ALLEGRI, BUONA LA PRIMA! – FINISCE 3-1 L’AMICHEVOLE PRE-CAMPIONATO TRA JUVENTUS E ATALANTA. PER I BIANCONERI È GIÀ EVIDENTE L’IMPRONTA DI “MAX”: DI FRONTE AL PALLEGGIO DELLA SQUADRA DI GASPERINI RINCULA, TIENE LE MISURE, E NON AZZARDA IL PRESSING. IL SILURO DI BERNARDESCHI, IL RIGORE DI MURIEL E IL TRIS DI MORATA - VIDEO
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Manlio Gasparotto per il “Corriere della Sera”
Ci sono due Juve e la solita Atalanta. E non è una barzelletta. A una settimana dal campionato il cantiere aperto da Allegri ha ancora qualche scarabocchio sul disegno tattico, mentre i bergamaschi corrono su binari posati da Gasperini in questi anni e che conoscono a menadito. Però vincono i bianconeri e questo è un segnale.
La prima Juve è quella con la palla tra i piedi, quella che per arrivare in porta salta spesso anche Ramsey, generoso davanti alla difesa dove dopo Ferragosto arriverà Locatelli (non se ne può fare a meno). Ma quando invece palleggia l'Atalanta il 4-4-2 bianconero (sì, ora difendono così) rincula tenendo le misure senza azzardare il pressing. È la seconda Juve questa.
E se i bergamaschi, che hanno già forza e velocità, la giocano di prima arrivano troppo facilmente in area: davanti a Szczesny solo la bravura dei singoli, De Ligt su tutti, mette spesso una toppa. Al resto pensa Muriel sprecando un paio di conclusioni dopo aver firmato l'1-1 su rigore (fallo di Bonucci su Freuler). Ma sono proprio i singoli nel calcio di Max che fanno la differenza.
E così mentre si apprezzano il Dybala che parte centravanti e poi arretra o si allarga a prender palla; mentre si annota che Ronaldo fa la stessa cosa ecco Chiesa e Bernardeschi a illuminare la serata. Sono campioni d'Europa e questo vuol dire qualcosa.
L'esterno destro, con il suo 22 sulle spalle, serve a Dybala la palla del vantaggio dopo un gran contropiede innescato e condotto da Ronaldo, che all'8' unisce con due triangoli le aree di rigore. L'esterno sinistro, che sfoggia un nuovissimo numero 20, invece illumina la sua serata di lavoro umile e preciso in copertura con un tracciante (sinistro nel sette da posizione defilata e dai 25 metri) che al minuto 39 fa stropicciare gli occhi ai compagni e al pubblico. Sì, il pubblico, oltre 11.000 persone in festa che si sono presentate all'ingresso con green pass e sorriso d'ordinanza. Dopo 545 giorni una festa ci voleva. T
utto cambia dopo 55 minuti, quando Dybala fa spazio a Morata e inizia il walzer delle sostituzioni (qui finisce 11-10 per l'Atalanta che però un po' sparisce): Allegri lascerà in campo per 78 minuti Ramsey, che sbaglia tanto ma rischia e ci prova sempre chiudendo con un paio di buone coperture, un mezzo assist e un'occasione da gol che Demiral ribatte di faccia. Al 90' segna Morata e finisce 3-1, come a maggio in Coppa Italia, vince la Juventus. Un messaggio al campionato? A mercato aperto, e fermo, ancora no. Però l'impronta di Allegri c'è già e si vede.