VUOI VEDERE CHE ANNEGRET KRAMP CI FARÀ RIMPIANGERE ANGELA MERKEL? - PER L’EREDE DELLA CANCELLIERA ALLA GUIDA DELLA CDU TROPPA INTEGRAZIONE NELL’UNIONE NON VA BENE: “IL CENTRALISMO EUROPEO, LO STATALISMO, LA COMUNITARIZZAZIONE DEL DEBITO, L'EUROPEIZZAZIONE DELLA SICUREZZA SOCIALE E IL SALARIO MINIMO COMUNE SAREBBERO LA STRADA SBAGLIATA…” - ALLA GERMANIA, NELL'UNIONE CHE VERRÀ, NON VA CHIESTO NULLA OLTRE LO STATUS QUO…
-Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”
C'è qualcosa di nuovo da ieri in Europa. Anzi d' antico. La doppia novità è che la tanto attesa risposta tedesca alle ripetute proposte di Emmanuel Macron sul rilancio dell' integrazione europea è finalmente arrivata e che a formularla non è stata Angela Merkel, bensì Annegret Kramp-Karrenbauer, alias Akk, la donna che ne ha preso il posto alla guida della Cdu.
Ma la prima, articolata offerta venuta da Berlino sul futuro dell' Europa non è esattamente quello che il presidente francese avrebbe voluto sentire. A dispetto di convergenze importanti con Macron, infatti, al fondo Akk ripropone per filo e per segno il controverso (e antico, appunto) paradigma di questi anni: alla Germania, nell'Unione che verrà, non va chiesto nulla oltre lo status quo.
Eppure sarebbe sbagliato sottovalutare la portata dell' editoriale di Akk pubblicato ieri sulla Welt am Sonntag. In primo luogo perché segnala Urbi et orbi che il passaggio della torcia a una nuova leadership nel primo Paese d'Europa è già in pieno svolgimento. Il silenzio di Angela Merkel, che in questi mesi ha mandato su tutte le furie Macron, non è più quello della «Pizia della cancelleria» in attesa di soppesare con cautela le proprie opzioni, prima di fare il solito, misurato passo in avanti. Ma quello di una cancelliera al tramonto, che ormai cede l'agenda strategica all' erede designata, la quale non fa mistero di voler riposizionare l'Unione cristiano-democratica in un' area più conservatrice.
Nel merito, Akk condivide le idee del presidente francese sulla riforma di Schengen e della politica migratoria. Dice sì a una maggiore protezione delle frontiere esterne, a regole comuni per il diritto d'asilo e all'introduzione di un «registro elettronico» per chiunque entra ed esca, con le richieste processate fuori dal territorio della Ue. Ma propone flessibilità sulla distribuzione dei rifugiati, con l'esenzione di quei Paesi (leggi Polonia e Ungheria) già impegnati nella protezione dei confini.
Annegret Kramp-Karrenbauer appoggia nuove politiche europee a vasto raggio, dal clima alla competitività industriale per far fronte all'ascesa della Cina, dalla lotta al terrorismo alla gestione dei conflitti internazionali. Accetta la proposta del presidente Macron di un nuovo Consiglio europeo per la sicurezza aperto al Regno Unito anche dopo la Brexit. E lo supera addirittura nella difesa, proponendo che la Ue cominci da subito a lavorare al progetto della prima «portaerei comune europea».
Ma la leader della Cdu e aspirante futura cancelliera traccia una precisa linea rossa, destinata probabilmente a far aumentare la frustrazione di Macron. Troppa integrazione non va bene: «Il centralismo europeo, lo statalismo, la comunitarizzazione del debito, l'europeizzazione della sicurezza sociale e il salario minimo comune sarebbero la strada sbagliata». Detto altrimenti, dove Macron chiede solidarietà, Akk risponde «sussidiarietà e responsabilità individuale».
C'è di più. Kramp-Karrenbauer formula anche proposte di chiaro sapore populista, che vanno dritto al cuore della sensibilità francese. Chiede per esempio l'eliminazione di Strasburgo come seconda sede del Parlamento europeo, un tabù per i governi francesi da De Gaulle in poi. E rivendica un seggio permanente della Ue al Consiglio di Sicurezza dell' Onu, all' evidenza in contraddizione con il Trattato di Aquisgrana, dove la Francia si è impegnata a sostenere la richiesta di un seggio permanente per la Germania. Infine, Akk propone che in futuro i funzionari della Ue paghino le tasse sul reddito come gli altri cittadini europei. Più populista di così.