C'È UN PERICOLO PER L'ITALIA: GLI AZZURRI SONO STANCHI! SUL PIANO TECNICO, SU QUELLO DELLA FLUIDITÀ DI MANOVRA E DELL'INVENTIVA, L'ITALIA HA MOSTRATO BEN ALTRO RISPETTO ALL'INGHILTERRA: MA I FINALI DI PARTITA CONTRO BELGIO E SPAGNA QUALCHE FIERO DUBBIO SULLA TENUTA ATLETICA DELLA NAZIONALE LO AUTORIZZANO. ANCHE SE A PARITÀ DI SUPPLEMENTARI CI SONO PER GLI AZZURRI 24 ORE DI RECUPERO IN PIÙ…

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Gigi Garanzini per "la Stampa"

 

italia nazionale

Inghilterra-Italia doveva essere, una volta saltata la Francia, e Inghilterra-Italia sarà. Eppure, vista la seconda semifinale, rimane la sensazione che la prima tra Italia e Spagna sia stata la finale vera.

 

Poi il calcio è strano, in questo torneo lo è stato non poco e tutto può sempre succedere. Ma l' unico, reale pericolo per gli azzurri di Mancini sembra essere la flessione atletica che si è vista piuttosto nitidamente, partita dopo partita.

 

Sul piano tecnico, su quello della fluidità di manovra e dell' inventiva l' Italia ha mostrato ben altro rispetto all' Inghilterra: ma i finali di partita contro Belgio e Spagna qualche fiero dubbio lo autorizzano. Anche se, e non è un particolare da poco, a parità di supplementari ci sono per gli azzurri 24 ore di recupero in più.

la nazionale italiana

 

Se il derby latino della sera prima si era giocato sul piano della tecnica, la sfida nordica è stata più atletica, più basata sul ritmo pur con qualche lampo di qualità rara. I due assist di Kane, per esempio, il primo sciupato da Sterling e il secondo toccato nella propria porta da Kjaer sennò ci avrebbe pensato lo stesso Sterling.

 

Con gli inglesi già sotto, trafitti per la prima volta nel torneo da una prodezza balistica di Damsgaard: traiettoria velenosa da quasi trenta metri, ma pallone centrale che Donnarumma, per dirne uno, avrebbe anche potuto respingere di testa. Danimarca in difficoltà in avvio, poi a lungo padrona, poi raggiunta sulla reazione rabbiosa dell' Inghilterra.

 

sterling inghilterra danimarca

E un equilibrio inatteso che si è protratto per l' intera ripresa, con i danesi ben disposti a contenere la superiorità più di intenzioni che di gioco degli inglesi. Che poi nei supplementari hanno cambiato marcia. Stoppati da un grande Schmeichel, sino al rigore guadagnato da Sterling e timbrato in due tempi da Kane. Che ci è costato pure, a noi e a tutti gli europei di buona volontà, un' esultanza sfrenata di Boris Johnson di cui avremmo fatto volentieri a meno: ma che a questo punto contiamo di restituire a stretto giro di posta.