L'UNDER 23 DELLA JUVE PIÙ CHE UNA SQUADRA B ERA UNA MACCHINA DA SOLDI - COM'È POSSIBILE CHE NELLA STAGIONE 2019/20 ABBIA FATTO COMPRAVENDITE DI UN VALORE SUPERIORE ALLA SOMMA DI TUTTE LE ALTRE 59 SOCIETÀ DI SERIE C? IL RESPONSABILE GIOVANNI MANNA È STATO ASCOLTATO PER QUATTRO ORE IN PROCURA - INTANTO UNA NUOVA PERQUISIZIONE RIGUARDA I RAPPORTI CON CRISTIANO RONALDO: NON SI TROVA LA "CARTA SEGRETA"…
1 - JUVENTUS: NUOVA PERQUISIZIONE RIGUARDA I RAPPORTI CON CR7
(ANSA) - Riguarda i rapporti della Juventus con Ronaldo una parte della nuova perquisizione ordinata dalla Procura di Torino nella sede della società bianconera. I magistrati hanno preso l'iniziativa dopo gli interrogatori di questi giorni dei manager del club ascoltati come testimoni.
2- JUVE UNDER 23, LA PLUSVALENZA UNO SCHEMA QUASI FISSO
Massimiliano Nerozzi per il "Corriere della Sera"
Avviata il 3 agosto 2018 per fabbricare - «i campioni di domani» - l'under 23 della Juve ha finito soprattutto per esportare, ingrossando i ricavi. Progetto legittimo e invidiato, sulla scia delle squadre B dei campionati esteri, a patto di non stravolgerne la logica, come sospetta invece l'inchiesta della Procura di Torino sulle plusvalenze.
Che a questo aspetto dedica un punto dell'indagine: «Numerose operazioni di cessione riguardanti giovani calciatori (appartenenti all'under 23) con corrispettivi rilevanti e fuori range, rispetto a calciatori di medesimo livello e categoria».
Di questo ha parlato ieri Giovanni Manna, responsabile dell'under 23 appunto, ascoltato per quasi quattro ore dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dal pm Mario Bendoni, che insieme al collega Ciro Santoriello coordinano le indagini della guardia di finanza.
Per dire, nella stagione 2019/20, l'under 23 ha movimentato compravendite di un valore superiore, per distacco, alla somma delle altre 59 società di serie C. Commerciando, tante volte anche all'estero, alcuni di quei giocatori finiti negli atti dell'inchiesta e negli accertamenti della Covisoc.
Come Matheus Pereira da Silva, impacchettato per il Barcellona (in uno scambio) per 8 milioni di euro, con plusvalenza sui 6,82 milioni. O Pablo Moreno Taboada, finito al Manchester City per 10 milioni, con «un effetto economico positivo» (sui conti) di 7,6 milioni, «al netto del contributo di solidarietà e degli oneri accessori».
Stesso percorso per Franco Daryl Tongya Heubang, passato all'Olympique Marsiglia per 8 milioni, praticamente tutti di plusvalenza. Anche in questo caso, nell'ambito di uno scambio.
L'udizione di Manna, ascoltato come persona informata sui fatti (verbale secretato), ha di fatto terminato il primo giro di colloqui, visto che ora i pm e i militari del nucleo di polizia economico finanziaria della Finanza si concentrerà sull'esame dei documenti sequestrati e sulle copie forensi del contenuto di pc e hard disk.
Insomma, un materiale sconfinato. Nel quale gli investigatori sperano ancora di rintracciare la «famosa carta» di Cristiano Ronaldo, «quella che non deve teoricamente esistere».
L'ultima mossa sarà quella di sentire come testimone Jorge Mendes, amico e storico procuratore di CR7: l'agente del giocatore potrebbe essere contattato e invitato in Procura dopo le feste di Natale.
E se due indagati - gli ex manager dell'area finanza, Marco Re e Stefano Bertola - hanno preferito non rispondere ai pm, gli altri quattro - Agnelli, Nedved, Paratici e Cerrato - non sono stati neanche convocati: avrebbero fatto la stessa scelta.