VUOI VEDERE CHE CONTE ALLA FINE SI METTE CONTRO PURE CASALINO? - DICONO CHE NELLE ULTIME SETTIMANE IL RAPPORTO TRA I DUE SI SIA UN PO' LOGORATO - AGLI OCCHI DI TA-ROCCO, PEPPINIELLO APPULO E’ TROPPO ONDIVAGO, INDECISO, TITUBANTE - A CASALINO NON PIACCIONO QUELLE CHE DEFINISCE LE “MONTAGNE RUSSE DEI RAGIONAMENTI” DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO: LUI ANDREBBE DRITTO, NIENTE FIDUCIA E CRISI DI GOVERNO - DIETRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO DI TA-ROCCO CON IL GRUPPO PARLAMENTARE M5S, C’E’ IL MALCONTENTO DEGLI ELETTI TRASCURATI: “LO ABBIAMO PAGATO PER NON VEDERLO MAI. LAVORA SOLO PER CONTE” - IL SOGNO DELL’EX GF DI ESSERE ELETTO AL SENATO
Antonio Bravetti per “la Stampa”
Il sogno di Rocco Casalino si chiama palazzo Madama. È lì che s' immagina. Tra i legni scuri, i soffitti affrescati e le moquette rosse. «Sono i senatori quelli che contano- ripete ogni tanto- i loro voti pesano. Io mica voglio essere un peone alla Camera». Montecitorio? Poca roba. Lui si vede candidato, eletto, senatore Casalino.
Nel frattempo, però, rischia di finire "espulso" dal Movimento 5 stelle. Vittima dello scontro sempre più aspro tra governisti e contiani. Dopo l'esperienza a palazzo Chigi, Casalino è stato assunto un anno fa con un contratto di consulenza per l'attività di comunicazione pagato a metà dai gruppi di Camera e Senato del M5S. «L'abbiamo pagato per non vederlo mai- si lamentano tanti pentastellati- lavora solo per Conte».
Tra questi anche Davide Crippa, il capogruppo a Montecitorio. Sempre più in rotta con i duri e puri del Movimento che tifano per affossare il governo Draghi, Crippa nei giorni scorsi ha inviato una mail a Casalino. «Con la presente le comunichiamo che il giorno 15 luglio 2022 il suo contratto scade e non è più richiesta alcuna prestazione da parte sua».
Grazie e arrivederci. Non bastasse, vien fuori che nemmeno il Senato avrebbe intenzione di rinnovare il contratto di Casalino. I condizionali sono d'obbligo, perché la battaglia che si annuncia in Parlamento mercoledì potrebbe ridisegnare, di nuovo, le forze interne al Movimento.
Cosa tifi Casalino non è un mistero. «Questo governo non lo sopporto- dice senza remore a tutti i cronisti che incontra tra i Palazzi della politica- prima finisce e meglio è». Con i suoi fedelissimi, Riccardo Ricciardi e Michele Gubitosa, lavora da giorni allo strappo definitivo. Quelle malelingue di Insieme per il futuro lo chiamano «il ras» del Movimento.
La colpa più grossa che gli imputano è di aver stilato una lista con i nomi di chi mandare in televisione. Se il tuo nome non c'è, non esisti. Nelle ultime settimane il rapporto tra Casalino e Conte si è un po' logorato. Troppo ondivago l'ex premier. Indeciso, titubante. All'ex portavoce non piacciono quelle che definisce le «montagne russe dei ragionamenti» dell'avvocato del popolo. Lui andrebbe dritto per la strada che porta al voto. Niente fiducia, crisi di governo, addio a Draghi. Un film, con Casalino protagonista: Natale a Palazzo Madama.