IL CALCIO CHE VERRA’ – LUNEDÌ ELEZIONI IN FIGC: LA SFIDA TRA GRAVINA (FAVORITO) E SIBILIA. MA LA BOMBA SULLA QUALE SIEDE IL PALLONE DI CASA NOSTRA RIGUARDA LA SUPERLEGA FORTEMENTE VOLUTA DA ANDREA AGNELLI. UN PROGETTO CHE SI STA INCROCIANDO PERICOLOSAMENTE CON LA VICENDA DEI DIRITTI TV E DEI FONDI E CHE VIENE FORTEMENTE AVVERSATO DA GRAVINA, IL QUALE STRIZZA L' OCCHIO ALL'IDEA DELL' UEFA DI UNA SUPER CHAMPIONS…

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Marcello Di Dio per “il Giornale”

 

gravina e sibilia foto mezzelani gmt

Lunedì il calcio eleggerà il suo presidente: Gabriele Gravina, in carica dall' ottobre 2018, cercherà la riconferma sfidando il deputato di Forza Italia Cosimo Sibilia, suo vicepresidente vicario e da poco rieletto alla guida della Lega Dilettanti.

 

Sullo sfondo del confronto, che vede favorito il numero uno in carica (lo appoggiano le tre leghe di A, B, C tranne una decina di club, calciatori e allenatori, siamo oltre al 60 per cento dei consensi), la bomba sulla quale siede il pallone di casa nostra e in generale tutte le maggiori federazioni continentali: il progetto della Superlega al quale strizza l' occhio il presidente della Juventus e dell' Eca (i club europei) Andrea Agnelli.

 

GABRIELE GRAVINA FOTO MEZZELANI GMT96

Che di recente, pur senza nominarlo mai, gli ha dato un assist ribadendo la volontà di un potere europeo forte e ventilando così una riforma dei tornei, una nuova governance e soprattutto la «privatizzazione delle competizioni». Eccola la parola chiave che spaventa Gravina e i suoi colleghi europei. E in Italia il progetto della Superlega si sta incrociando pericolosamente con la vicenda dei diritti tv e dei fondi, questione che ha spaccato in due la Lega di A.

 

«Le pressioni che riceviamo dall' esterno e che sta subendo ciascuna federazione nazionale, dall' idea di mettere insieme più energie a livello internazionale, devono farci preoccupare - ha detto Gravina in un' intervista al sito fanpage.it - Oggi è molto concreta l' idea, da parte di tanti, di puntare oltre i nostri confini, pensando di ritrovare fuori un maggiore valore competitivo e quindi un maggiore appeal del prodotto. Una Superlega significherebbe distruggere il prodotto nazionale». Già nel 2019 il deciso no di Gravina alla Superlega «per due aspetti inderogabili: territorialità e valore della competizione sportiva. Ai tornei europei si accede attraverso quelli nazionali».

 

LITE TRA ANTONIO CONTE E ANDREA AGNELLI

Se rieletto, Gravina ha già espresso l' intenzione di convocare un' assemblea straordinaria (magari a maggio dopo la fine del campionato di A) per modificare lo statuto federale, modifica che consentirebbe l' attuazione di riforme (in primis quella dei campionati, che di fatto passerebbe più dai playoff che da una riduzione del numero di squadre, ndr) finora bloccate.

 

ceferin

E intanto strizza l' occhio all' idea dell' Uefa di una Super Champions: «Spero possa essere un muro che freni nel più breve tempo possibile le aspettative di una Superlega, che ritengo oggi poco realizzabili», così Gravina che ha avuto garanzie da Ceferin che i weekend sarebbero sempre riservati ai campionati nazionali. Anche se le Coppe europee extralarge occuperebbero tutta la settimana, con ben 225 partite di Champions e ci sarebbe un problema di date in caso di recuperi. Si sta pensando quindi di modificare il format della Coppa Italia (che rende 35 milioni di diritti tv alla Lega) riducendo numero e giorni delle gare. Cosa non si farebbe per evitare la Superlega...

GABRIELE GRAVINA FOTO MEZZELANI GMT99
gravina
GABRIELE GRAVINA FOTO MEZZELANI GMT101
GRAVINA DAL PINO