BARCELLONA, PIÙ CHE UN CLUB, UN FIGHT CLUB – MESSI E PIQUE’ COLPITI SUI SOCIAL PERCHE’ INVISI AL PRESIDENTE BARTOMEU - E' GIA' INIZIATA LA GUERRA IN VISTA DELLE ELEZIONI DEL GIUGNO 2021. MA BARTOMEU, CHE NON SI PUO’ RICANDIDARE, PUO’ ESSERE COSTRETTO A DIMETTERSI PRIMA DELLA FINE DEL MANDATO - IL VERO ENIGMA RIGUARDA MESSI. A GIUGNO VA VIA?
-Carlos Passerini per il “Corriere della Sera”
Più che un club, un fight club. È tutti contro tutti al Barcellona, una guerra senza esclusione di colpi con un finale ancora da scrivere. Se per Vázquez Montalbàn era l' esercito disarmato della Catalogna, simbolo universale e vincente del sogno indipendentista, oggi il Barça appare come una società nel caos più completo, ostaggio di una rissa fra bande nella quale si mescola tutto: fùtbol, soldi, potere, politica.
La prima esplosione è avvenuta domenica notte, quando nel corso di El Larguero , seguitissima trasmissione dell' emittente Cadena Ser, è stato svelato l' ambiguo rapporto fra il club blaugrana e la società I3 Ventures.
Secondo la ricostruzione della tv spagnola, il club avrebbe versato un milione di euro alla compagnia di comunicazione per gettare fango attraverso i social su alcuni personaggi scomodi per il presidente Josep Bartomeu e per promuovere così allo stesso tempo la sua immagine.
Facebook, twitter e Instagram usati come armi. Flussi di opinione per attaccare gente come Messi, sua moglie Antonela, Piqué. Con l' obiettivo di sgonfiare l' eccessivo potere dei calciatori, giudicati troppo ingombranti. Ma sotto attacco sono finiti anche l' ex bandiera Xavi e l' ex allenatore Guardiola, vicini all' ex presidente Laporta. Post critici anche contro Puigdemont, ex presidente della Generalitat, e Rures, l' uomo a capo di Mediapro, società che gestisce i diritti televisivi della Liga.
Dopo una mezza smentita del club, che si difendeva spiegando che la collaborazione «era mirata al monitoraggio della reputazione della società sui social», è arrivata la controffensiva di Cadena Ser, che ha reso pubblico un dossier di 36 pagine nel quale si conferma la gestione degli account citati da parte di I3 Ventures. Profili controllati con l' intento di mettere in cattiva luce i nemici di Bartomeu. Come Victor Font, unico candidato alla successione.
Le elezioni presidenziali saranno nel giugno 2021, Bartomeu non si può ricandidare, ma è chiaro che la guerra è già iniziata. Con conseguenze imprevedibili, visto che il Barçagate sembra essere soltanto all' inizio. Lo scandalo si allarga ogni giorno. Ieri è stata convocata d' urgenza una riunione della comisión delegada, il consiglio direttivo.
Era prevista per domani ma è stata anticipata proprio per far fronte all' emergenza. Fatto sta che la resa dei conti è appena iniziata: a causa delle tensioni col resto del board si è dimessa la storica direttrice finanziaria, Montserrat Font.
Secondo la stampa iberica, diversi membri del cda ritengono che il responsabile sia Jaume Masferrer, direttore dell' area della presidenza, che ha materialmente firmato il contratto con I3 Ventures: chiederanno la sua rimozione.
Ma non è nemmeno da escludere che lo stesso Bartomeu sia costretto a dimettersi prima della fine del mandato, schiacciato dalla pressione sempre più insistente dei 150mila soci.
E il terremoto potrebbe essere ancora più devastante, fino ad avere conseguenze sulla squadra, che già non attraversa un gran momento: ha perso la testa della classifica e ha già cambiato allenatore, da Valverde a Setien. Lo spogliatoio è spaccato in clan. Il momento è delicatissimo: la prossima settimana c' è il Napoli negli ottavi di Champions, col Clasico contro il Real al Bernabeu a cavallo fra andata e ritorno.
I giocatori sono inferociti.
Piqué ha litigato via social con un giornalista di Barça tv che difendeva Bartomeu, dandogli della marionetta.
Ma il vero enigma riguarda il simbolo assoluto del Barcellona, Messi. «Sono sorpreso, è una storia strana, dicono ci siano prove» s' è sfogato ieri con Mundo Deportivo . La verità è che lo scandalo l' ha mandato su tutte le furie.
A giugno può lasciare il club gratuitamente, un anno prima della scadenza del contratto. Non è nelle sue intenzioni, ma il rapporto con l' attuale dirigenza è ormai compromesso. Mezzo mondo, Italia inclusa, osserva il ring. Tutto può succedere. Il fight club è solo all' inizio.