IL CALCIO FEMMINILE SI ARRABBIA…PER L'ARABIA! - LA NAZIONALE DI CALCIO FEMMINILE DEGLI STATI UNITI SI SCAGLIA CONTRO LA FIFA PER LA SPONSORIZZAZIONE DEI MONDIALI IN AUSTRALIA E NUOVA ZELANDA FATTA DA "VISIT SAUDI", IL FONDO PER LO SVILUPPO DEL TURISMO IN ARABIA SAUDITA PER ESPORTARE L’IMMAGINE DEL REGNO NEL MONDO DELLO SPORT - ALLE PROTESTE SI SONO UNITI ANCHE I DUE PAESI OSPITANTI - NONOSTANTE LE POLEMICHE, LA FIFA NON INTENDE SOSPENDERE LA SPONSORIZZAZIONE...

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Estratto dell'articolo di Alberto Simoni per www.lastampa.it

Visit Saudi

 

Sui Mondiali di calcio femminile in programma in estate in Australia e Nuova Zelanda stanno per piovere i soldi sauditi scatenando un’ondata di polemiche. Tutti contro la Fifa che non ha coinvolto le federazioni dei Paesi organizzatori nelle trattative con Visit Saudi, il fondo per lo sviluppo del turismo voluto dal principe Mohammed Bin Salman per esportare l’immagine del regno nel mondo dello sport. Australia e Nuova Zelanda hanno scritto ai boss del calcio mondiale chiedendo lumi e denunciando di essere all’oscuro di tutto: «Siamo choccati».

ALEX MORGAN

 

Gli americani si sono uniti: «Anche se non possiamo controllare come vengono gestite le sponsorizzazioni, possiamo però far sentire la nostra preoccupazione e continuare a sostenere le nostre atlete». Ed è una di queste, Alex Morgan, attaccante della nazionale, stella del soccer a stelle e strisce […] «È bizzarro – ha detto l’atleta che gioca a San Dimas, California – che la Fifa si sia rivolta a Visit Saudi per sponsorizzare i Mondiali femminili quando io stessa, Alex Morgan, non posso nemmeno essere accettata in quel Paese».

INFANTINO MONDIALI DI CALCIO FEMMINILE

 

Anche Amnesty International è entrata nella querelle con una nota in cui ha denunciato «lo sfruttamento volgare» dello sport.

 

La Fifa non ha ancora preso una decisione definitiva, anche se secondo la Bbc si tratta solo di scegliere i tempi dell’annuncio. Ma la tentazione di assecondare i piani dei sauditi è forte. Le cifre della sponsorizzazione non sono note, ma alcuni funzionari hanno spiegato che i soldi «darebbero un’iniezione importante al movimento femminile. Verrebbero fra l’altro reinvestiti nel calcio». […]