I VOLTEGGI DI CONTE - ECCO COME "GIUSEPPI" È PASSATO DAL NO ALLA ZONA ROSSA DI DUE GIORNI FA AL SÌ DI IERI - L'OPPOSIZIONE DI CONFINDUSTRIA ALLA CHIUSURA TOTALE DELLE FABBRICHE HA SPINTO A CONTE VERSO UNA LINEA PIÙ SOFT A SCAPITO DI FONTANA E DEL CENTRODESTRA. LA CHIUSURA DELLE GRANDI AZIENDE AVREBBE PROVOCATO PROBLEMI DI APPROVVIGIONAMENTO PER IL PAESE (L'ITALIA È ISOLATA DAL RESTO DEL MONDO)
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Marco Antonellis per Dagospia
Conte è passato dal no di due giorni fa alla zona rossa al sì di ieri sera dopo aver visto che il piano della Lombardia, spalleggiata da Salvini e Meloni, di chiudere tutto (quindi anche le fabbriche) non era appoggiato da Confindustria e avrebbe portato in pochi giorni a difficoltà di approvvigionamento nei supermercati ("se chiudo la Barilla e le altri grandi aziende dell'alimentare che succede?").
La questione era spinosa perché, ragionavano a Palazzo Chigi, gli Stati confinanti, tranne la sola Francia, ci hanno chiuso le frontiere (altri invece hanno chiuso collegamenti aerei e navali senza contare il blocco di Trump con l'Europa arrivato nottetempo) per cui è difficilissimo importare merci e l'Italia non è come l'Hubei che intorno a sé ha tutta la Cina che produce: se chiudiamo le fabbriche e le grandi aziende del paese chi produrrà i beni di prima necessità ora che non li possiamo nemmeno più importare dall'estero? Così si è optato per una linea più soft consentendo alle grandi aziende di operare purché in una logica di massima sicurezza sanitaria.
A questo punto, considerato che si sarebbe trattato di una chiusura "morbida", Conte ha pensato di giocarsela in prima persona, mettendo nell'ombra Fontana e la destra. Su questa linea era anche il Pd che infatti, nella riunione dell'altra sera della Conferenza Stato Regioni tramite il Lazio di Zingaretti aveva fatto mettere a verbale: "Si a provvedimenti più duri, ma che valgano in tutta Italia. No a macchie di leopardo".
Con questa sponda, ieri sera Conte si è potuto presentare nelle case di tutta Italia come l'unico referente e punto di equilibrio di tutta Italia (cosa che in futuro potrà tornargli utile per la corsa al Quirinale, suo vecchio pallino). Ora non resta che aspettare (e pregare, magari con Papa Francesco che ieri ha affidato le sorti dell'Italia alla Madonna del Divino amore) sperando che in una decina di giorni il virus inizi a decrescere.