L'ITALIA DI MANCINI CI FARA’ RIVIVERE LE NOTTI MAGICHE? – DOPO LE 9 RETI ALL’ARMENIA, LA STAMPA ESALTA LA NAZIONALE CHE SI PRESENTA AGLI EUROPEI A TESTA ALTA - SCONCERTI: "I RECORD SI MOLTIPLICANO. ALLA FINE LA PARTITA CONTA PERÒ QUASI SOLO PER ZANIOLO. È STATO IL MIGLIORE IN CAMPO E SI È CONQUISTATO UN POSTO PER L' EUROPEO - HA TUTTO, E’ IL CAMPIONE STANDARD DEL FUTURO – LE DUE NAZIONALI INTERSCAMBIABILI E IL MISTERIOSO SOCIALISMO TECNICO CHE FA DI MANCINI UN C.T. DIVERSO"

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Mario Sconcerti per il Corriere della Sera

mancini

 

I gol dell' Italia salgono a vista d' occhio come l' alta marea di novembre, danno una sensazione di piccola onnipotenza che avevamo dimenticato. Le vittorie di seguito diventano 11, i record si moltiplicano, continuano a esordire ragazzi e nessuno sa più deludere. Alla fine la partita conta però quasi soltanto per Zaniolo. È stato il migliore in campo, ha portato in giro con la consueta arroganza la sua età e si è conquistato un posto per l' Europeo.

 

italia armenia zaniolo

Zaniolo è uno strano tipo di giocatore, è al centro di lunghe variazioni del calcio, a volte inciampa nella sua forza, si annoda nella corsa perché non è ancora corretto nel controllo. Ma ha tutto, è il campione standard del futuro. Ha fisico, potenza, classe, sfacciataggine, ma anche serietà. Non è un bad boy, non lo trovi la notte in discoteca, è uno che a volte ha voglia di scappare dalla casa robusta che il calcio gli ha costruito intorno. È un giocatore nuovo, di questo tempo. I suoi valori atletici sono fra i più alti d' Europa, non brilla perché è grande e grosso, di quel genere ne esistono tanti. Brilla perché fa tutto quello che fanno i piccoli.

 

italia armenia mancini immobile

È onnicomprensivo, adattabile. Non è il migliore di tutti, ma è unico, il primo. La partita con l' Armenia conterà nel tempo perché è stata quella che lo ha confermato. Ha fatto un tempo da esterno e uno da interno, è rimasto il migliore. Difficile adesso discuterlo. Come Tonali, Barella, Chiesa.

 

E stiamo giocando senza Verratti, Sensi, Pellegrini. Da queste qualificazioni escono due Nazionali quasi identiche e interscambiabili, con lo stesso gioco, perfino gli stessi risultati. Non ricordo un lavoro con questi esiti. Non parlo del rilancio italiano che è comunque periodico come tutto nelle buone abitudini del calcio. Parlo di questa capacità di essere belli e utili, tutti nella stessa misura. Un misterioso socialismo tecnico che fa di Mancini un c.t. diverso. Da Bearzot a Sacchi, a Lippi, sono stati tutti contestati, alcuni anche dopo che avevano vinto. Qui è comparso improvvisamente l' ordine delle cose, come fosse nata una vita nuova.

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