E ANCHE GASP SNOBBA DE LAURENTIIS – LA CONFERMA DI GASPERINI ALL'ATALANTA È A UN PASSO. PERCASSI HA PROPOSTO AL TECNICO IL RINNOVO FINO AL 2028 PER 5 MILIONI DI EURO A STAGIONE - PER IL NAPOLI LA ROSA DEI CANDIDATI SI RIDUCE A TRE ALLENATORI: ANTONIO CONTE, VINCENZO ITALIANO E STEFANO PIOLI, CON LE QUOTAZIONI DEL PRIMO IN RISALITA – IL PROBLEMA PER UN ACCORDO CON L'EX CT RESTANO I SOLDI…
-Estratto dell’articolo di Salvatore Malfitano per www.gazzetta.it
A volerne elaborare una rappresentazione scenica, è come una partita di Indovina chi? In cui Aurelio De Laurentiis si prepara ad abbassare anche la tessera di Gian Piero Gasperini. L’allenatore è sempre più vicino alla permanenza a Bergamo, per garantire continuità alle strabilianti imprese compiute. Il summit con Percassi ha avuto l’effetto di convincerlo sulle prospettive del club e s’è deciso a rimanere all’Atalanta. L’ennesimo corteggiamento del presidente del Napoli, dunque, non è andato a buon fine. Il primo risale al 2011.
In quel periodo il mancato accordo per il rinnovo di Mazzarri aveva suggerito a De Laurentiis di guardarsi intorno. Ci fu un incontro tra i due a Roma, poi la ritrovata armonia con il tecnico livornese ha allungato di due anni un ciclo positivo nel complesso. Successivamente, l’idea è stata considerata in corrispondenza di ogni avvicendamento in panchina, senza mai andare fino in fondo. […]
La rosa dei candidati percorribili al momento si riduce a tre allenatori, Stefano Pioli, Antonio Conte e Vincenzo Italiano, con le quotazioni di Conte in forte risalita. Ieri il Milan ha annunciato ufficialmente che si separerà da Pioli al termine del campionato.
La volontà di cambiare era già nell’aria, ma significa soprattutto che il tecnico si è accordato per una risoluzione del contratto, quindi sarà libero di negoziare con un altro club. Giovanni Manna, appena insediatosi come d.s., ne apprezza le qualità.
In particolare è fiducioso che Pioli possa ripetere quanto fatto in rossonero, cioè valorizzare giovani e plasmare un gruppo vincente in grado di conquistare anche uno scudetto. Inoltre, i moduli maggiormente utilizzati sono il 4-2-3-1 e il 4-3-3, sistemi di gioco che consentirebbero di mantenere intatti i principi tattici di base con i calciatori attualmente a disposizione.
De Laurentiis ha pronta da tempo la proposta da sottoporgli, che dovrebbe trovare il favore del tecnico: un biennale da 3,5 milioni a stagione. Considerando l’esperienza, sia in termini generali sia nelle società di alta classifica, Pioli è avvantaggiato rispetto a Italiano.
L’attuale allenatore della Fiorentina ha sempre goduto della stima del presidente, è il preferito tra le figure della sua generazione, ma ad oggi non è ritenuto la scelta migliore. La necessità di trasmettere all’ambiente la ricerca della vittoria e il ripristino dell’ambizione trascende le questioni più tattiche. Sotto quest’ultimo punto di vista non ci sarebbero remore. In questo momento, tuttavia, è avvertita l’esigenza di un messaggio più forte.
I primi approcci con Italiano, attraverso il suo entourage, risalgono allo scorso inverno ed erano stati molto positivi. La sua candidatura ha perso quota in questo finale di campionato che, per la discontinuità mostrata, ha fotografato un’annata avvilente.
La novità di ieri: Antonio Conte non è più il sogno proibito. Era la prima scelta di De Laurentiis e Manna e lo era già a novembre, quando il presidente lo chiamò per affidargli le redini dopo Rudi Garcia. La possibilità di subentrare in corso non aveva fatto breccia nell’ex c.t., che declinò gentilmente.
Nelle scorse settimane il discorso era stato affrontato molto più seriamente ed era emersa la distanza sia sul piano economico sia su quello gestionale. Conte ha richieste d’ingaggio elevate e vuole un’alta considerazione nelle scelte di mercato, due aspetti che mal si conciliano con la politica societaria decisionista di De Laurentiis e il relativo monte stipendi. Ieri però la situazione si è sbloccata, De Laurentiis e Conte sono ritornati a parlarsi e la candidatura dell’ex c.t. azzurro ha ripreso quota. Anche perché la piazza spinge per questa soluzione. [...]