ACCUSE E CONTRO-ACCUSE TRA PECCO BAGNAIA E ALEX MARQUEZ DOPO L’INCIDENTE DI ARAGON – LO SCONTRO È L’ENNESIMA PUNTATA DELLA RIVALITÀ MAI SOPITA TRA I “ROSSI BOYS”, I PILOTI CRESCIUTI SOTTO L’ALA DI VALENTINO COME PECCO, E IL CLAN MARQUEZ - L’ANTIPATIA CORRE SOTTO TRACCIA DA UNA DECINA D’ANNI ED EPLOSE NEL 2015, L’ANNO DEL CONTESTATO EPILOGO DELLA MALESIA CHE A ROSSI COSTÒ IL DECIMO TITOLO MONDIALE…
-Paolo Lorenzi per corriere.it - Estratti
L’incidente tra Alex Marquez e Bagnaia nella gara di Aragon, potrebbe allargare irrimediabilmente il solco che divide due gruppi (qualcuno preferisce chiamarli «clan») che non riescono a trovare pace. I «Rossi Boys», i piloti cresciuti sotto l’ala di Valentino da un lato, e la «famiglia Marquez» con Marc in testa e il fratello Alex, dall’altro.
Il campione del mondo era visibilmente arrabbiato, dopo il contatto con Marquez jr che l’ha spedito nella ghiaia; ci ha visto una malafede che il suo avversario ha subito rigettato. «Mi ha guardato e ha accelerato», ha sentenziato il primo; «Non potevo vederlo, solo lui poteva evitare l’incidente» la controrisposta del secondo. Animi surriscaldati e gelo totale tra i due quando si sono incrociati in direzione gara (che, per inciso, ha assolto entrambi).
Sotto il profilo del piemontese, i fan di Pecco hanno già emesso la sentenza: colpa dello spagnolo. Di più, il giudizio investe per osmosi l’intera famiglia Marquez che domenica era in stato di grazia per il ritorno alla vittoria di Marc. L’antipatia corre sotto traccia da una decina d’anni. Esplosa con la rivalità tra il Dottore e il Marziano, nel 2015, l’anno del contestato epilogo della Malesia che a Rossi costò poi il decimo titolo, è proseguita negli anni successivi, tra estemporanee vampate e lunghi periodi di apparente tranquillità.
Di recente Valentino ha rinfocolato la polemica, contestando la scelta di affiancare Marquez a Bagnaia, nel team ufficiale Ducati, dal 2025. «Bagnaia non aveva bisogno di Marquez per dimostrare di essere il numero 1» ha dichiarato in un’intervista all’Equipe.
Prima ancora c’era stato l’incidente in Portogallo, a marzo, tra il bicampione e Marc Marquez, simile a quello di Aragon. Quando il diavolo ci mette lo zampino, e pure una spruzzatina di zolfo, il vento della discordia riprende vigore. Le due fazioni sono arroccate nelle proprie convinzioni e nessuno riuscirà mai a conciliarle. Ogni tanto divampa il fuoco della rivalità — le occasioni d’altra parte non mancano — che poi torna a covare sotto la cenere. Fino all’episodio successivo.
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