ALEX ZANARDI È ANCORA IN GRAVI CONDIZIONI: “LE PROSSIME 48 ORE SARANNO DECISIVE" - IL SECONDO INTERVENTO È STATO ESEGUITO DOPO L'ULTIMA TAC - "NECESSARIO PER L'EVOLUZIONE DELLO STATO DEL PAZIENTE" - IL BOLLETTINO DEI MEDICI: “SITUAZIONE GRAVE DAL PUNTO DI VISTA NEUROLOGICO. SI ATTENDE PER VALUTARE LA PRESENZA DI EVENTUALI DANNI PERMANENTI A LIVELLO CEREBRALE E ALLA VISTA
-CRISTIANO PELLEGRINI per la Stampa
Hanno deciso di operarlo di nuovo alla testa. Passati dieci giorni in coma farmacologico, proprio nella settimana in cui dovevano risvegliarlo, i medici del policlinico di Siena, dopo una Tac di controllo effettuata nella giornata di giovedì, hanno deciso di intervenire con un'altra operazione neurochirurgica. La seconda in dieci giorni.
E così Alex Zanardi, dopo il primo intervento cui era stato sottoposto il 19 giugno scorso in seguito allo schianto contro un tir nelle vicinanze di Pienza con la sua handbike, ieri è tornato sotto ai ferri; questa volta per altre due ore e mezza. «Un'evoluzione nello stato del paziente tale da dover intervenire» ha spiegato l'ospedale.
Le condizioni del campione bolognese rimangono stabili dal punto di vista cardio-respiratorio e metabolico, ma ancora gravi dal punto di vista neurologico. Sempre intubato e ventilato
«L'intervento chirurgico - ha comunque provato a rassicurare il direttore sanitario dell'Aou senese Roberto Gusinu - rappresenta uno step che era stato ipotizzato dall'équipe. I nostri professionisti valuteranno giorno per giorno l'evolversi della situazione». La sensazione è che l'intervento non fosse tra quelli programmati. Il prossimo bollettino, atteso tra circa 24 ore, potrà chiarire meglio cosa sia successo nel decorso post operatorio.
Anche perché si tratta di una notizia arrivata all'inizio di quella che i medici avevano lasciato intendere potesse essere la settimana decisiva per procedere con il risveglio dal coma farmacologico, dopo che i dottori avevano chiaramente detto che non c'era nessun altro intervento all'orizzonte. «Dobbiamo lasciare riposare la testa e il corpo in questa fase» avevano spiegato.
Dopo l'intervento Zanardi è stato nuovamente ricoverato in terapia intensiva, dove «resta sedato, intubato e ventilato meccanicamente». In attesa del bollettino medico In questi giorni l'ex pilota era stato assistito da un'équipe di anestesisti-rianimatori e neurochirurghi e seguito da un team multidisciplinare, una ventina tra medici e infermieri che si sono alternati al suo capezzale. Quattro giorni fa l'ultimo bollettino medico.
«Abbiamo passato la fase emozionale, adesso serve razionalità, per questo abbiamo deciso di sospendere i comunicati stampa» aveva detto l'ospedale. Una decisione presa insieme alla famiglia per alleggerire la pressione sui dottori, che proprio a partire da questa settimana avrebbero dovuto fare valutazioni, giorno per giorno, sui parametri clinici di Zanardi per prendere la decisione di diminuire i dosaggi dei medicinali e interrompere il coma farmacologico. Una scelta che avrebbe coinciso con una prima valutazione sulla presenza o meno di eventuali danni permanenti a livello cerebrale e alla vista
NUOVO INTERVENTO AL CERVELLO
GRAZIELLA MELINA per il Messaggero
Ancora altri giorni di attesa e ancora tanta ansia per Alex Zanardi. I medici del policlinico Santa Maria alle Scotte, dove il campione paralimpico è ricoverato dallo scorso 19 giugno, ieri lo hanno sottoposto ad un altro intervento chirurgico. La direzione sanitaria dell'Azienda ospedaliero-universitaria Senese ha fatto sapere che i medici che lo stanno seguendo ormai da giorni hanno deciso di intervenire dopo aver osservato gli esiti di una tac. «Tale esame diagnostico - si legge nel bollettino - ha evidenziato un'evoluzione dello stato del paziente che ha reso necessario il ricorso ad un secondo intervento di neurochirurgia».
Due ore e mezzo di intervento chirurgico circa, e poi Alex Zanardi è stato nuovamente ricoverato nel reparto di Terapia intensiva dove ora resta sedato e intubato. I medici però non si vogliono ancora sbilanciare. «Le sue condizioni rimangono stabili dal punto di vista cardio-respiratorio e metabolico, gravi dal punto di vista neurologico, la prognosi rimane riservata».
Dunque, la situazione clinica sarà continuamente monitorata. «L'intervento effettuato sono state le parole del direttore sanitario Roberto Gusinu rappresenta uno step che era stato ipotizzato dall'équipe. I nostri professionisti valuteranno giorno per giorno l'evolversi della situazione. In accordo con la famiglia il prossimo bollettino sarà diramato tra circa 24 ore». I medici e i familiari hanno quindi deciso di non divulgare altre informazioni.
Anche se, forse, un dato reso noto dal bollettino potrebbe lasciare intendere qualche elemento di speranza. «La durata di 2 ore e mezza è piuttosto breve per un intervento di neurochirurgia e quindi non penso si sia trattato di nulla di particolarmente complesso», spiega Paolo Maria Rossini, direttore del dipartimento di Neuroscienze e neuroriabilitazione dell'Ircss San Raffaele Pisana di Roma. Forse, potrebbe trattarsi di «una derivazione per un'iniziale forma di idrocefalo o del drenaggio di una raccolta di sangue che può essere aumentata di volume nei giorni successivi al trauma con possibile compressione sul cervello».
Ma si tratta comunque di ipotesi. Da quanto è stato reso noto dall'ospedale, si sa invece che «il trauma è stato sul massiccio facciale con probabili fratture multiple delle ossa della faccia e, forse, della zona frontale e nasale del cranio - aggiunge Rossini -. In queste situazioni può dunque esserci un trauma diretto sui lobi frontali, sui globi oculari e sui nervi».
Ma siamo ancora ad un paio di settimane dal trauma «ed è quindi ancora presto per ipotizzare cosa accadrà in futuro. La speranza è che le capacità plastiche del cervello di questo formidabile uomo ed atleta - conclude Rossini - permettano di sostituire in modo significativo le funzioni colpite dalle lesioni prodotte dal trauma». E mentre in ospedale l'attenzione e il monitoraggio sono costanti, continuano in parallelo le indagini della Procura per capire cosa ha causato l'incidente durante la staffetta Obiettivo Tricolore, promossa dalla società sportiva Obiettivo 3. È stato proprio Zanardi ad averla fondata, per supportare e coinvolgere atleti disabili e avviarli allo sport.