificarlo, a sinistra rafforzarlo. Nessuno sembra volerci rinunciare.
[…] Oggi a Palazzo Chigi dovrebbe iniziare una serie di riunioni tra il premier e i ministri per decidere se e come agire. La cautela è molta. Non è affatto detto che un provvedimento arrivi in Consiglio dei ministri già in settimana, anche perché prima della fine del mese è difficile fare i conti sulle risorse.
E poi c'è un dato politico, che torna nei ragionamenti di diversi dirigenti vicini al premier: i partiti - divisi nelle soluzioni - chiedono a Draghi di prendere decisioni pesantissime dopo aver fatto cadere il governo, vogliono che assuma la responsabilità di spendere risorse che potrebbero essere usate dal futuro governo. Ecco perché per ora non risultano decisioni prese, né convocazioni delle parti sociali (Landini l'ha chiesta) o dei partiti. Ma la pressione è altissima.
Enrico Letta invoca iniziative «tempestive ». Matteo Salvini propone un «armistizio » elettorale per un accordo tra i partiti e un mandato a Draghi. La Lega lancia l'idea di limitare gli aumenti di luce e gas, «come in Francia, al 4%».
Ma con che soldi?, è l'obiezione. Servirebbe uno scostamento di bilancio, 30 miliardi da trovare. Ma lo scostamento rischia di agitare i mercati. Ecco perché Fratelli d'Italia si dice contraria. E scettici sono gran parte degli altri partiti. «Se vorrà, lo farà il futuro governo», si smarcano da giorni a Palazzo Chigi.